Skip to main content

Circa mille chilometri separano l’Italia da Szeged, la città nel sud-est dell’Ungheria da dove la Cina lancerà il suo assalto al mercato occidentale delle auto elettriche. Lì, infatti, sorgerà entro pochi mesi la gigantesca factory di Byd, il colosso del Dragone che ha dichiarato guerra alle case automobilistiche europee e americane e che nel 2023 ha venduto 3 milioni di vetture con una crescita del 61,9%, di cui oltre 1,5 milioni elettrici con un aumento del 75% e che ora punta al 10% del mercato europeo entro il 2030. Giocando però secondo regole tutte sue, come vendere un’auto a un prezzo inferiore al mercato del 30 o del 40%. E questo grazie al doping dei sussidi statali concessi da Pechino alle sue aziende.

Ora il Dragone si avvicina ancora e questo grazie a Stellantis, che porterà la Cina in Italia con Leapmotor. Il costruttore, nato dalla fusione di Fca con Psa e guidato dal portoghese Carlos Tavares svelerà infatti a breve la sua nuova strategia a Hangzhou, in Cina, la prossima settimana, presentando i veicoli marchiati Leapmotor destinati al mercato europeo e italiano. Uno scenario che, a dire il vero, ci si poteva aspettare. Non è certo un mistero che lo scorso ottobre Stellantis sia entrata nel capitale di Leapmotor con il 21% al prezzo di 1,5 miliardi di dollari. Investimento che ha aperto le porte a quella che presto potrebbe essere una vera e propria joint venture.

D’altronde l’obiettivo è senz’altro chiaro: piuttosto che subire l’onda cinese, Tavares la cavalca appieno proponendo direttamente sul mercato europeo veicoli, che verranno prodotti in Polonia (in corsa c’era anche Mirafiori), capaci di mettere in difficoltà i brand economici già presenti sul territorio, primo fra tutti la Dacia. L’annuncio di Stellantis giunge in un momento cruciale, proprio mentre Xi Jinping sta per terminare la sua visita in Europa. Una tre giorni che, non certo a caso, ha visto il leader cinese fare tappa proprio a Budapest, affiancando le ragioni industriali e delle quattro ruote a quelle più politiche.

A rafforzare la prospettiva che la Cina possa finire con l’accerchiare l’Europa, almeno sul versante delle auto elettriche, è anche l’apertura di un possibile varco nel mercato francese. Come ha affermato pochi giorni fa il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, la Francia darebbe il benvenuto a Bydse, se la società decidesse di voler aprire una fabbrica in Francia. Insomma, l’idea di vedere le strade europee popolarsi di veicoli cinesi prende sempre più forma, e il futuro dell’industria automobilistica potrebbe presto avere un volto diverso.

Auto elettriche, Stellantis porta un altro po' di Cina in Europa

Mentre Byd realizza il suo impianto in Ungheria, la casa automobilistica nata dalla fusione tra Fca e Psa venderà veicoli a marchio cinese, prodotti in Polonia, in tutto il Vecchio continente. E anche la Francia potrebbe aprire le sue porte al Dragone

Le relazioni militari tra Londra e Mosca sono ai minimi storici. Parla il capitano Foreman

Tatticamente l’espulsione dell’addetto nel Regno Unito ha senso ma strategicamente è un errore considerata la guerra in Ucraina, dice il capitano di vascello della Royal Navy, che ha servito nella capitale russa dal 2019 al 2022

In un mondo digitale, riscopriamo l'importanza di scrivere a mano e leggere su carta

Di Marco Cruciani

La Fondazione Luigi Einaudi ha presentato al Salone del Libro di Torino l’Osservatorio Carta, Penna & Digitale, una campagna di sensibilizzazione che nasce a luglio dello scorso anno, quando in Senato Cangini ha presentato uno studio che ha raccolto le principali ricerche scientifiche internazionali sull’argomento, dal quale è emerso in modo chiaro come eliminare carta e penna significherebbe limitare drasticamente le potenzialità dell’individuo

Non farsi intimidire dalla Cina. Gli Usa mandano a Taiwan un cacciatorpediniere

Una nave americana torna sullo Stretto di Taiwan con un messaggio: non essere intimiditi dalla Cina. Ecco il valore dell’ultima Fonops del cacciatorpediniere Hasley

Contro il fentanyl, una battaglia globale. Le parole di Tajani e Mantovano

“Da un monitoraggio del web” è emerso che la sostanza viene spacciata per lo più via Internet, “soprattutto su siti cinesi”, ha spiegato il sottosegretario. “Lavoreremo con l’Onu e anche con Pechino”, ha assicurato il ministro degli Esteri

Rome Summit, perché è necessario un forum economico con i giovani imprenditori italiani

Di Benedetto Delle Site

Dalla necessità di valorizzare il ruolo sociale dell’impresa nasce il Rome Summit, promosso dall’Ucid, che si terrà il 15 maggio a Palazzo Borromeo con la partecipazione dei rappresentanti giovani delle associazioni d’impresa, i vertici delle istituzioni italiane e quelli della Chiesa, con una lectio magistralis del Segretario di Stato Pietro Parolin. L’obiettivo è avviare un dialogo sulle crisi che preoccupano il nostro tempo ad un passo dall’Anno Santo del 2025. L’intervento di Benedetto Delle Site, presidente nazionale Movimento Giovani Ucid (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti)

Quando lo Stato non seppe proteggere il suo uomo migliore. Follini ricorda Moro

Quarantasei anni fa, il brutale assassinio del presidente della Dc Aldo Moro. L’uomo migliore, più lungimirante, che si batté per “ricucire” il Paese e per una maggiore integrazione europea. Lo Stato dimostrò di essere esposto alle intemperie e fragile. Del suo tentativo di riconciliazione con il Pci resta il metodo, sul quale però il dibattito politico è arretrato. Ma non era per il Compromesso Storico. Conversazione con Marco Follini

Il premierato spaventa perché indebolisce il trasformismo. Le ragioni di Meloni (e non solo)

La riforma del premierato come antidoto al trasformismo, come ricetta per far durare i governi e soprattutto come garanzia per il Parlamento. La premier Giorgia Meloni difende la “riforma delle riforme” dal palco dell’evento realizzato da fondazione De Gasperi e Craxi. Tra gli esperti, critici Clementi e Violante

Autonomia, no grazie. Xi vuole la Banca centrale cinese tutta per sé

Il partito controlla la banca centrale cinese, la quale finora ha però sempre conservato un piccolo spazio di indipendenza. Ora sembra non essere più tempo di concessioni. Ma secondo gli economisti dell’Università di Zhejiang​ è un clamoroso errore

Putin mostra i denti alle celebrazioni per la Vittoria. E le notizie dal fronte gli danno ragione

Per l’anniversario della vittoria nella Seconda guerra mondiale il leader russo si dimostra fiducioso per gli sviluppi del conflitto in Ucraina e non solo. E mentre le truppe russe avanzano, gli ucraini iniziano l’arruolamento dei prigionieri per sopperire alla mancanza di personale

×

Iscriviti alla newsletter