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Siria, cosa rischia Obama nel dare armi ai ribelli

Le prove dell’uso di armi chimiche da parte dell’esercito regolare siriano sono praticamente certe. La linea rossa è stata superata: Obama farà qualcosa. Ma cosa? Ebbene, spedirà armi leggere – la quantità ancora non è chiara – ai rappresentanti dell’Esercito Libero Siriano, i quali avranno l’incarico di distribuirle solo alle forze “laiche” o “moderate” che lo compongono facendo attenzione che…

Le saline (con litio) che legano Bolivia e Cina

Nel 2010 la Repubblica Popolare Cinese e lo Stato Plurinazionale di Bolivia hanno festeggiato venticinque anni di intense relazioni diplomatiche. Nell’ultimo decennio, i loro rapporti, si sono intensificati. In un primo momento, il governo cinese, concesse al governo boliviano crediti per l’acquisto di macchine agricole. Col tempo, furono accordati a La Paz anche finanziamenti agevolati per la fornitura di materiale…

Turchia, cosa c'è dietro le proteste. Lo speciale di Formiche.net

Non sembrano placarsi in Turchia le proteste di Piazza Taksim, a Istanbul, dove decine di manifestanti sono radunati da giorni per protestare contro il governo del premier Recep Tayyip Erdogan. Dopo aver usato il pugno duro contro la folla, il leader islamico ha provato a recedere, cercando un'intesa con i manifestanti. L'accordo però pare essere fallito, a Piazza Taksim fervono ancora…

Noi, italoamericani. Ecco come miglioriamo i rapporti Usa-Italia

Incontriamo John Viola a Washington, nella sede della Niaf. E’ da poco il nuovo presidente della più importante istituzione che rappresenta gli italoamericani; ha 29 anni, e ci dimostra inequivocabilmente quanto bene faccia al dna italiano l’ambiente americano. John, è una piacevole sorpresa per noi italiani vedere un così giovane presidente. Qual è la sua storia? Ottengo la stessa reazione…

Che cosa sta succedendo in Turchia e in Siria. L'analisi di Panella

Quella siriana è una rivoluzione, non un rivolta, di poveri contro ricchi, che si è voluta gestire con gli strumenti del multilateralismo, mentre altri attori - la Siria, la Russia, l'Iran ed Hezbollah - agivano in modo unilaterale. Ora si è alla vigilia del disastro. A colloquio con Formiche.net, Carlo Panella, scrittore e giornalista, collaboratore tra gli altri del Foglio…

Brasile, non solo Confederation Cup 2013. I perché della protesta a Sao Paulo

Vi ricordate le scene di violenza del film brasiliano “Tropa de elite” di José Padilha (2007) nel quale un commando speciale dell’esercito doveva “ripulire” le favelas dai criminali alla vigilia del Papa Giovanni Paolo II a Rio de Janeiro? Questa volta gli scontri (reali) sono stati simili ma nella città di Sao Paulo. Come a Istanbul, a scatenare le manifestazioni…

Chi è Hassan Rowhani, il successore di Ahmadinejad

Ce l’ha fatta Hassan Rowhani a prendere la maggioranza assoluta dei voti nelle elezioni presidenziali di ieri in Iran. Per poco, ma ce l’ha fatta. Il candidato riformista moderato ha avuto il 50,4% una volta che è stato completato lo scrutinio in più di un quinto (20,7%) dei seggi. La notizia è stata diffusa dalla tv di Stato iraniana. Dei…

Gezi Park, quella turca non è una primavera

“No, quella turca non è una primavera”, ragiona il direttore del Secolo d'Italia Marcello De Angelis, appena rientrato proprio da Istanbul dove ha voluto rendersi conto di persona dei fatti di Gezi Park. Non lo è, sottolineata l'ex senatore del Pdl, “perché le categorie dell'informazione sono categorie specifiche. Non si può definire regime un governo che tale non è”. Per…

Ecco perché Erdogan ha fatto un passo indietro

“Ho dato l'ordine al ministro degli Interni. Questa situazione dovrà finire entro 24 ore”, ha detto mercoledì il primo ministro turco, Recep Tayyip Erdogan. Il premier ha avvertito che fino ad ora ha avuto pazienza, ma dopo due settimane di proteste le forze di sicurezza avrebbero reagito in modo diverso. Mentre denunciava il complotto contro il suo governo, annunciava che…

Iran al ballottaggio ma Hassan Rowhani ha già vinto

Quasi sicuramente ci sarà bisogno del ballottaggio per conoscere il nome del successore di Mahmoud Ahmadinejad. Nessuno dei sei candidati rimasti in gara dopo il ritiro del riformista Mohammad Reza Aref e del conservatore Gholam-Ali Hadad-Adel sembra infatti in grado di raggiungere la maggioranza assoluta al primo turno. Come da tradizione, la campagna elettorale si è accesa negli ultimissimi giorni.…

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