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Partita Iva, novità in arrivo per i freelance. Come annunciato già lo scorso mese dal premier Matteo Renzi e dal Ministro del Lavoro Poletti, arriverà nei prossimi giorni una modifica al regime dei minimi, e pare che arriverà anche una “marcia indietro” sull’aumento dell’imposta sostitutiva, che era passata dal 5% al 15% facendo scoppiare una specie di rivolta nel “popolo delle partite Iva”, sempre più vasto.

 

A far infuriare i molti lavoratori freelance era stato poi soprattutto l’aumento della contribuzione Inps per la cosiddetta gestione separata, salita dal 27,9% al 29,9% e destinato a salire di qui al 2018 fino alla cifra assurda del 33%; cioè, oltre un terzo di quanto guadagnato se ne va in contributi pensionistici, per pensioni che specialmente i più giovani probabilmente non avranno mai. Adesso sono attese correzioni: si dovrebbe tornare all’aliquota del 5%, e probabilmente anche la contribuzione Inps dovrebbe essere corretta e congelata.

 

Ma a fine mese sono attese anche altre novità: secondo quanto risulta a L’Arancia, dovrebbe essere varato un piano che equipara i lavoratori autonomi con mono-committente al lavoratore dipendente. Di fatto, ciò farebbe scomparire la nicchia delle finte partite-iva, cioè i lavoratori che sono costretti dai datori di lavoro ad aprire la partita Iva, configurando così un lavoro subordinato camuffato da consulenza esterna.

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