L’eurodeputato che sta trasformando il partito ungherese, una volta estremista, in centrista ed euro-atlantico è a Roma. Cerca gruppo a Bruxelles. La presidente di Fratelli d’Italia è “un’ispirazione”, dice a Formiche.net. Mentre Salvini e Berlusconi…
Esteri
Via della Seta, se Meloni preferisce la coerenza ai mandarini di Stato
La presidente del Consiglio ha voluto mettere la questione del memorandum al centro del dialogo con alleati e partner, a partire dagli Usa. G7 e visita alla Casa Bianca saranno occasioni per indicare la direzione scelta. Anche se c’è chi spinge per soluzioni diplomatiche che possano essere gradite a Pechino
East is central. Dialogo sul futuro dell'Europa con Merezhko, Fogiel e Pavilionis
Abbiamo intervistato i presidenti delle commissioni Affari Esteri di Ucraina, Polonia e Lituania su questioni cruciali (e molto discusse) come l’adesione di Kyiv all’Unione europea e alla Nato, processi che saranno influenzati dalle elezioni europee nel 2024 e dal summit di Vilnius di luglio. Si è parlato di propaganda russa, del crescente peso politico dei Paesi dell’Europa centro-orientale, e del ruolo di Roma come capitale dei diritti e della civiltà moderna. Il video integrale
Ucraina, Cina e Mediterraneo. La visita di McCarthy secondo Muzergues (Iri)
Lo Speaker della Camera a Roma per incontri con Mattarella, Meloni e l’omologo Fontana. Ucraina, Mediterraneo e Cina al centro dell’agenda della delegazione bipartisan americana. Muzergues (International Republican Institute): “Gli interessi a lungo termine dell’Italia e degli Stati Uniti stanno convergendo dal punto di vista geografico”. E sulla Via della Seta dice: “Tutti hanno capito che non ha portato a nulla di positivo per l’Italia”
Meloni riceve Haftar. I rischi secondo Dentice, Mezran e Varvelli
Incontrare il leader militare di Bengasi, Khalifa Haftar, rientra nella prassi comune degli affari libici. Tuttavia c’è una grammatica per certi meeting, e averlo ospitato per due ore a Palazzo Chigi può aprire a dei rischi, spiegano tre analisti esperti di Libia
Il G7 della diplomazia per la pace nell’Indo Pacifico. Parla Yabunaka
A pochi giorni dal G7 di Hiroshima, Mitoji Yabunaka, viceministro degli Affari Esteri del Giappone dal 2008 al 2010, spiega a Formiche.net cosa aspettarci dal summit, il dialogo con la Cina per la sicurezza nell’Indo Pacifico, Taiwan, l’Ucraina e il futuro delle relazioni Italia-Giappone
Cosa aspettarsi dalla visita a Roma di McCarthy. Risponde Alden
Lo Speaker della Camera è atteso domani nella Capitale. In agenda incontri con Mattarella e Meloni. Per Alexander Alden, nonresident senior fellow dell’Atlantic Council e già deputy assistant secretary of state per gli affari europei, la decisione italiana sulla Via della Seta “è anche un test per la coesione del G7” verso Pechino e boccia l’idea di un accordo commerciale per compensare l’uscita
Come agevolare l'asse tra Ppe ed Ecr. Le mosse della Lega in Ue secondo Crippa
La Lega in Europa deve “toccare palla ed essere incisiva”. Per riuscirci, occorre “uscire dal gruppo Id”, dice a Formiche.net il vicesegretari del Carroccio, Andrea Crippa. “Non sono più accettabili certe posizioni filo-russe, che poi significano filo-cinesi. Non possiamo essere ambigui sul conflitto in Ucraina: Putin è l’aggressore”. Il riferimento? “Deve essere la Nato”
Non serve il memorandum per lavorare con Pechino. Intervista a Calovini (FdI)
“Il massiccio potenziamento dell’export italiano non si è materializzato”, spiega il deputato suggerendo al governo di non rinnovare la Via della Seta. “Il Global Combat Air Programme rappresenta un chiaro segnale di come l’Italia, nonostante cerchi di mantenere dei visibili legami commerciali con la Repubblica Popolare, stia allo stesso tempo prendendo consapevolezza delle possibili implicazioni delle sfide geopolitiche, regionali e internazionali, determinate dall’ascesa cinese”, aggiunge
Ucraina. Perché la Cina all’Onu ha votato sull’aggressione russa
La Cina ha votato a favore di un testo in cui si parla lateralmente dell’Ucraina, e in cui si definisce “aggressione” l’attacco russo. Xi Jinping ha una serie di preoccupazioni sulla guerra: una crisi interna a Mosca, il mantenimento dei propri interessi, la volontà di apparire neutrale, spiega Dian (UniBo)