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Si chiama Talos, Tactical Assault Light Operator Suit, ed è l’armatura futuristica che le forze speciali statunitensi indosseranno nei prossimi anni.

Si tratterà di un esoscheletro a struttura liquida, con “tessuti intelligenti” in grado di far fronte ad eventuali emorragie, capacità antiproiettile totale, visori simili a quelli dei Google Glass.

Il progetto, che potrebbe essere presentato in via definitiva già in giugno dal SOCOM (Special Operations Command) con sede alla base Air Force di MacDill (a Tampa, in Florida), sarà operativo entro il 2018.

Il team di lavoro impegnato da anni, è composto da un centinaio di realtà tra industrie, accademie universitarie e agenzie militari, molte delle quali si sono radunate la scorsa settimana proprio a Tampa, per la conferenza annuale delle Special Operations Force.

La tuta sarà fondamentale per diverse ragioni. 1) La totale capacità antiproiettile permetterà elevata protezione sia contro gli attacchi del nemico, sia davanti a esplosioni secondarie. 2) Limitare le perdite in termini di vite umane, anche per evitare i clamorosi cali di reclutamento registrati nel 2005 (frutto di un campagna con pochi risultati e molte vittime in Afghanistan). 3) Aumentare la percezione globale sul campo di battaglia, le comunicazioni, le trasmissioni istantanee di dati e la precisione dei colpi, attraverso caschi interattivi simili a quelli visti indossare ai piloti degli F-35. 4) Superare i limiti umani, tramite le biotecnologie dell’esoscheletro, permettendo maggiore permanenza e attività in missione.

Il SOCOM alla ricerca tecnologica, ha abbinato anche nuove metodologie di comunicazione: il responsabile acquisti del progetto, ha richiesto per la prima volta collaborazione via Twitter, nell’intento di attirare più contributi accademici e dall’industria civile. A quanto pare, per la produzione della maggior parte dei pezzi, verranno impiegate stampanti 3D.

Secondo fonti militari, l’abbigliamento da Iron Man per le Special Forces, non sarà comunque rilasciato tutto insieme, ma nel corso dei prossimi anni si procederà con la diffusione operativa dei vari pezzi singoli – probabilmente partendo proprio dai caschi.

@danemblog

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