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Da quando l’Iran, con la visita istituzionale del presidente Hassan Rouhani, ha aperto le porte alle aziende italiane ponendosi come “ponte per l’Asia per il made in Italy”, è un susseguirsi di accordi firmati ed altri in via di approvazione. Nella lista delle aziende coinvolte in intese con il Paese iraniano, insieme Saipem, Finmeccanica e Danieli, figura anche Fincantieri, il gruppo cantieristico guidato da Giuseppe Bono. Ecco gli accordi raggiunti in occasione della visita istituzionale del presidente dell’Iran in Italia.

GLI ACCORDI DI FINCANTIERI

Il gruppo quotato in Borsa ha siglato con alcune società iraniane una serie di accordi quadro propedeutici alla firma di alcuni contratti del valore di qualche centinaia di milioni di euro. “Gli accordi firmati, che abbiamo raggiunto grazie alla presenza dell’azienda in tutti i settori della navalmeccanica e dell’industria manifatturiera avanzata, costituiranno di certo un valore aggiunto di assoluto rilievo per aumentare la dimensione globale e la quota di export del nostro gruppo”, ha dichiarato Bono. In particolare – ha spiegato Fincantieri in una nota – è stato raggiunto un accordo di cooperazione e sviluppo con Azim Gostaresh Hormoz Shipbuilding Industry Co (AGH), un nuovo complesso cantieristico iraniano posizionato nel golfo Persico all’interno della zona economica speciale “Persian Gulf Special Economic Zone”. Il complesso cantieristico AGH è controllato dalla Iran Shipbuilding and Offshore Industries Complex Company (ISOICO), che a sua volta fa capo all’Industrial Development & Renovation Organization of Iran (IDRO), una delle più grandi società iraniane attiva nel processo di sviluppo e industrializzazione del Paese.

COSA PREVEDE 

L’accordo siglato dal gruppo guidato dall’ad Bono prevede la cooperazione tra le due società sia nella costruzione di nuove navi mercantili e unità offshore sia nel settore delle riparazioni e conversioni navali, nonché nel refitting di unità già in esercizio. “In particolare, – hanno spiegato da Fincantieri – la collaborazione interesserà lo sviluppo della progettazione di dettaglio dei mezzi, l’ottimizzazione dei processi di costruzione, la consulenza e assistenza tecnica in tutte le fasi produttive nonché il training del personale sia in loco che in Italia”.

LE ALTRE INTESE

Attraverso la sua controllata Isotta Fraschini Motori, Fincantieri ha firmato altri ulteriori due accordi che riguarderanno il settore della propulsione navale e quello dei trasporti su rotaia. Il primo riguarda un’intesa con Arka Tejarat Qeshm (ATQ), tra le più solide trading company iraniane, per la fornitura di 600 propulsori marini per unità navali minori destinati all’Iranian Governmental User (IGU). Il secondo, in partnership con Titagarh FIREMA ADLER, società attiva nella produzione di materiale rotabile, è un accordo con Wagon Pars Co. (WPC), società iraniana che opera nella costruzione di veicoli ferroviari, per la predisposizione di una proposta congiunta per la fornitura di 70 motori per locomotori di manovra per l’Iranian Railway (RAI).

Cosa farà Fincantieri di Bono in Iran

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