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Spese per la difesa. Anche Scholz apre alla deroga dei limiti al debito

Si può discutere la proposta della presidente della Commissione europea ma “non è possibile aumentare le spese militari aumentando il debito”, ha spiegato il cancelliere tedesco nel suo intervento alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco

Usa e Cina, la partita per la supremazia globale si gioca nel 2025. L'analisi del gen. Preziosa

Di Pasquale Preziosa

Il 2025 si apre con una Cina in difficoltà economica, mentre gli Stati Uniti intensificano la loro strategia di contenimento. Washington, consapevole della vulnerabilità di Pechino, rafforza il controllo sulle catene di approvvigionamento tecnologico, aumenta la pressione nel Mar Cinese Meridionale e consolida le alleanze nell’Indo-Pacifico. L’analisi del generale Pasquale Preziosa

F-35 all’India. Ecco cosa significa la proposta di Trump

Mentre l’India firma nuovi accordi con gli Stati Uniti, Donald Trump rilancia e apre alla possibilità di autorizzare Nuova Delhi ad acquistare i caccia di quinta generazione. Nel frattempo, l’India continua a ridurre la sua dipendenza dall’import di armamenti russi e a sviluppare una propria industria della Difesa domestica

Von der Leyen sposa la linea dell'Italia. Fuori la Difesa dal Patto di stabilità

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato l’intenzione di proporre l’esclusione delle spese per la difesa dai vincoli del Patto di stabilità. L’iniziativa, che punta a incentivare gli investimenti militari in linea con gli obiettivi Nato, è stata accolta con favore dall’Italia, che da tempo sostiene la necessità di strumenti finanziari comuni in ambito difesa. La mossa risponde anche alle pressioni di Washington e segna un primo passo verso un nuovo assetto strategico europeo

Make Nato Great Again. Così Hegseth presenta l’Alleanza Atlantica dell’era Trump

Mentre Mosca e Washington valutano le basi per un possibile negoziato sulla fine della guerra in Ucraina, il segretario alla Difesa Usa si rivolge agli alleati e spinge per un maggiore impegno europeo sulla sicurezza. Spesa militare al 5% del Pil e primaria responsabilità nella difesa sono le prime richieste di quello che si prospetta essere un dialogo lungo e complesso. Un nuovo equilibrio nei rapporti transatlantici si profila all’orizzonte, con Washington pronta a ridisegnare il ruolo dell’Europa nella difesa del continente

Il focus Usa è sul Pacifico, ora tocca all’Europa difendersi. La lettura di Caruso

Di Ivan Caruso

La lunga telefonata tra Trump e Putin e le dichiarazioni del segretario alla Difesa americano Hegseth segnano una svolta epocale negli equilibri mondiali. Gli Stati Uniti si preparano a ridurre drasticamente il proprio impegno militare in Europa per concentrarsi sulla sfida cinese nel Pacifico, mentre Mosca vede aprirsi nuovi spazi di manovra diplomatica. L’Ucraina dovrà probabilmente accettare dolorosi compromessi territoriali in cambio di garanzie di sicurezza, ma è l’Europa a trovarsi di fronte alla sfida più grande: costruire in tempi rapidi una vera autonomia strategica e difensiva. L’analisi del generale Caruso, consigliere militare della Sioi

Spese militari, la Russia accelera e l’Europa tentenna. Quali implicazioni per la Nato?

Mentre le spese militari globali si confermano in aumento, la Russia registra una crescita percentuale maggiore rispetto ai Paesi europei, i quali sono chiamati a uno sforzo maggiore in sede Nato. Nel frattempo, i poderosi investimenti sulle capacità produttive creano interrogativi sulle intenzioni di Mosca nel medio periodo, mentre i servizi segreti danesi lanciano l’allarme sul rischio di un attacco russo all’Europa entro i prossimi anni

difesa

Ecco perché la riforma dell’export militare resta necessaria. Parla Festucci

La riforma della legge 185/90 sulle esportazioni della Difesa non riduce il controllo governativo, ma lo rafforza, passando la responsabilità decisionale da un singolo funzionario a un comitato interministeriale guidato dal premier. A sostenerlo è Carlo Festucci, segretario generale di Aiad, che analizza le critiche e ribadisce la necessità di garantire efficienza e competitività a un settore chiave per l’economia italiana

Leonardo, Rheinmetall o realtà d’oltreoceano? Chi punta su Iveco Defence Vehicles

L’annuncio dello spin-off di Iveco Defence Vehicles da parte dell’ceo del gruppo Iveco, Olof Persson, ha acceso i riflettori su un possibile riassetto dell’industria della difesa terrestre. L’operazione potrebbe favorire un consolidamento strategico nel settore, con Leonardo e Rheinmetall tra i potenziali acquirenti. Intanto, anche partner internazionali, inclusi gli Usa, riflettono sulle potenzialità dell’asset

Bilancio 2024 di Ala. Produzione in crescita, ora si punta ai mercati esteri

Ala chiude il 2024 con ottimi risultati, registrando un valore della produzione di 290,8 milioni di euro, in crescita del 24% rispetto al 2023. L’azienda consolida la sua presenza nei principali mercati europei e punta all’espansione in Nord America, Asia e Medio Oriente. La marginalità migliora, mentre la posizione finanziaria netta si attesta a 48 milioni di euro, riflettendo investimenti strategici per la crescita

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