Skip to main content

Si preannuncia come un riassetto in grande stile quello delle concessioni stradali, cui il Governo sta lavorando, anche in questo frangente d’agosto. Il punto di partenza è che ad oggi ci sono troppe concessionarie in Italia, con una frammentazione che non giova certo all’efficienza delle infrastrutture e rende più difficile individuare con precisione gli investimenti da effettuare per il miglioramento della rete. Il punto di arrivo auspicato è la necessità di un riordino su larga scala del sistema delle concessioni, da Nord a Sud. Nella riorganizzazione avrà un ruolo Anas, l’azienda pubblica fresca di rinnovo al vertice che gestisce 25 mila chilometri di strade e pronta a fare il salto di qualità sia nella gestione delle tratte sia sul fronte degli investimenti.

I PIANI DEI RENZIANI

La road map è già stata tracciata per grandi capi dall’esecutivo, con alcuni punti fermi raccontati da Repubblica. Renzi e il suo staff, in primis con il consigliere economico-giuridico del ministro Delrio, Maurizio Maresca, sarebbero pronti ad affidarsi a 3-4 soggetti al massimo, alcuni privati, altri pubblici. Ovvero a creare veri e propri poli, suddivisi su base geografica, accorpandovi così le innumerevoli piccole concessionarie già operanti. E magari rendere un po’ più appetibili i soggetti aggregatori venutosi a fomare, sperando un domani nell’ingresso di nuovi capitali italiani e, perchè no, stranieri. E così sotto il cappello Anas potrebbero essere riunite le varie concessionarie del Nord Est, come Brebemi, Brecia-Padova, passante di Mestre e Autovie Venete. Oppure, passando su sponda privata, al gruppo Gavio potrebbe spettare il polo stradale del Nord Ovest, anche se molto dipenderà dal rinnovo delle attuali concessioni. “Fin dal suo insediamento alle Infrastrutture, tuttavia, l’attuale ministro Delrio si è mostrato scettico sulla proroga delle concessioni al 2043 senza gara”, ha scritto Carlotta Scozzari ricostruendo le tensioni.

PERNO AUTOSTRADE DI ATLANTIA

Resterà come perno del sistema Autostrade per l’Italia, controllata dalla holding Atlantia della famiglia Benetton e che è a tutti gli effetti nella partita per il riassetto delle concessioni. L’obiettivo del Governo, indicato dallo stesso Maresca, è insomma quello di riunire nelle mani di pochi player la gestione di strade e autostrade, quest’ultima da suddividere in blocchi da 800-1000 chilometri.

UN RUOLO NELLE AUTOSTRADE

Un riassetto che gioverebbe al soggetto pubblico in questione, Anas, che oltre a fungere da soggetto aggregatore nel Nord Est, potrebbe accrescere il suo peso anche al Centro e al Sud con arterie quali la Roma-L’Aquila. E poi, una riorganizzazione su larga scala potrebbe favorire la liberazione di altri investimenti, da aggiungersi ai 20 miliardi già deliberati da Anas nel periodo 2015-2019.

I NUMERI INDICATI DA ARMANI

Un piano, quello per i prossimi 4 anni, che rappresenta per la stessa Anas la base di partenza per una futura crescita del player pubblico. Lo ha ricordato giusto qualche settimana fa il neopresidente Gianni Vittorio Armani, nel corso di un’audizione, fornendo al contempo i dettagli degli investimenti Anas. Oltre il 41% degli investimenti andrà per la manutenzione straordinaria e il potenziamento della rete esistente, il 16% per le nuove opere e il 43% per il completamento degli itinerari. “Per portarlo avanti”, ha però puntualizzato Armani, “è necessario un programma pluriennale con risorse certe e una valutazione costi/benefici per garantire stabilità al piano”.

I PROGETTI DI ARMANI

Il manager ha però più volte posto l’accento su una questione: a fronte di investimenti per oltre 20 miliardi, Anas non può fare affidamento sul solo contributo dello Stato, ma deve trovare il modo di autofinanziarsi. E per questo Armani ha rilanciato varie opzioni, in primis la fuori uscita contabile di Anas dalla pubblicazione, così come la rimodulazione delle tariffe, sulla falsariga di altri servizi regolamentati, come l’elettricità. In questo caso l’idea di Armani sarebbe di spostare parte delle accise gravanti sui carburanti, sulle autostrade. Oppure, altra strada, ricorrere all’emissione di bond. Si vedrà. Ma intanto i giochi per la super Anas di Renzi, sono aperti.

LE NOVITA’ NELL’ORGANIGRAMMA

Armani, nel frattempo, ha iniziato quello che gli addetti ai lavori hanno definito un repulisti. Il nuovo presidente e amministratore delegato di Anas “ha defenestrato il direttore delle strade della Sicilia, Salvatore Tonti“, ha scritto il Fatto Quotidiano la scorsa settimana. Prima di Tonti, il successore di Pietro Ciucci all’Anas ha fatto calare la mannaia – ha aggiunto Daniele Martini sul quotidiano diretto da Marco Travaglio – anche su Alfredo Bajo, ex Toto Costruzioni, condirettore generale tecnico. “Con lui sono stati retrocessi da Armani anche gli altri due influenti condirettori dell’era Ciucci: Stefano Granati, responsabile finanza, e Leopoldo Conforti, legale e patrimonio”.

