Skip to main content

Evergrande colpisce ancora. E mette in fuga i correntisti

Non bastava l’esodo di capitali della scorsa estate, ora anche le banche del Dragone debbono preoccuparsi di evitare un fuggi-fuggi dei risparmiatori, terrorizzati dai prestiti concessi dagli istituti agli ormai ex colossi caduti in disgrazia

L'imprenditorialità mancante per una crescita sostenuta. Scrive Zecchini

In uno studio dell’Ocse e della Commissione europea di prossima pubblicazione si parla di vuoti di imprenditoria che interessano i Paesi europei e che, se colmati, consentirebbero di far emergere 7,5 milioni di imprenditori aggiuntivi nell’Ue e 34 milioni nella più ampia area Ocse. Ma cosa serve per ridare slancio al declino dell’imprenditoria? L’analisi di Salvatore Zecchini

Competenze e investimenti, la doppia sveglia di Federmanager al governo

Dal Parco della Musica i dirigenti italiani tornano a chiedere all’esecutivo un’accelerazione su investimenti e formazione, elementi senza i quali non ci si potrà rendere immuni alle nuove e future crisi, a cominciare dagli effetti collaterali delle due guerre alle porte dell’Europa. Pronta la risposta della politica, che fa sue le proposte del presidente Stefano Cuzzilla

Il Dragone contro lo zio Sam. Chi vincerà la sfida del Pil

Un sondaggio di Foreign Affairs tra alcuni economisti ed esperti di calibro internazionale, sembra propendere per un possibile, futuro, sorpasso. Ma la verità di questi anni è che Pechino cresce poco e in modo disordinato. E non è solo colpa del debito

Tra manovra e debito. La (vera) sfida italiana secondo Giorgetti

Dall’attesa audizione del ministro dell’Economia davanti a Camera e Senato, preceduta dalle valutazioni dell’Upb, emergono alcune indicazioni e una certezza. La crescita potrebbe essere meno tonica di quanto previsto. Confindustria si sbaglia sul sostegno alle aziende, semmai il prossimo anno bisognerà lavorare seriamente al debito, e due occhi puntati sulla spesa per interessi non basteranno

La manovra passa l'esame delle imprese, ma non a pieni voti

In attesa di Moody’s e dell’Europa, gli industriali appoggiano le scelte del governo, anche se sulla crescita si poteva fare di meglio. Il salario minimo non è la soluzione, se si vogliono fare vere riforme serve una ristrutturazione della spesa pubblica. Plastic e sugar tax andavano cancellate

Mosca non si fida nemmeno delle sue banche. Report Cepa

Per impedire la circolazione e la diffusione di informazioni finanziarie potenzialmente sgradite alla censura, il governo ha imposto agli istituti una lista di operatori di rete ritenuti sicuri e affidabili. E lo stesso vale per correntisti e clienti

Janet Yellen

Bastone e carota. Così Yellen ammonisce la Cina

Il giorno dopo aver auspicato una distensione nelle relazioni con il Dragone, da San Francisco il segretario al Tesoro torna ad accusare le aziende cinesi di sostenere lo sforzo bellico russo in Ucraina. Ora palla a Biden e Xi

Dove (e come) il governo ha sbagliato i suoi calcoli. Parla La Malfa

Nessuno mette in dubbio che le due finanziarie targate Fratelli d’Italia siano state guidate dalla massima cautela. Ma a forza di mantenere i patti presi con il proprio elettorato, l’esecutivo ha manomesso parte dei conti e questo avrà un prezzo. I mercati oggi hanno altro a cui pensare, ma non è detto che si scordino dell’Italia. Intervista con l’economista, anima del Partito repubblicano ed ex ministro del Bilancio

Niente di nuovo sul fronte del debito, la vera partita è un'altra. L'analisi di Polillo

Fitch ha apprezzato la prudenza dell’Italia e lo stesso aveva fatto un paio di settimane fa Standard & Poor’s. E a seguire l’agenzia tedesca Scope Rating che aveva eccepito, in modo diverso, sulla natura del debito pubblico italiano. Dunque, più che preoccuparsi di un improbabile default era all’ammontare della spesa per interessi che bisognava guardare. Il commento di Gianfranco Polillo

×

Iscriviti alla newsletter