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Il 2015 si sta preparando a essere l’anno in cui il mondo scende in campo per contrastare il cambiamento climatico. I leader economici, le organizzazioni no-profit, le Ong, i governi e i cittadini di tutto il globo si stanno mobilitando sulla scia del movimento che conduce verso la Conferenza delle parti di Parigi (Cop21) della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici prevista per il prossimo dicembre e durante la quale ci auguriamo che i leader nazionali sottoscrivano un forte accordo di riduzione delle emissioni. I negoziati di Parigi rappresentano una cruciale opportunità affinché la comunità internazionale possa fare importanti passi avanti nella lotta al cambiamento climatico.

Noi di The climate reality project crediamo che la Cop21 sia la nostra chance migliore per sigillare un accordo internazionale che includa significative riduzioni delle emissioni, basate sulle singole situazioni nazionali, un sistema periodico di revisione degli impegni e un obiettivo a lungo termine di azzeramento delle emissioni di carbonio. Per abbracciare questo movimento globale verso la Cop21, The climate reality project ha recentemente lanciato la sua campagna Road to Paris. La campagna si focalizza nel raccogliere il supporto pubblico della comunità internazionale e dei cittadini di otto Paesi che sono strategicamente significativi per la Cop21: Australia, Brasile, Canada, Cina, India, Filippine, Sud Africa e Stati Uniti. In ciascuno di questi Paesi, la campagna Road to Paris sarà realizzata e portata avanti sulla base di attività che abbiamo già intrapreso, tra cui la formazione di nuovi membri del Climate reality leadership corps (network di attivisti) e l’attivazione di rami locali che utilizzeranno strumenti digitali e social media per educare e mobilitare le comunità, ospitare eventi e offrire suggerimenti pratici circa le azioni di base che gli individui possono realizzare per supportare e rafforzare gli impegni nazionali presi dai propri governi.

La nostra partnership “Live earth: Road to Paris” avrà un ruolo importante per la campagna e quest’estate fungerà da punto di incontro per i programmi realizzati nei singoli Paesi. Negli Stati Uniti la Road to Paris incoraggerà il supporto pubblico agli sforzi per il clima che sono già in corso, in particolare si fa qui riferimento agli impegni degli Stati Uniti per i negoziati della Cop21 e al Clean power plan dell’Agenzia per la protezione ambientale. Inoltre si formerà una nuova generazione di leader di Climate reality. Facendo un passo indietro, le Nazioni Unite hanno chiesto a ciascun Paese di sottoscrivere un impegno, ufficialmente chiamato Contributo determinato a livello nazionale (Indc), per ridurre le emissioni interne di Co2.

La maggior parte dei Paesi intorno al mondo ha atteso di vedere se gli Stati Uniti avessero seguito le indicazioni di Obama per l’azione climatica. Alla fine di marzo gli Usa hanno sottoscritto per la prima volta un impegno a ridurre l’inquinamento da carbonio, facendo riferimento a specifici target nazionali e politiche concrete, annunciando un Indc che prevede entro il 2025 la riduzione del 26-28% delle emissioni di gas a effetto serra rispetto ai livelli del 2005. Gli Stati Uniti prevedono di rispettare i propri impegni attraverso po­litiche esistenti come gli standard economici per i combustibili usati nei veicoli e il Clean power plan, la prima norma nazionale che li­miterà le emissioni delle centrali elettriche, prevedendo entro il 2030 una riduzione del 30% di emissioni rispetto ai dati del 2005.

Si tratta della singola più grande azione che il Paese abbia mai intrapreso per contrastare il cambiamento climatico. La normativa pro­posta è davvero significativa per un Paese come gli Stati Uniti in cui il 40% dell’inqui­namento da carbonio deriva dalle centrali elettriche. Con la campagna Road to Paris vogliamo of­frire un supporto politico e sociale all’impe­gno annunciato dagli Stati Uniti, fornendo un sostanzioso esempio che incoraggi gli altri Paesi del mondo a sottoscrivere i propri piani nazionali. Attraverso questi sforzi, alla Cop21 possiamo costruire un potente movi­mento per il cambiamento. E se il 2015 è un anno significativo per gli attesi negoziati sul clima, la Road to Paris non finirà con la conclusione della Cop21. Oltre dicembre, il cambiamento climatico conti­nuerà a essere un problema molto serio per il mondo intero. Negli Stati Uniti la questio­ne è particolarmente sentita dagli elettori: un recente sondaggio nazionale ha rilevato che la maggior parte di essi favorirà i candi­dati che agiranno per combattere il cambia­mento climatico. Proprio per questa ragione, negli Stati Uniti la campagna Road to Paris in­clude un piano di formazione per il Climate reality leadership corps che si svolge a mag­gio a Cedar Rapids, in Iowa.

Questa forma­zione non solo aiuterà a potenziare il grande lavoro dei leader delle rispettive comunità, ma coglierà il significato politico dell’Iowa in quanto Paese molto importante in termini di primarie Usa. Gli elettori dell’Iowa contribu­iranno significativamente a determinare le tematiche e i candidati che caratterizzeran­no la corsa alla Casa Bianca. La formazione in Iowa – che riunirà i leader della comunità e li metterà a confronto con la conoscenza e gli strumenti per comunicare in modo ef­ficace circa le tematiche del cambiamento climatico – è uno dei due corsi di formazio­ne che si svolgeranno quest’anno negli Stati Uniti; l’altro si svolgerà a Miami, in Florida, nel mese di settembre. Guardando oltre la Cop21, dobbiamo far sì che tutti i leader, di tutte le forze politiche siano in grado e abbia­no la responsabilità di agire per combattere la più grande minaccia che il mondo abbia mai affrontato. Abbiamo il modo per risolve­re la crisi climatica e, come mostra la Road to Paris, la comunità internazionale sta comin­ciando ad agire. Ora dobbiamo lavorare per mobilitare gli individui, le organizzazioni e i leader affinché si strutturi l’impulso di cui abbiamo bisogno per bloccare, tutti insieme, il cambiamento climatico.

Traduzione di Valeria Serpentini 

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