Skip to main content

Si è aperta la battaglia finale all’interno del PD su legge elettorale e riforme costituzionali.

Matteo Renzi è irremovibile sull’Italicum, spalleggiato sconsideratamente dalla pattuglia di quell’armata Brancaleone di Area Popolare i cui capi e capetti si stanno comportando ogni giorno di più da ascari subordinati al renzismo dominante.

Avevano appena siglato il patto unitario gli amici del NCD e di UDC e dato vita ad Area Popolare, che il ministro Alfano aveva orgogliosamente indicato come il nucleo promotore dell’unità dei popolari italiani quando, subito dopo, si sono frantumati nelle alleanze locali  per le prossime elezioni regionali di Maggio.

Ambivalenza dell’opzione strategica: con Renzi e il PD o con quanti si oppongono al renzismo schiacciasassi? Unica stella popolare:  sopravvivere e stare con i piedi ben piantati nel potere.

Su queste basi ogni possibilità che da questi amici possa ripartire l’unità dei popolari italiani risulta pressoché nulla. E’ da molti anni che coltivo l’illusione di favorire l’incontro tra il vecchio e il nuovo, tra coloro che sono dal tempo d’avvio della seconda repubblica al potere sotto sigle e con diverse casacche indossate e i fermenti nuovi che salgono dai territori nei quali laici e cattolici ispirati ai valori del popolarismo tentano di rialzare la testa.

Discriminante, tuttavia, resta la difesa prioritaria della democrazia e del principio basilare costituzionale secondo cui la sovranità appartiene al popolo e non a un parlamento e a un governo oggi politicamente unfit. Sentire Maurizio Lupi, ingiustamente costretto alle dimissioni dall’ennesima operazione di palazzo cinicamente condotta dall’autore di quello “stai sereno” già utilizzato con Enrico Letta, sollecitare un rapida approvazione dell’Italicum con la stessa foga e determinazione de “ il Bomba” fiorentino, c’è da restare basiti.

Abbiamo scritto sino alla noia dei pericoli connessi al combinato disposto Italicum-riforma del senato con il rischio di favorire un pericolosissimo monopartitismo senza reali contrappesi, oltre all’inagibilità politica di un Parlamento di nominati illegittimi a votare riforme di rango costituzionale, e non ci capacitiamo di questa servile acquiescenza di Area Popolare ai diktat di Renzi e del PD.

Misera tattica per ragioni di sopravvivenza e conservazione di un residuo potere e riduttiva garanzia di alcuni posti riservati ai soliti capataz da inserire a capilista senza il dovere di essere votati con la preferenza? E sarebbero questi gli eredi dei liberi e forti su cui puntare per la ricomposizione dell’area popolare italiana?

Non lo credo e penso che, dopo la frantumazione dei partiti che si avrà all’indomani dello tsunami delle prossime elezioni regionali, solo da una straordinaria mobilitazione dalle periferie delle migliori e innovative energie popolari potrà nascere quel nuovo soggetto politico che da tempo auspichiamo: laico, democratico, popolare, liberale, riformista, europeista, trans nazionale, ispirato ai valori dell’umanesimo cristiano, inserito a pieno titolo nel PPE e alternativo ai populismi dei Renzi, Salvini, Berlusconi e dei grillini.

www.alefpopolaritaliani.eu

www.insiemeweb.net

www.don-chisciotte.net

Ascari di Renzi

Si è aperta la battaglia finale all’interno del PD su legge elettorale e riforme costituzionali. Matteo Renzi è irremovibile sull’Italicum, spalleggiato sconsideratamente dalla pattuglia di quell’armata Brancaleone di Area Popolare i cui capi e capetti si stanno comportando ogni giorno di più da ascari subordinati al renzismo dominante. Avevano appena siglato il patto unitario gli amici del NCD e di…

Sicilia, perché è l'Europa ad affondare con i barconi

L'Unione europea si sta condannando a un miscuglio esplosivo di rabbia e di paura, d’impazienza e di pregiudizio dei suoi cittadini non solo italiani. Questo commento è pubblicato oggi da L’Arena di Verona, il Giornale di Vicenza e Bresciaoggi Non bastavano la fame e il freddo, l’insidia delle onde e la tortura degli scafisti. Adesso il dramma dei migranti che…

Tutti i dossier militari tra Obama e Renzi

Non è la prima volta che Matteo Renzi si reca a Washington: c’era già stato da sindaco di Firenze ed anche, recentemente, da presidente del Consiglio nel corso di un tour industriale. Ma questa volta è diverso. In termini di modalità, di significato e, presumibilmente, anche di conseguenze. È una visita di Stato, dove potrebbero essergli richiesti in modo non…

Vladimir Risponde, ecco il programma tv di Putin (in stile Chavez)

Cresce il numero dei politici che rispondono in diretta a curiosità e dubbi dei cittadini. Ora è il turno del presidente russo Vladimir Putin, che lo ha fatto nel corso del programma televisivo "Linea diretta annuale". Mentre il premier italiano Matteo Renzi replica su Twitter alle domande cinguettate con l’hashtag #MatteoRisponde, Putin lo fa in tv, così come faceva il presidente…

Chi è Marzieh Afkham, la prima donna ambasciatrice dell’Iran

Per la prima volta una donna, Marzieh Afkham, è stata nominata ambasciatrice della Repubblica Islamica. Dalla Rivoluzione del 1979 nessun incarico di questo livello si era tinto di rosa. L'unico precedente è quello di Mehrangiz Dolatshahi, che nel 1975, quando era in piedi ancora la monarchia Pahlaví, venne scelta come ambasciatrice dell’Iran in Danimarca. PORTAVOCE DEL MINISTRO La donna, spiega il…

×

Iscriviti alla newsletter