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Forse la grave sconfitta del Partito socialista alle amministrative è davvero “una disfatta storica“, come titola su tutta la prima pagina il quotidiano francese del pomeriggio, Le Monde. Ma le cattive notizie per il presidente François Hollande non arrivano solo dalle urne.

I DATI ECONOMICI
Secondo le statistiche ufficiali diffuse stamattina dall’Istituto nazionale di statistica e studi economici (Insee), Parigi ha registrato nel 2013 un deficit pubblico del 4,3% contro un obiettivo prefissato dal governo del 4,1%. Nel 2012 il deficit pubblico era del 4,9%. Anche il debito pubblico è peggiore delle previsioni, toccando il 93,5% contro una previsione del 93,4%, pari a 1.925,3 miliardi di euro. L’obiettivo, sempre più lontano, che il governo socialista ha fissato con Bruxelles è quello di ridurre il deficit pubblico sotto il 3% del pil entro il 2015.

LE RIFORME ATTESE
Il dato ha una doppia valenza, economica e politica. Da un lato sottolinea ulteriormente l’allontanamento ormai strutturale della Francia dalle economie nordeuropee avvicinandosi piuttosto a quello dei boccheggianti Paesi periferici dell’Unione. Dall’altro questi numeri negativi rischiano, da soli, di limitare i margini di manovra del governo per inviare segnali all’elettorato di sinistra, all’indomani del secondo turno delle elezioni comunali.

LE SFIDE DI HOLLANDE
A metà aprile Parigi dovrà spiegare a Bruxelles quale strada voglia percorrere per riportare ordine nella propria finanza pubblica. Il documento sarà corredato dalle riforme strutturali ed i tagli da 50 miliardi di euro promessi da tempo dall’esecutivo, assieme a un poderoso piano di dismissioni e privatizzazioni.

IL GIUDIZIO DEGLI INDUSTRIALI
La Francia sembra aver esaurito il tempo a sua disposizione e, complice la debolezza di Hollande, un cambio radicale del sistema-Paese si fa via via sempre più ineluttabile e infiamma il dibattito interno. La questione – ha detto a Les Echoes Pierre Gattaz, presidente del Medef, la Confindustria francese – “non è sapere chi abbia vinto e chi abbia perso. La sconfitta è collettiva: sono trent’anni che, rifiutando le riforme“, Parigi sprofonda un po’ alla volta nel declino.

POCA CRESCITA
A certificare ulteriormente le difficoltà di Hollande e i problemi cronici d’oltralpe ci sono anche i numeri deludenti sulla crescita, in lieve ripresa ma ancora lontana dagli standard attesi.
L’economia francese – lo confermano i dati dell’ufficio statistico Insee – ha recuperato nel quarto trimestre del 2013, ma il prodotto interno lordo è cresciuto solo dello 0,3% nel quarto trimestre (dello 0,8% su base annua), dopo il calo dello 0,1% registrato nel terzo trimestre.

Le pene di Hollande non sono solo quelle Le Pen

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