La fine dell’irriformabile regime teocratico di Teheran, un obiettivo che l’Europa dovrebbe abbracciare mediante l’affermazione dei diritti umani e una rivalutazione degli accordi sugli scambi commerciali. Scrive Giulio Terzi di Sant’Agata, senatore di Fratelli d’Italia, presidente della commissione Politiche dell’Unione europea di Palazzo Madama
Esteri
Viaggi (e destini) incrociati in Medio Oriente
Visita lampo di bin Zayed a Doha, tornato in fretta per incontrare l’israeliano Herzog ad Abu Dhabi, il quale veniva dal Bahrein. E intanto l’iniziativa N7 parla di cooperazione culturale in Marocco
Italia e Usa sempre più vicini. Il discorso dell'amb. Zappia ad AmCham
“L’Italia negli Stati Uniti è leader non solo nei settori tradizionali ma anche in quelli innovativi delle tecnologie emergenti”, ha spiegato la diplomatica. Presenti all’evento l’incaricato d’affari Usa Crowley e il console Needhamn il viceministro Valentini, il sottosegretario Perego e l’onorevole Tremonti
Al Ttc progressi su green tech e convergenza sulla Cina
La riunione del Consiglio commercio e tecnologia ha scontato le tensioni transatlantiche sui sussidi per le tecnologie verdi. Progressi limitati, ma si lavora per risolvere la disputa allineando gli approcci alla transizione. Ed emergono convergenze (cruciali) sulla postura verso Pechino, il cruccio Usa che fa da contraltare alle preoccupazioni europee sull’Inflation Reduction Act
Democrazie contro autocrazie. I consigli del prof. Martin a Giorgia Meloni
Garret Martin, condirettore del Transatlantic Policy Center, spiega che la guerra in Ucraina ha dato una “scossa positiva” alle relazioni transatlantiche. Ma rimangono questioni divisive come la fine del conflitto e la Cina. Commenta il Trade and technology council, che si riunisce oggi. E a Meloni dice: “Se continuerà a seguire quanto fatto dal suo predecessore, il pragmatismo di Washington rimarrà tale”. Mentre Orbán…
Il bastone e la carota. Come evolve la "Xiplomazia" dopo tre anni di isolamento
Da quando è stato riconfermato a capo del Pcc circa un mese fa, il presidente ha iniziato un forsennato tour di incontri bi- e multilaterali in cui si mostra pacifico e conciliante con i leader stranieri (a parte il rimbrotto a Trudeau). Una strategia diplomatica e comunicativa dal duplice obiettivo: consolidare il consenso interno presentandosi come politico di grande caratura e proporre la Cina come una potenza stabilizzatrice del caos generale scatenato dalla Russia. Senza però entrare davvero nei negoziati
La Cina resiste ai vaccini (occidentali). E in Europa...
Avril Haines, capo dell’intelligence degli Stati Uniti, ha dichiarato che, sebbene il virus abbia causato un forte impatto sociale ed economico in Cina, Xi “non è disposto a prendere un vaccino migliore dall’Occidente, e al suo posto si affida al vaccino cinese, che non è efficace contro Omicron”. Mentre l’Ema avverte di una nuova ondata, per cui la Francia si sta già preparando
Xi arriva nel Golfo tra ambizioni e difficoltà
I Paesi del Golfo sono lanciati verso un rinnovato desiderio di sviluppo (su cui si basano i patti sociali di diversi regni). La Cina di Xi, nonostante le difficoltà attuali, è un interlocutore che crea interesse, in modo non necessariamente ostile agli Usa
Mozart contro Wagner. Tecnici, armi e ingegneri per far vincere l'Ucraina
Lo slogan è quello proposto dal comandante del Mozart Group, una compagine di ex militari provenienti da diversi Paesi, che addestra le unità ucraine impegnate al fronte. Cibo, acqua, assistenza tecnica e preparazione del personale medico e civile sono i tratti che differenziano questo gruppo dalla temuta Compagnia Wagner. Da cui il nome
In Ucraina non c'è spazio per il compromesso come lo intendono i russi. Parla Żurawski
La riforma giudiziaria, gli equilibri di Visegrád e la possibilità di un negoziato di pace per la guerra ucraina. Intervista a Przemysław Żurawski vel Grajewski, consigliere della Commissione parlamentare per gli Affari Esteri, voce molto ascoltata dal governo Morawiecki e dal fronte conservatore polacco
















