Con un’esplosione sottomarina che ha scosso il ponte di Kerch, le forze ucraine hanno dimostrato ancora una volta la loro capacità di colpire obiettivi strategici ben oltre la linea del fronte. L’azione, rivendicata dal servizio segreto ucraino Sbu, rientra in una campagna più ampia di sabotaggi e incursioni a lungo raggio nei confronti dell’apparato bellico russo. “Questo genere di operazioni danno una valenza delle capacità operative a disposizione dell’Ucraina e sulla generale resilienza del Paese. Queste operazioni sono quanto l’Ucraina deve continuare a fare nel suo sforzo bellico”, spiega Giangiuseppe Pili, assistant professor dell’Intelligence Analysis Program presso la James Madison University e Rusi associate fellow