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Regolare il mondo in rapida crescita delle piattaforme finanziare online cinesi, per tutelare i clienti e permettere uno sviluppo sano del settore. Il successo dei prodotti finanziari venduti da Alibaba, Tencent, Baidu è finito sotto l’occhio della People Bank of China, rivela il Wall Street Journal.

UNO SVILUPPO SANO
Ma la cornice che l’istituto centrale intende mettere attorno al settore non ha l’obiettivo di strozzarlo, spiega un funzionario della PboC al quotidiano newyorkese. Le misure allo studio serviranno a evitare il furto di dati e informazioni sui clienti, per avere maggiori informazioni sui rischi dei prodotti d’investimento offerti e per evitare attività illegali.

IL CREDITO PARALLELO
Il settore è parte del cosiddetto sistema di credito parallelo, che affianca e aiuta a superare gli ostacoli del sistema bancario tradizionale, ma allo stesso tempo, è tra le cause del crescere del debito cinese, oltre naturalmente a essere visto come un modo meno trasparente per far girare i soldi e coinvolgere gli stessi istituti cinesi che operano attraverso operazioni fuori bilancio e prodotti finanziari.

ALTI RENDIMENTI
I prodotti offerti dalle piattaforme online hanno rendimenti più alti rispetto ai depositi bancari e possono essere gestiti attraverso telefonini e altri dispositivi. Come spiegava una studentessa ventiquattrenne intervistata da Bloomberg, mettendo i soldi su Yu’E Bao, la piattaforma di investimento creata da Alibaba, leader dell’e-commerce cinese, negli ultimi mesi ha guadagnato 430 yuan (circa 51 euro) con un deposito di 30mila yuan, contro i 26 yuan che avrebbe fruttato lasciare i soldi su un conto corrente.

LE PIATTAFORME IN VOGA
Lasciarli in banca sarebbe stato praticamente come perdere i soldi”, aggiunge la ragazza. Ma i numeri di questo genere di piattaforme parlano di asset per 737 miliardi di yuan (oltre 89 miliardi di euro) a dicembre del 2013
La strada tracciata dalla società fondata da Jack Ma è stata seguita anche da altri. Tencent ha lanciato Licaitong, attraverso cui gli utenti di WeChat, l’applicazione smartphone ormai diventata il principale strumento per comunicare in Cina, possono mettere i propri soldi direttamente in fondi gestiti da quattro società che collaborano con il colosso tecnologico.

LA LIBERALIZZAZIONE DEI TASSI
I rendimenti dei prodotti offerti sono attorno 6 o al 7 per cento, contro il 3,3 delle banche. Come ricorda il Wsj, i principali istituti bancari si oppongo alla liberalizzazione dei tassi per evitare l’aumento dei costi. Tuttavia, proprio la concorrenza dei fondi online potrebbe fare cambiare loro posizione. La stessa PboC lavora per far sì che i tassi siano in misura maggiore stabiliti in base al mercato, così da legare i prestiti al recupero e non alle indicazioni dei politici. Un modo per favorire i prestiti alle piccole società, magari innovative e nuove, che oggi si rivolgono anche a piattaforme online e al credito ombra per avere finanziamenti, e non soltanto ai grandi nomi delle imprese statali.

SUPERVISIONE NECESSARIA
Nel momento in cui le piattaforme online collaborano con assicurazioni e società di gestione fondi allora è necessaria una qualche forma di supervisione, ha spiegato Zhao Xijun, esperto di finanza alla Renmin University a Pechino, citato dal South China Morning Post. A differenza della banche, cui sono richieste requisiti sul capitali, le regole del nuovo settore online non sono ancora matura, aggiunge, e questo pone rischi di liquidità. Una situazione che la caduta di alcune piccole società di prestito online ha messo in evidenza.

Twitter: @AndreaPira

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