Crescere crescere crescere. Ma non è ipotizzabile alcun progetto di rilancio del settore manifatturiero se non si realizza prima una riforma strutturale del mercato del lavoro. Questo l'appello di Dino Piacentini, presidente Aniem, l'Associazione Nazionale delle piccole e medie imprese edili, lanciato nel corso della conferenza "Globale ed etica, i valori della nuova manifattura" organizzata oggi a Roma da Confimi Impresa presieduta…
Economia
Deutsche Bank e le perdite nascoste tra samba e Palio
Prima l'indagine della Sec americana, poi quella della Bundesbank. Adesso invece Deutsche Bank, uno dei tre colossi del credito mondiale, è scandagliata da Bloomberg. La società tedesca ha erogato miliardi di dollari di prestiti alle banche nel mondo dal 2008 contabilizzandoli in modo tale da oscurare i relativi rischi agli occhi degli investitori. Il più grande istituto di credito tedesco…
Apple e il cartello sugli e-book per fregare Amazon
Apple come un direttore d’orchestra. La più grande azienda tecnologica del mondo ha svolto un “ruolo centrale” in una cospirazione con alcuni editori stipulando accordi illeciti per contrastare le politiche di sconto praticate dal gigante Amazon, violando così la legge antitrust. A stabilirlo è stato il giudice Denis Cote che ha confermato la tesi del dipartimento di Giustizia davanti al…
Ecco come far ripartire l'industria italiana
Autorità, Cari Colleghi, Gentili Ospiti, sono passati 7 mesi dalla costituzione di Confimi Impresa e un anno è passato dal lancio dell’idea di una nuova Confederazione datoriale nata sulla spinta di quattro associazioni (le territoriali di Bergamo, Modena, Verona e Vicenza). Oggi sono orgoglioso di vedere come si siano aggiunte altre importantissime realtà ed altre ancora stanno per arrivare. (…)…
Sul Corriere Capaldo smonta il taglia debito alla Brunetta
Un piano di dismissioni immobiliari per far fronte al debito pubblico crescente italiano? Non sembra un'ipotesi realizzabile secondo l'economista Pellegrino Capaldo, presidente della Fondazione Nuovo Millennio, che, in un'intervista al Corriere della Sera, ricorda che "la crescita dipende essenzialmente dalle imprese", bolla il piano di rientro del Fiscal Compact e suggerisce di sfondare il tetto del 3% del deficit per…
Bernanke accontenta Wall Street e spacca la Fed
La regola d'oro della comunicazione istituzionale si è sempre basata su un principio base: indorare la pillola, anche la più amara. Quella che sembra affermarsi per consuetudine nell'ultimo periodo negli Stati Uniti ribalta invece la frittata, per il bene di Wall Street, che malato non è ma lo fa: le buone notizie siano fatte passare sottotono. Il messaggio di Bernanke…
Il dolce default dell'Italia parte dagli uffici statali
Con l’autorizzazione dell’editore e dell’autore pubblichiamo il commento di Edoardo Narduzzi uscito sul quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi, Italia Oggi. Il rating italiano è sceso ancora. S&P lo ha portato a tripla B. La soglia del giudizio di emittente spazzatura, per uno dei tre grandi paesi fondatori dell'Ue e membro del G7, è ormai dietro l'angolo. La più prolungata recessione…
Banche: Patuelli piange, Letta consola e Visco bacchetta
Un taglio delle tasse, per cortesia. Alle banche. Il credit crunch continua a stringere al collo gli imprenditori italiani e i dati dei prestiti a maggio confermano una tendenza che prosegue ormai da anni. E oggi, nella relazione per l'assemblea annuale dell'Associazione bancaria (Abi), il presidente Antonio Patuelli ha chiesto una riduzione delle tasse sulle perdite. Un settore, quello bancario,…
Banche, perché Schäuble rovina la festa a Bruxelles
G8, vertice di fine giugno e summit sulla disoccupazione a Berlino. Una strana aria di intesa è soffiata sull'Unione europea nell'ultimo mese. Fine di ogni discordia e dei no tedeschi? Non proprio, e il nervo scoperto rimane sempre quello bancario, come testimoniano i dissidi tra l'eurocommissario al Mercato interno, Michel Barnier, e il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schäuble, sul meccanismo…
Caro Saccomanni, chiediamo il conto ai signori (irresponsabili) del rating
L'accusa arriva da Fabrizio Saccomanni: le agenzie rating sono destabilizzanti perché hanno un ruolo prociclico, i loro giudizi cioè non fanno altro che riprodurre ed enfatizzare la situazione esistente non per descriverla, ma per ipotecare il futuro. E' qui l'errore di fondo, concettuale, che si aggiunge a tutte le altre pecche emerse in questi anni e denunciate dal Congresso americano…