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Concorrenza sleale tra i due colossi dell’informazione online italiana? A colpi di clic “Corriere della Sera” e “La Repubblica” si contendono da anni lo scettro di sito internet più seguito in Italia ma qualcosa ha instillato il dubbio che nel mese di aprile uno dei due abbia usato qualche mezzuccio controverso per raggiungere la vetta.

LE RIVELAZIONI DI WIRED

A dimostrarlo è stato ieri un lungo articolo pubblicato da Wired, la versione online del mensile di tecnologia edito da Condé Nast, secondo il quale il Corriere avrebbe abilmente pompato il traffico verso il sito online della testata. I particolari, molto tecnici, sono stati spiegati anche da un video che dimostra il meccanismo utilizzato: “Il Corriere.it ha gonfiato il traffico del proprio sito internet con l’acquisto di clic creati in automatico attraverso il cosiddetto site under“, si legge su Wired.

Guarda il video

CHE COS’E’ IL SITE UNDER

“Il site under, una tipologia “fraudolenta”, che si basa su “traffico non umano” – ha spiegato Vittorio Veltroni, già responsabile della divisione digitale di Mondadori e dei servizi online di Vodafone, su Prima Comunicazione lo scorso aprile – è una pratica diffusissima anche in Italia; si acquistano inserzioni/banner per cui, aprendo un sito, sotto la pagina si apre automaticamente un’altra finestra o un altro tab del browser. Questa seconda finestra – molto spesso, una galleria video con pubblicità in autoplay e senza audio – produce, di fatto, una visita, un visitatore unico e la visualizzazione di una serie di unità pubblicitarie”.

LE LODI DI SCOTT JOVANE

L’entusiasmo di Scott Jovane, amministratore delegato del gruppo Rcs, per i risultati del nuovo sito del Corriere partito col piede sbagliato, deve aver insospettito quelli di Wired: “Se il lancio non ha funzionato, credo che siamo stati bravi nel raccogliere le segnalazioni del pubblico e nel correggere in corsa. Le critiche servono. Lo dimostra il fatto che per alcuni giorni in aprile abbiamo superato il nostro benchmark, Repubblica.it”, ha commentato Jovane in un’intervista di appena due giorni fa alla testata online di Condé Nast.

LO STUPORE DEL DIRETTORE GENERALE MEDIA

Alessandro Bompieri, direttore generale Media del gruppo Rcs, è intervenuto sulla vicenda sollevata da Wired: “Leggo con stupore l’articolo di Wired.it – commenta Bompieri – Abbiamo fatto una campagna di web marketing per far conoscere Corriere.it nei giorni festivi di Pasqua. Appena verificato che alcuni siti stavano veicolandola in modo improprio, l’abbiamo bloccata”.

“Segnalo peraltro – ha aggiunto il direttore generale – che rispetto ai dati di accesso al sito nel mese di aprile, le impression totali generate da quella campagna sono state tra i 2 e i 3 milioni, un dato ben poco significativo se confrontato con i circa 740 milioni di page views nel mese”.

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