Skip to main content

Il Jobs Act (Dlgs 81/2015) ha previsto che a partire dal 1° Gennaio 2016 non ci sarà più spazio per i  contratti a progetto aboliti dal nostro ordinamento già dal giugno del 2015. Questo provvedimento, tuttavia, non abolisce le collaborazioni coordinate e continuative, le vecchie “co.co.co.” per intenderci, che continueranno ad esistere (seppur in ambito sempre più ristretto) e che andranno a regolare gli autentici rapporti di quel tipo. Scopo di questo capitolo del Jobs Act, infatti, è quello di segnare una netta demarcazione tra lavoro dipendente e lavoro autonomo (vero) per evitare il ricorso alle false collaborazioni e alle finte Parite Iva, ma di non abolire tutti i contratti di collaborazione. Adecco ha calcolato che dal 1° Gennaio 2016 i contratti a progetto non più validi sono circa 654.500.

Cosa accadrà adesso?

Coloro che erano inquadrati con contratto a progetto ma svolgevano, di fatto, un rapporto di lavoro etero – diretto ed etero-organizzato (ossia di prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative e la cui modalità di esecuzione sono organizzate dal committente anche in riferimento ai tempi e ai luoghi di lavoro) dovranno essere inquadrati con un contratto di lavoro a tempo indeterminato, a termine o in somministrazione. Per gli altri, invece, che svolgono un reale lavoro autonomo si applicheranno le regole codicistiche (artt. 2122 e segg.) e per le residuali  si applicherà il contratto di collaborazione coordinata e continuativa previsto dall’art. 409 codice di procedura civile, che non prevede più l’indicazione del progetto. Ovviamente, per questi ultimi, non dovranno riscontrarsi modalità di lavoro etero-dirette o etero-organizzate , altrimenti potranno essere trasformati in contratti di lavoro subordinato, con tutte le penalità connesse.

Inoltre, vi sono  una serie di eccezioni, e tra queste: le collaborazioni regolamentate negli ambiti dei contratti collettivi nazionali, come nei casi dei call center; le collaborazioni delle professioni intellettuali che prevedono l’iscrizione ad ordini e albi; quelle stipulate nell’abito della pubblica amministrazione, anche se fino al 1° Gennaio 2017. Per queste realtà l’eccezione consiste  nella possibilità che alle collaborazioni effettuate potranno essere etero-organizzate.

Sparisce il contratto a progetto, quindi, ma non le collaborazioni coordinate e continuative che restano nel nostro ordinamento e che continueranno a regolare i rapporti di lavoro non subordinati e non autonomi.

Si spera!

Il Jobs Act non ha cancellato i contratti di collaborazione. Ecco cosa succederà nel 2016

Il Jobs Act (Dlgs 81/2015) ha previsto che a partire dal 1° Gennaio 2016 non ci sarà più spazio per i  contratti a progetto aboliti dal nostro ordinamento già dal giugno del 2015. Questo provvedimento, tuttavia, non abolisce le collaborazioni coordinate e continuative, le vecchie “co.co.co.” per intenderci, che continueranno ad esistere (seppur in ambito sempre più ristretto) e che…

Ecco come e perché il bipolarismo in Spagna si è spappolato

Le elezioni politiche in Spagna segnano un doppio risultato chiaro: da un lato il superamento del bipolarismo classico del '900, quello tra socialisti e popolari; dall'altro la necessità della loro identità comune, alimentata dalle nuove tendenze anti sistema che vi si oppongono. Il paradosso di questo quadro inedito è che esso si è presentato nel segno della contraddizione, consegnando la…

gianluca vinci matteo salvino lega nord emilia

Lega, tutti i travagli di Salvini in Emilia

Dalla nebbia che in queste settimane pervade la pianura padana, spunta un verdetto a sorpresa per gli equilibri interni della Lega Nord, alle prese con la delicata stagione congressuale (qui il punto fatto da Formiche.net). Sabato in quel di Pontetaro, piccolo borgo a una manciata di chilometri da Parma, si è celebrato il congresso nazionale del Carroccio emiliano, ossia il congresso della…

Maria Elena Boschi, Banca Etruria e l'Italicum

Una brutta aria soffia sull’Europa. Prima in Francia qualche settimana fa e oggi in Spagna esce dalle urne un risultato largamente scontato e previsto: la morte del bipartitismo e del bipolarismo rozzo con conseguente ritorno al pluralismo politico, formula classica delle democrazie parlamentari rappresentative e partecipate. La ministra Boschi prima di rilasciare dichiarazioni sull’argomento rifletta. Non basta affermare come ha…

Finmeccanica, Eni, Saipem. Cosa cambia con la legge sulle partecipate?

È in dirittura d’arrivo la legge quadro proposta dal Ministro Madia che dovrà regolare l’attività delle aziende partecipate dal pubblico: forse dal 23 dicembre sapremo qualcosa di più su quale sarà il ruolo di queste imprese che, vale la pena ricordarlo, sono strategiche per l’economia del Paese. La speranza è che il focus del Governo sia diretto non tanto a…

L'Ala di Verdini farà volare Renzi e Boschi

Sono sempre le democrazie ad arrendersi alle soluzioni autoritarie. Dopo la "marcia su Roma’’ (e dintorni) del 28 ottobre 1922 – una prova di forza che l’Esercito avrebbe potuto sventare con quattro fucilate in aria -  Benito Mussolini ricevette dal Re l’incarico di formare un governo di coalizione che, alla Camera dei deputati, ottenne 306 voti favorevoli, 116 contrari e…

Le banche USA sono fallite a causa degli immobiliaristi

Dopo aver letto per anni di mutui subprime come causa scatenante della crisi post 2007, mi capita fra le mani una pregevole analisi della Bis (“Commercial Bank Failures During The Great Recession: The Real (Estate) Story” che ci racconta un’altra storia, finora poco osservata. Ossia quella dei fallimenti bancari, assai meno celebri di quelli del vari broker-dealer che col mattone…

Così la cyber security elettrizza la Borsa

Cresce la voglia di sicurezza informatica e con essa un settore di nicchia che nei prossimi anni potrebbe offrire agli investitori ritorni davvero interessanti. +50% IN CINQUE ANNI Il giro di affari di questo comparto si prevede in crescita dai 106 miliardi del 2015 a 170 tra cinque anni, con un tasso di crescita annuo di circa il 10%. A…

Perché Berlusconi non applaude più le piroette di Brunetta

Che cosa tocca fare a Silvio Berlusconi per resistere alla comprensibile tentazione, che temo sempre più ricorrente, di liquidare la sua Forza Italia. Dove ormai non passa ora, di giorno e di notte, senza che qualcuno non gli strattoni la giacca, o il telefono, non lo minacci di lasciarlo, o di appiccare un nuovo incendio quando non è stato ancora…

Spagna: chi ha vinto, chi ride e chi sorride

Il Partito popolare vince. I socialisti crollano ma si piazzano secondi. Podemos risale rispetto agli ultimi sondaggi e si piazza terzo. Ciudadanos raggiungono il 14% che li fa felici. E' questo in sintesi il quadro dei risultati delle elezioni politiche in Spagna che si sono tenute domenica 20 dicembre. IL VINCITORE RAJOY Il partito Popolare di Mariano Rajoy, premier in…

×

Iscriviti alla newsletter