Skip to main content

Grazie all’autorizzazione del gruppo Class Editori pubblichiamo l’articolo di Luciano Santilli apparso sul quotidiano Italia Oggi.

Due aeroporti per accogliere nei prossimi anni 11,5 milioni di passeggeri, stima che tiene conto dello sviluppo turistico verso Firenze e Pisa. Una sola gestione per farli crescere insieme, grazie a forti investimenti nelle infrastrutture e per migliorare i servizi. È in sintesi il progetto di Eduardo Eurnekian, presidente e ceo di Corporación America (2 miliardi di dollari di profitti l’anno), e della sua controllata italiana, nuovo azionista di controllo dello scalo Amerigo Vespucci che lunedì 30 giugno incontra a Firenze dirigenti e dipendenti. «Spiegherò il nostro programma: gestire e organizzare con creatività.

Perché il mestiere di un imprenditore è innovare, ideare sempre qualcosa di nuovo», anticipa Eurnekian a ItaliaOggi a e MF. L’imprenditore, argentino di origini armene, azionista di controllo pure dell’aeroporto Galileo Galilei di Pisa, ha aggiunto i due scali alla sua collana di 54, la più lunga al mondo per numero di licenze, in prevalenza in Sud America, compresi quello di Buenos Aires, e lo Zvartnots di Erevan, il più grande in Armenia (dove controlla anche una banca e il servizio postale). In totale il traffico passeggeri del network supera ora i 62 milioni.

A 81 anni, Eurnekian è un imprenditore molto energico. E crede che lavorare sia la felicità: «Fare qualcosa di nuovo ogni giorno, anche rischiare un po’ ogni giorno, per innovare, avendo un’attitudine positiva. Sì, la mia vita è il lavoro». In effetti ha molto da fare. Il tycoon, al quale la rivista americana Forbes attribuisce un patrimonio di 1,9 miliardi di dollari, ha messo in pratica questa filosofia imprenditoriale: versatilità aggiunta a creatività. Non ci sono business permanenti, tutto muta, un po’ come il «tutto scorre» (pánta rêi) del vecchio Eraclito.

Eurnekian ha collezionato successi nei settori tessile e televisivo. Ha sviluppato negli anni 80 la tv via cavo a Buenos Aires per poi cedere con grande profitto la rete a gruppi americani; nel 2011 ha rivenduto una catena di 21 duty free shop alla Switzerland’s Dufry Ag per 957 milioni di dollari. È impegnato nel biodiesel (un impianto da 500mila tonnellate), ha concessioni per lo sfruttamento di shale gas e l’installazione di campi eolici, per 1.200 km di strade in Argentina e per nuove dighe in Sud America. Possiede 200 mila ettari di terreni agricoli (20 mila irrigati), sposa l’hi-tech della genetica negli allevamenti (20 mila capi di bestiame) e quella del silicio in una fabbrica argentina di microchip, la Unitech Blues, in cui sono già stati investiti 250 milioni di dollari. Produce vino in Patagonia (13 milioni di bottiglie di El fin del mundo) e sulle pendici del Monte Ararat, è presente nella coltivazione di cotone su vasta scala e di olio di qualità (presso Siena) in piccoli quantitativi. Ristruttura 25mila mq di casali (sempre in provincia di Siena).

E ha un sogno: scavare con un consorzio multinazionale un tunnel di 52 km sotto le Ande (Bioceanico Aconcagua corridor, costo stimato 3 miliardi di dollari) per collegare l’Argentina al Pacifico. Dovendo governare un impero tanto vasto e multiforme, perché impegnarsi negli aeroporti toscani? Perché gli scali possono essere un buon affare, sostiene Eurnekian. Si guadagna soprattutto quando si interviene per renderli più belli, come quello di Brasilia, più comodi e accoglienti sviluppando servizi nuovi e la parte commerciale, oltre alla ristrutturazione e al potenziamento delle infrastrutture.