Tutti i piani di Renzi e Delrio per una super Anas

Si preannuncia come un riassetto in grande stile quello delle concessioni stradali, cui il Governo sta lavorando, anche in questo frangente d'agosto. Il punto di partenza è che ad oggi ci sono troppe concessionarie in Italia, con una frammentazione che non giova certo all'efficienza delle infrastrutture e rende più difficile individuare con precisione gli investimenti da effettuare per il miglioramento…

I conti in tasca a Diego Della Valle

Il 29 luglio, alle ore 11.00, Andrea Della Valle e Fabrizio Della Valle, rispettivamente fratello e cugino del più noto Diego, erano riuniti in assemblea a Sant'Elpidio a Mare, in provincia di Fermo, nelle Marche, per l'approvazione dei numeri della finanziaria di famiglia Di.Vi. I NUMERI DELLA FINANZIARIA E L'IMPATTO DELLA TOD'S Il 2014 per la holding, che custodisce sia…

cina

Perché le mosse della Cina sullo yuan non devono stupire

Il raddoppio della manovra di svalutazione dello yuan, decisa dalla Banca del popolo cinese, rappresenta un segnale chiaro della necessità per Pechino di sostenere ad ogni costo e con la massima determinazione la crescita economica assicurando la stabilità finanziaria interna. Le reazioni preoccupate dei mercati hanno colto a pieno i pericoli che Pechino sta correndo e che farà correre all'economia…

Renzi è social (gli imprenditori un po' meno)

I top manager italiani sono social? Sì, ma non abbastanza. Se nel mondo politico il ricorso ai social è ormai la norma, Matteo Renzi insegna, nel mondo delle imprese l'approccio social fatica ancora a prendere corpo. A fare il punto sul rapporto tra i manager del made in Italy e le diverse piattaforme social, ci ha pensato Reputation manager, che…

Terrore Isis, decapitato l'ostaggio croato Tomislav Salopek. Il video

Si chiamava Tomislav Salopek l'ostaggio croato decapitato da una cellula egiziana dell'Isis. La notizia è stata diffusa nella giornata del 12 agosto, dopo la pubblicazione di un video in cui l'ostaggio, in ginocchio e vestito con una tuta arancione, leggeva un messaggio rivolto al governo egiziano in cui si richiedeva uno scambio di ostaggi. Diversamente, sarebbe stato ucciso, e così…

ACTA DIURNA (Americas, Asia, Europe, Global, Middle East)

Knowing evolving worlds by Linee strategiche (Istituto fondamentale per la Conoscenza e la Convivenza): - US-Cuba Relations: From Breakdown To Breakthrough (Aakriti Sethi, IDSA), http://lineestrategiche.blogspot.it/2015/08/istituto-fondamentale-americas-us-cuba.html - With China Looming, India Needs To Sustain Maritime Cooperation With Bangladesh (Rupak Bhattacharjee, South Asia Monitor), http://lineestrategiche.blogspot.it/2015/08/istituto-fondamentale-asia-with-china.html - La qualità dell’ambiente in Cina (AffarInternazionali), http://lineestrategiche.blogspot.it/2015/08/istituto-fondamentale-asia-la-qualita.html - South Korea, Japan, and Wartime Shadows (Scott A. Snyder, Council on Foreign Relations), http://lineestrategiche.blogspot.it/2015/08/istituto-fondamentale-asia-south-korea.html -  Lessons From…

Ma che combinano Salvini e Galantino?

È mai possibile che dei leader politici attacchino il massimo rappresentante dei vescovi italiani come se fosse uno di loro? È mai possibile che il massimo rappresentante dei vescovi italiani attacchi dei leader politici come se fosse uno di loro? (post tratto dal profilo Facebook di Enrico Mentana)

Perché Buffett scommette su Precision

Il colosso industriale Berkshire Hathaway che fa capo all'investitore miliardario Warren Buffett ha messo a segno la più grande acquisizione della sua storia comprando il fornitore di componenti per l'industria dell'aerospazio Precision Castparts con una transazione del valore di 37,2 miliardi di dollari. Berkshire (che ha sede a Omaha, nel Nebraska) accelera così la sua trasformazione da gruppo in gran parte dipendente dalle attività…

Elkann goloso dell'Economist. Saranno i miliardari a salvare i giornali?

L’addio è lungo, anzi lunghissimo. La morte è stata annunciata da oltre un decennio, per l’esattezza fin dall’inizio di questo secolo quando negli Stati Uniti gli introiti e i guadagni dei giornali di carta hanno cominciato a rotolare sul piano inclinato. A quel punto alti lai si levarono dall’altra sponda dell’Atlantico raggiungendo la Vecchia Europa. E tutti i guru si…

No-fly zone in Siria?

Una no-fly zone sulla Siria? O soltanto una zona libera e sorvegliata? Il primo ministro turco Ahmet Davatoglu (nella foto) avrebbe proposto agli Stati Uniti la creazione di una “area di sicurezza” al nord della Siria, ma sull’esclusione aerea ancora ci sono versioni discordanti. In mezzo all’offensiva di Ankara contro le milizie curde e i jihadisti, il governo turco ha lanciato…

×

Iscriviti alla newsletter