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Sarà la riforma della scuola a segnare la seconda estate governativa di Renzi, con il premier pronto a utilizzare qualsiasi strumento per portare a casa una legge che per un intero anno scolastico è stato il bersaglio privilegiato di sindacati e minoranza Pd. I gufi, per dirla alla renziana maniera.

E tra i gufi Renzi sembra aver individuato una specie molto ostile e non addomesticabile, quella dei docenti. Quei docenti che in migliaia si sono mobilitati in piazza, nelle scuole, sui social network e che hanno fatto sentire il proprio “non-voto” anche alle scorse amministrative. Contro di loro il presidente del Consiglio ha deciso di andare giù duro: niente più confronti paritetici con i sindacati (già ascoltati numerose volte durante questi 10 mesi), linea ferma in opposizione allo stralcio delle assunzioni in un decreto legge, asticella ferma alle 100.000 stabilizzazioni previste dall’articolo 10 del disegno di legge.

Una posizione netta, senza molte vie d’uscite, espressa chiaramente anche dall’Enews, la newsletter mensile del segretario del Pd: “Le scuole non sono un ammortizzatore sociale: come diceva don Milani in Lettera a una professoressa “il problema della scuola sono i ragazzi che perde”. Investire sui docenti serve a migliorare la qualità educativa per i nostri figli, non ad accontentare qualcuno”.

A questo punto due sembrano le ipotesi: o passa entro poche settimane la riforma (senza molti margini di manovra per le opposizioni, che dovrebbero contentarsi dell’inserimento di un limite per i presidi a due mandati da 3 anni ciascuno e altre piccole correzioni) oppure salta l’intero impianto della legge, bloccando quindi le decine di migliaia di insegnanti che da mesi aspettano la lettera di immissione in ruolo.

La sfida è aperta, il risultato ancora incerto ma l’unica certezza viene dalla distanza tra i docenti e Renzi che (nonostante quest’ultimo abbia sposato un’insegnante) sembra ormai incolmabile.

Virgilio Falco

twitter.com/virgiliofalco

Presidente Nazionale – StudiCentro

Vice Chairman – European Democrat Students

Perché tifo Renzi su Buona Scuola e Cattivo sindacalismo

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