L’Europa ha una storia comune che si basa sul diritto romano, e sul cristianesimo. Da lì si sono biforcate storie ultramillenarie che hanno creato tante nazioni e altrettante insuperabili rivalità… L’intervento di Giancarlo Elia Valori
Esteri
Dal silenzio ai 12 punti "per la pace". Come cambia la linea cinese secondo Fasulo
Per Fasulo (Ispi), i dodici punti con cui la Cina ha presentato la sua visione riguardo alla “crisi” in Ucraina rispecchiano le preoccupazioni generali di Pechino. Ci sono punti di sovrapposizione tra il paper sulla guerra e la Global Security Initiative
Il cerino in mano di Xi e Biden. L'analisi di Alli
Il presidente di Alternativa Popolare e senior fellow dell’Atlantic Council: “Sia Biden che Xi Jinping hanno nelle mani un bel cerino: possono usarlo per accendere una miccia o per fumarsi una sigaretta. Dipende da loro, ma è soprattutto Xi a dover decidere quando liberarsi dello scomodo Vladimir”. Ora Biden deve “aprire quella frattura tra Mosca e Pechino da sempre predicata dal saggio Kissinger”.
Cosa potrà fare l'Italia per il futuro dell'Ucraina. Scrive Castellaneta
La visita di Meloni a Kyiv va considerata come uno sviluppo positivo. L’Italia, seppur non determinante per le sorti del conflitto dal punto di vista delle forniture militari all’Ucraina, può giocare un ruolo importante a livello diplomatico e per aiutare la ricostruzione del Paese. Il commento di Giovanni Castellaneta, già consigliere diplomatico di Palazzo Chigi e ambasciatore negli Stati Uniti
Papa Francesco e l’Ucraina, 12 mesi dopo. La bussola di Faggioli
“In Vaticano, nell’interpretazione dell’invasione russa dell’Ucraina c’è stata un’evoluzione”, spiega lo storico Massimo Faggioli della Villanova University. Ma “all’interno della Chiesa cattolica, così come dell’Occidente in generale, c’è una divisione importante sul significato di questa guerra”
Prima attacchi cyber e poi bombe. Il metodo russo in Ucraina secondo Mele
Oltre all’attacco contro Viasat si può notare una stretta correlazione tra tentativi di sabotaggio informatico e successivi attacchi cinetici (per lo più bombardamenti) da parte di Mosca. Questo schema si è poi ripetuto, nel corso di questi dodici mesi, nelle ondate di attacchi militari a città strategiche come Kiev, Sumy, Zaporižžja, Dnipro e Odessa. L’analisi del presidente della Commissione sicurezza cibernetica del Comitato atlantico italiano, Stefano Mele, pubblicata sul numero 141 di Airpress
L’Ucraina vincerà, anche grazie all’Italia. Parla l’amb. Melnyk
“L’Ucraina ha lavorato con successo sia con il governo Draghi sia con quello Meloni. La recente visita del presidente del Consiglio è stata una conferma del sostegno italiano”, spiega il diplomatico. Che chiede agli alleati “la protezione dei nostri cieli, violati ogni giorno dai missili russi lanciati sulla popolazione civile”
In Europa, la Polonia punta su Meloni. La versione di Wielinski
Mentre Putin continua a scagliarsi contro “l’Occidente collettivo”, contro gli oligarchi che hanno perso i loro capitali nelle banche internazionali, Meloni e Biden si sono presentati a Varsavia. Quel “confine morale” tra due mondi, Ovest ed Est, dipinti dai media come opposti e inconciliabili. Conversazione con Bartosz Wielinski, vicedirettore di Gazeta Wyborcza, uno dei principali quotidiani polacchi
Gli europei non si sono fidati della pace cinese. Le Corre spiega perché
Per Le Corre, senior fellow dell’Institute for Research and Education on Negotiation (Irene) della Essex Business School, gli europei sono “sempre più pessimisti sulla possibilità di un ruolo positivo della Cina in questa guerra”. La pace con caratteristiche cinesi che Wang Yi ha pubblicizzato in questi giorni non hanno impressionato
Servono più navi contro la crescente minaccia russa. L'allarme di Credendino
La presenza delle unità russe nel Mediterraneo non è solo un problema di numeri, dal momento che i russi “hanno un atteggiamento aggressivo che non era usuale”. L’allarme arriva dal comandante della Marina, ammiraglio Credendino. Per l’ammiraglio Sanfelice di Monteforte, inoltre “c’è il rischio di un uso limitato della forza” da parte russa, dal momento che sono “in maggior difficoltà” rispetto ai tempi dell’Urss