Skip to main content

Pubblichiamo un articolo di Affari Internazionali

È possibile che l’aereo di linea malese in volo sull’Ucraina sia stato abbattuto da un missile. In tal caso è del tutto improbabile che siano stati i militari russi, che dispongono di sistemi antiaerei sofisticati, in grado di discriminare gli obiettivi civili da quelli militari.
È anche improponibile la tesi che siano state le forze dell’Ucraina, sia perché in quella parte del cielo esse sono piuttosto vittime che carnefici, sia perché una tale mossa sarebbe stata visibile agli occhi occidentali.

Gli unici possibili colpevoli sono in realtà i guerriglieri filo-russi, che possono avere nelle loro mani alcuni vecchi sistemi del tipo SA-11 (nome Nato “Grail”), o forniti direttamente dai russi, o presi agli ucraini al momento dell’occupazione della Crimea.

In tal caso, oltre a non avere i sistemi di identificazione amici-nemici dei sistemi successivi, essi potrebbero essere stati utilizzati da operatori con poca o nessuna esperienza.
Se dunque il volo MH 17 è stato abbattuto da un missile, gli scenari non sono molti.
Il tentativo compiuto da Mosca di rovesciare la responsabilità su Kiev non ha alcuna credibilità. Certo, Mosca farà di tutto per nascondere la verità, di fatto monopolizzando la gestione dei resti e le investigazioni, anche se in tal modo nega i diritti dello stato di bandiera e quelli del sovrano territoriale. Ma un comportamento così prevaricante non può che rafforzare i sospetti di tutti gli altri.

In questa situazione non restano molte alternative. Se una inchiesta oggettiva e completa, da parte di chi ha il dovere e il diritto di esercitare la giurisdizione, verrà impedita o aggirata, la condanna nei confronti di Mosca non potrà che essere durissima e generale, sia da parte europea che da parte del resto del mondo.

In particolare da parte dei paesi dell’Asean, di cui la Malesia è membro, e, con tutta probabilità, anche da parte della Cina, che non può ignorare un simile schiaffo ai suoi vicini continentali.

Putin farebbe quindi bene ad annacquare il suo spirito nazionalista, prendendo le distanze dai separatisti ucraini.

Se non lo farà, anche i più “morbidi” tra gli europei non potranno che prendere atto della impossibilità di un dialogo significativo, e rassegnarsi ad un periodo di nuova tensione e confronto Est-Ovest.

Stefano Silvestri è direttore di AffarInternazionali e consigliere scientifico dello IAI

Perché Putin dovrebbe separarsi dai separatisti filo-russi

Pubblichiamo un articolo di Affari Internazionali È possibile che l’aereo di linea malese in volo sull’Ucraina sia stato abbattuto da un missile. In tal caso è del tutto improbabile che siano stati i militari russi, che dispongono di sistemi antiaerei sofisticati, in grado di discriminare gli obiettivi civili da quelli militari. È anche improponibile la tesi che siano state le…

jihad

Perché a Gaza sta morendo la diplomazia

Pubblichiamo un articolo di Affari Internazionali Dopo averla minacciata sin dai primi giorni della tensione seguita al lancio dei missili palestinesi, Israele ha dato inizio all’invasione della Striscia di Gaza. Questa è stata di fatto trattenuta sia dalla riluttanza del premier israeliano Benjamin Netanyahu, sia dagli sforzi e dalle pressioni internazionali volti a realizzare un cessate il fuoco. Nei due…

Cara Noa, è vergognoso mettere sullo stesso piano Hamas e il governo di Israele

Noa è una fantastica cantante, eclettica. Ho assistito spesso ai suoi concerti coinvolgenti. Oggi ha un concerto in Italia, a Palermo. Ieri ha scritto una lettera sul Corriere della Sera sulla guerra in Israele.  E’ una lettera appassionata, di una persona che soffre. Per la vita degli israeliani, per i loro figli militari in guerra, per i bambini e le…

Non ammazzate la famiglia

C’era una volta la famiglia in Italia. Anzi, c’è ancora, nonostante l’oblio a cui la politica la sta condannando. E non inganni il diluvio di parole che i partiti, specie in campagna elettorale, usano dedicare a quest’istituzione così antica e moderna. La esaltano sempre e giurano che le daranno tutti gli sgravi fiscali dell’universo. E che le costruiranno tutti gli…

Senza moralismo ma con realismo

Ci salutiamo per un periodo di ferie meritatissimo: chi ha sbadilato durante un intero anno di lavoro senza neanche un solo giorno di pausa non vede l’ora di riposare la testa e abbandonarsi all’ozio. Anche se fuori piove e tuona la tempesta. Sì, perché questa estate è un’estate di perdurata sofferenza meteorologica, politica,economica. Passiamo dal vedere una giustizia violata con…

Carlo Zini, banchiere moderno come pochi

Carlo Zini se n’è andato ma, banchiere moderno come pochi, ha lasciato un segno indelebile del suo operato nel rendere straordinariamente grande il Monte dei Paschi e nel farne in pochi anni, con magistrali intuizioni e scelte di tempo, il primo vero gruppo integrato italiano. Nato nel ’28 e fresco ragioniere assunto in banca è da dire allo sconcertato esaminatore…

×

Iscriviti alla newsletter