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Papa Francesco candidato al Nobel per la Pace. Vi prego, no, non dateglielo! Se gli volete bene non dateglielo! Sarebbe la ratifica dell’assorbimento all’interno di un politicamente e mediaticamente corretto che certo non piacerebbe nemmeno a lui. Se lo premiano vuol dire che non è scomodo, che non lo hanno capito. Che piace alla gente che piace. Che se ne fa uno come lui di questo premio? Che se ne fa il capo della Chiesa cattolica che ha il compito divino di predicare e praticare l’amore di Dio e quindi di conseguenza promuovere la pace? Per decenni il Nobel per la pace tenacemente è stato rifiutato a Giovanni Paolo II che certo l’aveva ampiamente meritato nei fatti concreti, e gli è stato negato sulla base di una discriminazione ideologica e religiosa che andava oltre il merito della pace stessa. Come darlo oggi a Papa Francesco ad un anno dalla sua elezione sulla base solo di un’ondata di simpatia mediatica? e sulla base forse di un’incomprensione della profondità del suo messaggio? Lui stesso ha confidato che presto la “francescheide” finirà e comincerà il confronto sulle cose reali. Non provate ad annacquare il suo messaggio con una pergamena!

E poi, negli ultimi tempi l’assegnazione di Premi Nobel per la pace non è che si sia distinta per lungimiranza e brillantezza. Sono stati spesso affidati a realtà non di grande levatura (Al Gore!), e spesso solo sulla base di criteri di non scontentare o di non stuzzicare nessuno. Altre volte sono stati segnati sulla scia di una speranza (nel migliore dei casi), raramente poi realizzatasi davvero. O appunto dell’onda mediatica. Basti pensare a Obama, ma personalmente potrei stendere un elenco di critiche alle scelte degli ultimi lustri.

Aggiungerei, restando ai fatti, che ultimamente i Nobel non hanno neanche portato un granché bene, anzi. Da Obama stesso al banchiere Yunus, dall’agenzia per le armi chimiche (e la questione siriana) all’Unione europea a Liu Xiaobo… Insomma, lasciate in pace Papa Francesco. Magari, se a Oslo vogliono essere utili, lo diano piuttosto a Putin, o al governo cinese…

No, il Nobel al Papa no! Meglio Putin!

Papa Francesco candidato al Nobel per la Pace. Vi prego, no, non dateglielo! Se gli volete bene non dateglielo! Sarebbe la ratifica dell'assorbimento all'interno di un politicamente e mediaticamente corretto che certo non piacerebbe nemmeno a lui. Se lo premiano vuol dire che non è scomodo, che non lo hanno capito. Che piace alla gente che piace. Che se ne…

Il Nobel è come una caramellina dolce

Una possibilità va data a tutti, sempre e comunque. Anche se la scelta di inserire Vladimir Putin nella lista dei candidati al Nobel per la Pace (sono 278 le personalità in lizza) sembra alquanto discutibile. Insomma allora anche mia nonna potrebbe (o forse dovrebbe) vincerlo, o quantomeno poter partecipare. Putin è un guerrafondaio, un uomo pronto ad innescare conflitti, uno…

Il piano di Mps per i dipendenti del Monte nel centro Italia

Un’iniziativa pilota promossa da uno dei principali istituti creditizi italiani per rispondere alle esigenze di migliaia di lavoratori e famiglie colpite dalla crisi economica in una della aree nevralgiche del tessuto produttivo. È il significato dell’accordo, firmato oggi dai responsabili del Monte dei Paschi di Siena e dai rappresentanti di CGIL, CISL E UIL di Roma, per anticipare l’erogazione della…

Perché Chávez non è morto

Un anno dopo la morte di Chávez, la notizia è che il comandante non è morto. Non è stato consegnato alla dimensione del ricordo, ma continua ad essere protagonista durante le giornate di protesta: i suoi video, i suoi discorsi alimentano il mito della rivoluzione, riproposti in tv perché la sua immagine continua ad essere il motore della rivoluzione. Fallita.…

Bruxelles gradisce più disoccupati

Bruxelles sta forse dicendo che l'Italia deve innalzare il tasso di disoccupazione al 20% e oltre? Porsi questa domanda è legittimo, visto che aumenti di produttività del lavoro sono stati ottenuti in questo modo in Spagna e Portogallo, Paesi che si sono trovati in condizioni recessive analoghe a quelle dell'Italia, ma in cui il mercato del lavoro è peggiorato molto…

Disoccupazione giovanile, le colpe e le cose da fare

Tutta la grandezza del lavoro è dentro l'uomo (Giovanni Paolo II) La disoccupazione giovanile non sembra essere colpa della crisi economica. L'affermazione, per certi versi sorprendente, per altri provocatoria, sintetizza il rapporto presentato recentemente dalla multinazionale della consulenza McKinsey, che ha condotto una ricerca sulle interrelazioni tra sistema scolastico e mondo produttivo in Italia. Non voglio entrare in possibili polemiche…

Putin e Gazprom. La crisi ucraina giudicata da Paolo Scaroni (Eni)

Nel risiko geopolitico della crisi ucraina l'Italia ha assunto, come spesso accade in politica estera, una posizione intermedia, che le è valsa anche qualche nota critica. LA STRATEGIA DI PALAZZO CHIGI Nella vicenda, Palazzo Chigi ha solidarizzato con gli Usa e con la Nato, di cui è parte integrante; ha partecipato al dibattito europeo, sposando le tesi moderate di Berlino;…

“Il mio Papa”, il primo settimanale dedicato a Francesco

Da oggi è in edicola Il mio Papa, il primo settimanale che racconta la vita e le attività di Papa Francesco. Dalle passeggiate alle udienze, il giornale è pensato per raccontare e condividere le parole di un Pontefice che ha attratto una nuova attenzione popolare nei confronti dei temi etici, religiosi e di morale. Il direttore del periodico, Aldo Vitali,…

Papa Francesco elogia Benedetto e glissa sulla bioetica

Con una piccola dose di malizia (giustificata), Ferruccio de Bortoli fa sapere che sul tavolo di Santa Marta che lo divideva dal Papa pronto all'intervista concessa al Corriere della Sera c'erano alcuni registratori, "troppi", messi lì "dall'ansia senile di un giornalista". Due pagine di botta e risposta sui temi dell'attualità ecclesiastica. Tre, in particolare, le questioni che meritano una particolare…

D'incoerenza moriremo! Con il caso Barracciu #renzinoncisiamo

La ministra Maria Elena Boschi ha dichiarato oggi che "non è intenzione di questo governo chiedere dimissioni di ministri o sottosegretari solo sulla base di un avviso di garanzia". Il riferimento è alla vicenda Francesca Barracciu e altri. Ma proprio sulla Barracciu vorrei dire due cose: un avviso di garanzia è stato sufficiente a rimuoverla dalla corsa democratica per le…

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