Un altro gioiello del manifatturiero italiano passa di mano, ad un proprietario non italiano, cui spetterà la tutela del Made in Italy. Una quota dell'80% di Loro Piana è stata infatti acquistata dall'imprenditore francese Bernard Arnault per due miliardi di euro. La scelta migliore? Le banche italiane avrebbero potuto e dovuto sostenere di più questo gruppo? Nell'editoriale Orsi e Tori…
Economia
Standard & Poor's ci taglia il rating? E l'Italia che cosa aspetta a tagliare il debito?
Chiusa la procedura europea d’infrazione per deficit eccessivo nei confronti dell’Italia, il vero problema da affrontare oggi resta quello del debito pubblico, arrivato in aprile alla cifra monstre di 2.041,3 miliardi di euro, quasi il 130% del prodotto interno lordo. La soluzione, cui si deve lavorare anche in vista dell’entrata in vigore del Fiscal Compact nel 2015, secondo il Pdl…
Rcs e Della Valle, la confusione istituzionale avanza
John Elkann informa il Quirinale della salita di Fiat al 20 per cento, come primo azionista di Rcs? E pure Diego Della Valle si rivolge al capo dello Stato, chiedendogli di far sentire la sua voce sulla partita di via Solferino. Non si arresta, quindi, la diatriba fra Elkann e Della Valle, ma ora compie un salto istituzionale di cui…
Non solo Loro Piana. Se l'Italia va ai saldi di fine stagione
In Italia un'azienda è più facile venderla che portarla avanti. È la triste, prima, considerazione che viene in mente leggendo la notizia della vendita di Loro Piana, storica maison di moda italiana, ai francesi di Lmvh. L'operazione è stata fatta secondo le regole del mercato e, speriamo (a differenza dell'M&A di Bulgari), nel rispetto delle norme fiscali. Tutto bene quindi,…
Loro Piana vola in Francia. Addio made in Italy
Dopo la vendita o la svendita di gran parte della industria italiana, è giunta l'ora dell'addio al made in Italy su cui fanno shopping i concorrenti esteri. La domanda non è peregrina visti i fatti di oggi. LA CESSIONE A LVMH Sergio e Pier Luigi Loro Piana (nella foto) hanno ceduto al gruppo LVMH la partecipazione di maggioranza della loro…
Fiat, Fiom e lavoro. Ripartiamo tutti insieme
Occorre un disarmo bilaterale tra Fiat e Istituzioni italiane (Confindustria e sindacati compresi). Ad esserne convinto, si legge in un suo editoriale sul sito Inpiù, è l'economista, manager e neo presidente del Fondo Italiano d’Investimento Innocenzo Cipolletta. I precedenti "Prima - commenta - la disputa della Fiat con la Fiom e con la Cgil sugli accordi di Pomigliano. Poi l'uscita della…
Libero scambio Usa-Ue, ecco perché l'Europa è debole
Oggi 8 luglio, nell’edificio in stile piacentiniano dove, a Washington, ha sede il Dipartimento del Commercio, sessanta funzionari della Commissione Europea iniziano il negoziato per la Transatlantic Partnership. UN DIFFICILE NEGOZIATO La Commissione negozia, in base al Trattato di Roma in nome e per conto dell’intera UE in base a direttive ottenute dal competente Consiglio dei Ministri Europei. La delegazione…
Fiat, Marchionne continua a sfilare Chrysler dalle mani di Veba
Fiat tiene sempre più stretta Chrysler. Il Lingotto ha esercitato infatti la terza tranche della Veba call option per Chrysler, pari a circa il 3,3% del capitale, e al perfezionamento dei tre acquisti avrà il 68,49% della casa di Detroit. Il gruppo torinese, infatti, ha comunicato alla Veba, il fondo dei lavoratori Chrysler, "la volontà di esercitare la sua opzione…
Rcs, a che cosa punta davvero John Elkann
''E' strategica, altrimenti non avremmo investito tanto”. Così dice Sergio Marchionne entrando all'Unione Industriale di Torino. Pochi metri più in là i cronisti assediano Gianluigi Gabetti, presidente onorario di Exor, l'uomo che curato l'esordio nel business di John Philip Elkann e protetto la leadership di Marchionne nei momenti più difficili: ''John ci sa fare – dice - Rcs è in…
Accordo Usa-Ue, Obama contro Europa e Wall Street sulla finanza
I pacchi dei top manager della Lehman Brothers del 2007 restano l'incubo della Casa Bianca. Per questo dal 2008 l'amministrazione Obama ha tentato di rafforzare la regolamentazione bancaria, evitando, in una fase critica, altri crac di simile portata. Ma per Washington questi sforzi potrebbero essere messi a rischio dall'accordo di libero scambio con l'Unione europea, i cui negoziati si aprono…