Senza nucleare non ce la possiamo fare a ridurre le emissioni di CO2 nei prossimi anni, figuriamoci azzerarle. Per noi italiani, usciti nel lontano 1987 dal nucleare dopo l’incidente di Chernobyl, vale notare che la Germania ci ha messo molto più tempo prima di uscire da questa tecnologia, mentre la Francia, nella migliore delle ipotesi, comincerà a ridurre la sua produzione nucleare verso il 50% del totale ben oltre il 2035. L’analisi uscita sul numero di luglio della rivista Formiche a cura di Davide Tabarelli
Dalla Rivista
Grecia, un perno dello scacchiere euromediterraneo
Nel giorno del bicentenario dalla dichiarazione della Guerra d’Indipendenza della Grecia un’analisi di Francesco De Palo porta alla luce una serie di elementi distinti ma accomunati da un intrigante e delicatissimo fil rouge geopolitico. La Grecia si è fatta da crisalide farfalla, un passaggio determinante ma anche altamente rischioso, in considerazione del fatto che molte aspettative, dense e concatenanti, si sono riversate improvvisamente al centro dell’Egeo
L'Unità nazionale oggi e al tempo di Moro
A distanza di tanti anni e con un giudizio che ha ormai valore storico si può dire che la fine di Moro coincide con la fine della Dc e della politica del periodo del dopoguerra iniziata da De Gasperi. Dopo Moro la forza dei partiti come portatori di idee e catalizzatori di consenso democratico a presidio delle istituzioni viene meno. Il valore…
Ai repubblicani non basterà un tea
Sulle elezioni presidenziali del 2012 pesa l’incognita della rielezione di Barak Obama. Raramente, nella storia dell’ultimo secolo, un presidente in carica che aspira al secondo mandato quadriennale (come prevede la Costituzione) viene bocciato. Nel dopoguerra è accaduto solo due volte: con il democratico Jimmy Carter nel novembre 1979 quando è stato sconfitto da Ronald Reagan, e con il repubblicano George…