La Polonia dovrebbe attendere le prossime scadenze elettorali prima di prendere una decisione sull'adozione dell'euro, ha detto il presidente polacco Bronislaw Komorowski. Secondo il capo di Stato, "il processo decisionale (sull'adozione dell'euro, ndr.) dovrebbe essere lanciato dopo le elezioni presidenziali e legislative del 2015. Invece di considerare le questioni in merito teoricamente possibili, dovremmo concentrarci sul primo stadio, ovvero la…
Esteri
Tutti i numeri di Obama
Economia, cambiamento climatico, diritti civili. Barack Obama ha inaugurato ieri il suo secondo mandato presidenziale con un discorso in cui ha toccato tutti i temi del dibattito politico americano, sfiorando soltanto quello del controllo sulle armi, quando ha citato i bambini di Newtown. Ecco i numero del suo discorso pronunciato sulla scalinata del Campidoglio, registrati dal Washington Post. - 1,1…
Manila chiede l'arbitrato per le dispute con la Cina
Le Filippine si appellano alla legge per dirimere la disputa territoriale con Pechino nel Mar cinese meridionale. Il segretario agli Esteri, Albert del Rosario, ha annunciato l'intenzione di chiedere un arbitrato all'Onu, perché le azioni politiche e diplomatiche si stanno ormai esaurendo. Le tensioni attorno alle Scarborough si sono intensificate fino al confronto a viso aperto dello scorso aprile tra…
Così Orban mette le mani sulla Banca centrale ungherese
Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha in mente i nomi non solo del governatore, ma anche dei due vicegovernatori della Banca centrale ungherese che intende nominare a breve. Si tratta dell'attuale ministro dell'Economia Gyorgy Matolcsy, noto per le sue politiche economiche "non convenzionali", dell'ex presidente dell'Associazione bancaria Mihaly Patai e dell'attuale segretario della stessa associazione Levente Kovacs. Lo hanno…
Mali? Peggio di Somalia e Afghanistan. Parla Terzi
È allarme in Mali. La crisi è di gravi proporzioni e sicuramente si estenderà nel tempo, un tempo che sarà molto lungo. Per questo motivo l’Italia non può rimanere in disparte e deve offrire il suo sostegno nei limiti delle proprie possibilità. Questa è stata l’argomentazione di oggi del ministro degli Affari esteri, Giulio Terzi, nella sala del Mappamondo di…
Netanyahu bis: democrazia senza opposizione
Una cosa è scontata dal giorno in cui Bibi Netanyahu ha convocato le elezioni anticipate: alla fine le vincerà lui. Resta solo da vedere chi sarà il suo vero avversario, se conquisterà i voti sufficienti per emergere: chi si proporrà come vera alternativa, chi tenterà di dare corpo a un’opposizione capace di costruire in un tempo moderatamente breve una proposta…
La strage silenziosa in Siria
Le truppe siriane hanno lanciato oggi bombardamenti nelle zone attorno a Damasco. Stando a quanto riferito dall'Osservatorio siriano per i diritti umani, i cacciabombardieri hanno lanciato raid su Douma, a nord-est della capitale, e hanno sorvolato la regione orientale di Ghouta, dove sono presenti basi dei ribelli. Allo stesso tempo, l'artiglieria ha colpito diversi centri abitau nel sud e sud-est…
L'incognita russa nei piani per contenere la Cina
La Cina insegue tre obiettivi inconciliabili (una rapidissima crescita economica, una rapidissima crescita militare e l'aumento della propria influenza globale) scrive Edward Luttwak nel suo ultimo saggio “Il risveglio del Drago”. Per l'analista statunitense la volontà della leadership cinese di perseverare verso i traguardi stabiliti ha già spinto forze compensatorie che si dovrebbero saldare attorno a Washington. Escluso il ricorso…
Israele al voto, per Bibi l'incognita Bennet
Nessun dubbio su chi sarà il vincitore delle elezioni legislative di oggi in Israele. Come afferma il Pais, il prossimo primo ministro dello Stato ebraico sarà ancora Benjamin Netanyahu. Altrettanto vero che la marcia del leader Likud da qualche settimana si è fatta meno autorevole, sottolinea le Monde. E' l'economia il tallone d'Achille dell'attuale esecutivo ebraico, afferma le Figaro. Al contrario sono Naftali…
La mossa di Rajoy
Già messo in grave difficoltà dalla crisi economica e dalle aspirazioni di indipendenza della Catalogna, il Partido popular (Pp) del premier spagnolo Mariano Rajoy è stato travolto nei giorni scorsi da uno scandalo di tangenti e corruzione che ha provocato l'indignazione popolare. Dopo giorni di indiscrezioni sulle bustarelle pagate per anni dall’ex tesoriere del partito, Luis Barcenas, a decine di…