Lo sforzo economico dell’investimento in Toscana è ingente. Se per acquisire il controllo di Sat e AdF il gruppo Eurnekian ha impegnato, rispettivamente, 70 e 60 milioni, adesso per il primo scalo sono in programma investimenti cospicui, per il 25% da coprire con fondi pubblici italiani ed europei previsti per lo sviluppo di infrastrutture. A Firenze l’investimento è stimato in 250 milioni, da coprire per metà con contributi pubblici. In passato i due scali sono rimasti sotto la soglia di risorse soddisfacente per crescere. Per esempio, la pista di Firenze è lunga 1,6 km e ne servirebbe un’altra di 2-2,4 km. Al prolungamento si è opposta anzitutto Pisa. Il tema non è ritenuto determinante dalla Corporación. E le sovrapposizioni potranno essere superate con la gestione integrata, che è nella logica dei numeri, come aveva già messo in chiaro un progetto di holding unica studiato da Kpmg e come è previsto nel piano aeroporti del ministro Maurizio Lupi. Ma riuscirà Eurnekian a legare due scali finora divisi da una rivalità accesa quasi quanto l’ostilità fra le antiche Pisa e Firenze? «L’integrazione c’è già, oggi le quote di maggioranza nelle società che gestiscono i due aeroporti fanno entrambe capo a Corporación America Italia. Entro il 2014 sarà proposta ai soci la fusione di Sat e AdF e la costituzione della società Aeroporti di Toscana», anticipa Roberto Naldi, 61 anni, presidente e ad di Corporación America Italia.

Per arrivare al controllo di Sat, la società che gestisce il Galilei, di cui aveva rilevato quote da privati raggiungendo inizialmente una percentuale del 27,4%, il gruppo Eurnekian ha lanciato e concluso un’opa volontaria attraverso la controllata italiana. Una volta superato il 52% con il flottante raccolto, l’opa è stata riaperta su richiesta Consob per altri 5 giorni. Il controllo era comunque già assicurato. Quanto ad AdF, Corporación America Italia ha rilevato fra l’altro le quote della Cassa di risparmio (3%) e della Camera di commercio di Firenze e Prato (7,75%); dopo il successo dell’opa obbligatoria, la sua percentuale nella società che gestisce l’aeroporto di Firenze è salita al 48,9, cui va aggiunto il 12% degli alleati di Sogim. In totale, un comodo 61%. Presidente della società è Marco Carrai, uomo con solidi legami nel mondo degli affari e vicino al premier Matteo Renzi.

I due scali toscani sembrerebbero stretti fra il Leonardo da Vinci di Roma, Linate e Malpensa, per non dire del vicino scalo di Bologna: potranno contare su consistenti aumenti del traffico? «Gli scali di Pisa e Firenze potranno raggiungere entro il 2028 un bacino più ampio, 7 milioni di passeggeri a Pisa (oggi 4,5) e 4,5 a Firenze (oggi 2). Il polo toscano, dopo Roma e Milano, sarà appaiato o sopra quello di Venezia», prevede Naldi. E Firenze non cannibalizzerà il traffico di Pisa, come temono sotto la Torre? «Timore da sfatare: il Galilei si concentrerà sul mercato dei voli intercontinentali e low cost, mentre Firenze sulle rotte europee, soprattutto per assorbire arrivi e partenze business e di turisti d’alta fascia, che oggi sono in effetti costretti al trasferimento nel capoluogo fiorentino da Bologna, Roma e Milano».

Un polo aeroportuale ai primi posti in Italia è sempre stato auspicato dalla Regione Toscana, per bocca del presidente Enrico Rossi, pd, vicino a Renzi, anche per rintuzzare le critiche alla privatizzazione provenienti dalla sinistra, oltre che dal sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, che avrebbe preferito la totale autonomia di Sat e del Galilei. A causa dei ritardi e delle discussioni intestine fra gli amministratori toscani del Pd «Firenze ha perduto 1.600 posti di lavoro e 20 milioni di euro», ha calcolato il capogruppo di Forza Italia al comune di Firenze, Marco Stella, da tempo favorevole all’integrazione dei due aeroporti. Era in ogni caso illogico rifiutare l’occasione di un imprenditore privato disposto a investire. Rossi ha sottolineato sempre l’esigenza di utilizzare flussi finanziari aggiuntivi alle scarse risorse pubbliche per favorire la crescita degli scali e il connesso sviluppo di occupazione. Il gruppo privato Eurnekian ne ha già riorganizzati 15 nel mondo. La Corporación tratta adesso per 14 aeroporti regionali della Grecia ed è interessato all’area occidentale della Sicilia: gestisce lo scalo di Trapani e aspetta la gara per quello di Palermo.

