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“Open gate” è il nome dell’iniziativa lanciata da Sogin, la società incaricata dallo Stato di smantellare i siti che ospitano materiale radioattivo in Italia, che il 16 e 17 maggio ha aperto al pubblico i cancelli di quattro centrali nucleari da dismettere: Caorso (Piacenza), Garigliano (Caserta), Latina e Trino (Vercelli).

LE RAGIONI

Si tratta, spiega la società, di un modo per far conoscere il lavoro che Sogin porta avanti “nel rispetto dei criteri di massima sicurezza, e di sensibilizzare sul tema della gestione dei rifiuti radioattivi, dal loro stoccaggio nei depositi temporanei alla sistemazione definitiva nel Deposito Nazionale. La sua realizzazione consentirà – spiega l’azienda – di chiudere il ciclo elettronucleare nel nostro Paese“.

LA VISITA A LATINA

Nell’ambito dell’iniziativa, una delle centrali, quella di Latina, è stata teatro di una visita istituzionale cui hanno preso parte il presidente di Sogin, Giuseppe Zollino, e Claudio De Vincenti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Proprio a Latina è stato realizzato un impianto temporaneo per i rifiuti radioattivi derivanti dallo smantellamento della centrale stessa, in attesa che si costruisca il sito di stoccaggio unico nazionale delle scorie. Il documento con le aree potenzialmente idonee per ospitarlo sarà consegnata da Sogin entro la fine di maggio e i primi quindici giorni di giugno. Poi passeranno cinque anni destinati al dibattito pubblico (fino al 2020) e altri quattro per la realizzazione del sito.

LE PAROLE DI DE VINCENTI

Il decomissioning – ha spiegato De Vincenti nell’occasione (sotto il video) – va accelerato per garantire al nostro Paese l’uscita definitiva dal nucleare. L’apertura delle centrali al pubblico è un importante atto di trasparenza. Per quanto riguarda la realizzazione del deposito unico nazionale – ha detto ancora – si aprirà una lunga fase di consultazione pubblica, di studio e di confronto con le popolazioni e con gli enti di ricerca e territoriali coinvolti, ma siamo convinti che emergeranno tante autocandidature, perché il deposito unico sarà anche un parco tecnologico di eccellenza mondiale“.

LE PAROLE DI ZOLLINO

Concetti ribaditi anche dal presidente di Sogin, Giuseppe Zollino. “Con l’iniziativa Open Gate – ha spiegato – abbiamo aperto contemporaneamente le porte delle quattro ex-centrali nucleari italiane, accogliendo in totale quasi tremila persone. I visitatori hanno potuto verificare lo stato dei lavori di smantellamento e constatare la gestione in sicurezza dei rifiuti radioattivi, oggi stoccati nei depositi temporanei presenti in ciascun sito. Una volta ultimati i lavori di smantellamento, i rifiuti prodotti dovranno essere trasferiti dai depositi temporanei dei siti al futuro Deposito Nazionale, liberando le relative aree da ogni vincolo radiologico. Accelerare il decommissioning è obiettivo chiave di Sogin, come ribadito ieri dal sottosegretario di Stato De Vincenti che ha onorato l’Open Gate con la sua visita. In aggiunta, – ha concluso – nei prossimi mesi Sogin sarà impegnata in una sfida altrettanto importante: garantire un dibattito pubblico trasparente e partecipato nel Paese per individuare il sito in cui realizzare il Deposito unico nazionale dei rifiuti radioattivi“.

L’EVENTO A ROMA

Il tema, di grande attualità, sarà affrontato anche in un evento pubblico che si terrà a Roma mercoledì 20 maggio, a partire dalle ore 9 presso la Sala Capranichetta dell’Hotel Nazionale. Si tratta di un workshop organizzato dall’Associazione italiana nucleare insieme all’Associazione Nens e alla Fondazione Luigi Einaudi sul tema “Decommissioning nucleare: un’opportunità di domanda e di sviluppo”, al quale prenderà parte anche il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti.

LE IDEE DEL SOTTOSEGRETARIO (VIDEO)

Sogin, la spinta di De Vincenti sul deposito unico nazionale

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