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Una doppia prima volta per le agenzie d’intelligence di Francia.

Il prossimo capo della Dgse, l’agenzia di intelligence esterna, sarà, dal 9 gennaio prossimo, Nicolas Lerner, 45 anni, fedelissimo del presidente Emmanuel Macron con cui ha studiato all’École nationale d’administration (classe Léopold-Sédar-Senghor). Prende il posto del diplomatico Bernard Émié, già ambasciatore in Algeria, Regno Unito, Turchia, Libano e Giordania. Una carriera ventennale al ministero dell’Interno occupandosi di sicurezza, lascia la direzione della Dgsi, l’agenzia di intelligence interna. Ed è proprio questa la prima novità: mai prima d’ora, infatti, la guida della Dgse era stata affidata a un funzionario con un passato nella Dgsi. “Un fulmine a ciel sereno”, per il Figaro. Sébastian Lecornu, ministro della Difesa, ha fatto gli auguri su X a Lerner, personaggio definito gran lavoratore e discreto, “affinché continui a proteggere la Francia, nell’ombra”.

La seconda novità riguarda la successione di Lerner alla Dgsi: a prendere le redini dell’agenzia sarà la poliziotta Céline Berthon, 47 anni. La sua è una carriera lampo: è diventata numero due della polizia nazionale francese ad aprile di quest’anno dopo essere stata la prima donna, e la più giovane, a guidare le operazioni di prima linea nel 2021. Da gennaio sarà anche la prima donna a guidare la Dgsi. Ecco la seconda prima volta. Secondo molti Berthon era in lizza anche per la direzione della polizia.

Émié lascia a Lerner una Dgse di circa 7.000 unità, con un bilancio rafforzato rispetto al passato, con qualche riforma interna sullo stile americano superando l’organizzazione “a silos” e con un miglior rapporto con la stessa Dgsi. Ma in un momento particolarmente critico, con la guerra in Ucraina e a Gaza e le tensioni tra l’Occidente e l’Iran. La sua direzione è stata criticata per non aver previsto l’invasione russa dell’Ucraina nel 2022 e una serie di colpi di Stato militari nelle ex colonie francesi Mali, Burkina Faso e Niger. Lerner dovrà dunque fare i conti con la diminuzione dell’influenza della Francia in Africa senza dimenticare il lavoro per la prevenzione di attentati come quelli del 2015 e del 2016 rivendicati dallo Stato Islamico. Inoltre, dovrà gestire il trasloco nella nuova sede: nel 2028 il “Servizio” dovrebbe lasciare la vecchia caserma su Boulevard Mortier, celebrata dalla serie tv Le Bureau des légendes, per trasferirsi al Fort Neuf de Vincennes, un progetto da circa 1,4 miliardi di euro.

Avrà una nuova sede unitaria anche la Dgsi, a Saint-Ouen (Seine-Saint-Denis), entro il 2028. Se ne occuperà Berthon. “Ufficiale di polizia con una carriera notevole, (…) dovrà dirigere una delle amministrazioni più sensibili del nostro Paese”, ha scritto Gérald Darmanin, ministro dell’Interno, su X. Si dovrà occupare di controspionaggio, antiterrorismo e criminalità informatica. La sua priorità saranno le Olimpiadi che si terranno a Parigi dal 26 luglio all’11 agosto.

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Per la prima volta il capo della Dgse arriva dalla Dgsi: si tratta di Lerner, fedelissimo del presidente. Novità anche per la sua successione: Berthon è la prima donna alla guida dell’agenzia interna

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