Eurnekian, segreti e numeri del nuovo padrone degli aeroporti di Firenze e Pisa

Grazie all'autorizzazione del gruppo Class Editori pubblichiamo l'articolo di Luciano Santilli apparso sul quotidiano Italia Oggi. Due aeroporti per accogliere nei prossimi anni 11,5 milioni di passeggeri, stima che tiene conto dello sviluppo turistico verso Firenze e Pisa. Una sola gestione per farli crescere insieme, grazie a forti investimenti nelle infrastrutture e per migliorare i servizi. È in sintesi il…

Vi spiego come le Pmi possono difendersi dalle minacce cyber

Una maggiore consapevolezza dei rischi che si corrono in Rete è essenziale per la formazione di una corretta cultura informatica. A questi pericoli non sfuggono le Pmi, ancora poco sensibili al tema, ma alle quali non possono sfuggire pro e contro di un mercato globale, tanto in senso positivo, perché attraverso la rete Internet si garantiscono possibilità di business in…

Fusione

Il Corriere della Sera difende l'azionista Unipol. Ecco a cosa servono i salotti buoni...

“Siamo usciti dal patto di sindacato. Siamo ancora azionisti. E allora? È vietato?”. Carlo Cimbri rispondeva così alla giornalista del Fatto quotidiano che gli chiedeva, un paio di mesi fa, che ne è dell’intenzione di uscire dal salotti buoni e dunque da Rcs. VOGLIA DI SALOTTI Un'intenzione che aveva dichiarata non più tardi di un anno fa, riferendosi alla partecipazione…

Poker: entra sul mercato italiano il colosso irlandese Paddy Power

E’ proprio di questi giorni il lancio del poker sulla piattaforma di paddypower.it, il colosso del gioco online di origine irlandese (nella foto l'immagine di una operazione virale in prossimità del Vaticano) approdato poco più di due anni fa sul mercato italiano e che opera con regolare licenza AAMS. E, come in occasione del suo ingresso sul mercato italiano avvenuto…

Che cos'è il TISA (Trade in Service Agreement)?

Del Tisa, Trade in Service Agreement, si sa che è stato negoziato dal settembre 2013 a porte chiuse a Ginevra dai seguenti stati: Australia, Canada, Cile, Taiwan, Colombia, Costa Rica, Unione europea, Hong Kong, Islanda, Israele, Giappone, Liechtenstein, Messico, Nuova Zelanda, Norvegia, Pakistan, Panama, Paraguay, Peru, Corea, Svizzera, Turchia, e Usa. Non riuscendo ad inserire il settore dei servizi nel…

Riforma della Curia, tutto rimandato all'anno prossimo

Alla fine, dalla quinta riunione del consiglio dei cardinali chiamati un anno e mezzo fa dal Papa a riformare la curia, non è uscito molto. Ci si attendeva una prima bozza della costituzione apostolica deputata a rivoluzionarie le strutture vaticane, invece bisognerà ancora attendere. E non poco. Padre Federico Lombardi, intervenuto a fine mattinata in Sala Stampa, ha infatti chiarito…

Roma ricorda Gigi Magni, dal 14 luglio nella Casa del Cinema

La mostra “Gigi Magni: epigrammi all’inchiostro di china” è nata da un'idea di Lucia Mirisola, moglie del regista, e curata da Leila Benhar e Massimo Castellani: proporrà quasi 300 opere, quasi tutte inedite, selezionate tra i circa mille disegni da lei raccolti in sessant'anni di vita in comune e solo da pochi anni da loro catalogati con Gigi che, via…

Vestite, ma non troppo. Ecco come gli islamici preferiscono le donne

Mentre in Europa si discute sul divieto del velo integrale in pubblico (per questioni di sicurezza), le strade di Istanbul o Dubai sembrano una passerella della libertà di culto. Accanto a donne occidentali in minigonna, scollature e tacchi alti, camminano donne musulmane coperte completamente con il burqa o l’abaya, l’abito tradizionale saudita che va dalla testa ai piedi. Alcune case…

f-35

F-35, tanto rumore per nulla

Gli F-35 sono a terra. Lo ha stabilito lo US Department of Defense dopo l’inconveniente, fuoco a bordo, che si è verificato il 23 giugno scorso su di un F-35 A durante un test svolto sulla base di Eglin in Florida. Saranno necessarie nuove e più approfondite indagini per individuare con precisione le cause del malfunzionamento del terzo stadio del…

Ecco perché abbiamo scelto di partecipare a Wimun 2014

Quest’anno per molti di loro le vacanze sono arrivate in anticipo. I soldi messi da parte sono stati spesi per comprare un biglietto aereo verso Roma e partecipare a WIMUN, la più grande simulazione internazionale lanciata dall’ONU, e che si chiude oggi alla FAO. Una cartellina con i principali dossier internazionali al posto del bikini. Ecco cosa c’è nella valigia…

×

Iscriviti alla newsletter