Giuseppe Pennisi ricorda un articolo del Premio Nobel William Nordhaus che paragonava lo studio dell’inflazione e l’identificazione di terapie ad analisi di economisti appassionati di calcio che vanno allo stadio…
Economia
Sull’euro digitale non c’è tempo da perdere. Scrive Zanichelli
Ecco la sfida: fornire una soluzione per i pagamenti che migliori, semplifichi e velocizzi l’esperienza attuale degli utilizzatori. Il commento di Davide Zanichelli, ex deputato del Movimento 5 Stelle e coordinatore dell’integruppo Criptovalute e Blockchain nella XVIII Legislatura
Un'altra stretta della Bce non sarebbe la benvenuta. La versione di Polillo
I tassi di riferimento, a livello europeo, sono pari al 2,5 per cento. Di gran lunga inferiori ai tassi di inflazione. Che lo scorso novembre era pari al 10,1 per cento, in leggera decelerazione rispetto al mese precedente. Ne consegue che i tassi d’interesse reali risultano essere negativi. Situazione decisamente favorevole per chi è interessato ad investire. I rendimenti futuri, con ogni probabilità, saranno, infatti, maggiori dei costi oggi sostenuti
Il 2023? Non sarà stagflazione ma meno crescita e inflazione. Scrive Zecchini
Non sorprende che al primo indebolirsi del trend ascendente dei prezzi riecheggino in Italia e nei Paesi indebitati voci che invocano un atteggiamento più accomodante della Bce rispetto all’annunciato prolungamento della restrizione monetaria. Da ultimo, si è pronunciato in tal senso il presidente dell’Abi in un’intervista odierna in un quotidiano romano. L’analisi di Salvatore Zecchini
Decoupling, l'americana Dell rinuncia ai chip cinesi
L’azienda statunitense leader nel mercato dei personal computer ha deciso di diminuire l’utilizzo di microchip cinesi a partire dal 2024. Una virata che segue quella di altri colossi high-tech, a testimonianza di come le tensioni tra Stati Uniti e Cina stiano rimodellando il comparto dei semiconduttori e dell’elettronica…
Cosa vogliamo dalla Befana del governo Meloni
Cosa vogliano trovare nella calza che ci porterà la prima Befana del governo di Giorgia Meloni e che apriremo, dopo trepida attesa, domani mattina 6 gennaio? Parlo, ovviamente, per me ma credo di interpretare i sentimenti di molti concittadini. L’intervento di Giuseppe Pennisi
La de-dollarizzazione del mercato energetico ci dovrebbe preoccupare
Il 2023 potrebbe essere ricordato in futuro come l’anno in cui è nato un nuovo ordine nel mercato energetico globale: sempre di più il renminbi cinese è la valuta di scambio per il petrolio. Lo sforzo di Pechino per scalzare l’egemonia globale statunitense si riflette anche nell’importante settore energetico e nei tentativi di de-dollarizzazione
Gas, rinnovabili e instabilità. La sfida energetica nel 2023
Tra le forniture russe in diminuzione e la Cina che si riaffaccia sul mercato, i Ventisette dovranno affrontare una possibile carenza di offerta, il caro-energia e il rischio deindustrializzazione a colpi di accordi, contanti e riforme
Pnrr, quale strada per la transizione. Il punto di Giannola
Un primo pilastro, essenzialmente perequativo, concerne l’intervento a garanzia dei diritti costituzionali di cittadinanza: istruzione, salute, mobilità locale. Il secondo, che pur con intenti di perequazione infrastrutturale, mira più direttamente a conferire un rinnovato impulso alle potenzialità di sviluppo del Paese. Ne parla Adriano Giannola, presidente dello Svimez, nell’ambito del lavoro del Gruppo dei Venti su equità e sviluppo
L’Italia preoccupa per l’inflazione, non per Meloni. Il 2023 secondo Eurasia Group
La società fondata da Bremmer ha pubblicato il suo rapporto sulle sfide del nuovo anno. La Russia “canaglia”, Xi “al massimo” e le armi di sconvolgimento di massa sono le prime tre. Segue l’aumento dei prezzi (le politiche di Roma sotto osservazione). Tra le questioni sopravvalutate c’è la stabilità dell’Ue: “È improbabile una minaccia esistenziale derivante da un’impennata del populismo a causa delle sfide legate al costo della vita. Fratelli d’Italia si è spostato al centro”