L’innovazione tecnologica è sempre più alla base dei sistemi di difesa di oggi e di domani, e nel prossimo futuro la deterrenza dei Paesi si baserà sempre più sull’innovazione. Proprio su questo principio si basa l’acquisizione di Elthub, società specializzata nell’innovazione per la difesa, da parte di Elt Group, che punta alla creazione di un nuovo polo innovativo con focus sui domini terrestre e, soprattutto, spaziale
Difesa
Corazza e cannoni, tutte le tendenze militari e industriali per carri armati e blindati
La comparsa massiccia dei droni sul campo di battaglia e dei nuovi tipi di munizione ha reso evidenti le vulnerabilità delle piattaforme terrestri, pensate e progettate per conflitti dove le minacce erano tecnologicamente diverse. La concezione stessa di Mtb ed Ifv, così come pensata tra la fine degli anni ’70 e le guerre dei primi anni 2000, sull’onda delle esperienze ucraine, è soggetta in questa fase ad un’ampia revisione, in particolare per quanto concerne mobilità, corazzatura ed armamento. L’analisi di Filippo Del Monte, Geopolitica.info
Sempre più Italia nell’Indo-Pacifico. La ricerca dell’Unint University Press
La ridefinizione del sistema internazionale dovuta allo spostamento del potere globale verso la regione dell’Indo-Pacifico ha spinto anche alcune potenze europee ad un ripensamento del perimetro dei propri interessi strategici e, quindi, della propria azione. L’Italia non ha fatto eccezione, seppur il caso nostrano presenti alcune peculiarità e criticità. L’ascesa dirompente di alcuni attori indo-pacifici, in primis la Repubblica Popolare Cinese, ha, infatti, incoraggiato un crescente dibattito politico e accademico nel nostro Paese nonché un’evidente riflessione a livello esecutivo e parlamentare sulle attuali e sulle future interazioni del nostro Paese con la regione
Ucraina e sicurezza Ue. Le novità dal Consiglio europeo della Difesa
L’ultimo Consiglio europeo della Difesa mantiene la barra dritta e, pur non essendo dirompente, non manca di segnali positivi. Ecco le cinque priorità per rafforzare difesa e sicurezza dell’Unione europea, tra Ucraina e l’aumento della prontezza della difesa Ue
Nell'Indo Pacifico i droni di replicator sono già attivi. Ed è solo l'inizio
In una dichiarazione ufficiale, la viceministra della Difesa statunitense ha affermato che i primi sistemi dell’avanzatissimo programma stanno già venendo inviati nel Pacifico
Caccia del futuro europei e investimenti negli Usa. Ecco il piano di Saab
Crescita oltreoceano, partnership e programmi all’avanguardia. L’industria della difesa svedese Saab ha avviato un robusto programma di investimenti negli Stati Uniti, mentre anche in Europa continua il suo sviluppo autonomo per il caccia di sesta generazione, nell’attesa di decidere se schierarsi di nuovo col Gcap, scegliere il franco-tedesco Fcas, oppure proseguire da sola
Sicurezza nazionale e supply chain. Ecco l’indagine della Camera
Il presidente della Commissione difesa della Camera annuncia un’indagine circa l’approvvigionamento di beni strategici al fine di garantire una sufficiente quantità di alimenti, medicinali ed energia quali che siano le avversità internazionali
I motivi dietro la proposta di cessate il fuoco di Putin. Tregua o tattica?
Indiscrezioni pervenute a Reuters riportano come Putin sarebbe pronto ad un cessate-il-fuoco sull’attuale linea del fronte. Nonostante il fallimento della proposta di Macron per una tregua olimpica e il rifiuto ucraino a tregue di sorta, quella del Cremlino resta un’apertura da analizzare
Prima dei caccia del futuro, anche l’Eurofighter verso la collaborazione con i droni
Migliorare la sinergia tra equipaggi umani e droni sarà una componente essenziale per i progetti di caccia di sesta generazione. In attesa dell’evoluzione di queste piattaforme innovative, Airbus ha presentato il programma Star per portare l’innovazione del drone gregario già sull’Eurofighter Typhoon
Sugli strumenti militari europei è ora di fare più e meglio. Scrive Nones
In un contesto globale sempre più insicuro, si conferma la validità del detto romano “si vis pacem, para bellum”. In questo contesto, l’Ue ha bisogno di una “rivoluzione culturale” che ponga l’attenzione sulla necessità di lavorare sul serio per migliorare le capacità europee di difesa e sicurezza. L’analisi di Michele Nones, vice presidente dell’Istituto affari internazionali