Per il responsabile Mena del CeSI, l’esplosione di scontri in Cisgiordania potrebbe essere un detonatore per una nuova fase della guerra, mentre gli Usa muovono la diplomazia e Cina e Russia cercano di sfruttare la situazione per promuovere le narrazioni incendiarie anti-occidentali
intervista
Sul cuneo fiscale non è finita qui, e anche sulle tasse. Parla Lucia Albano (Mef)
Tra guerra e inflazione, la finanziaria non è nata sotto una buona stella, ma la compattezza e la volontà della maggioranza hanno portato i loro frutti. Abbiamo intenzione di tagliare il costo del lavoro anche nel 2025, il concordato preventivo con l’Agenzia delle Entrate è una grande conquista. Il giudizio dell’Europa? Non c’è motivo di essere preoccupati. Conversazione con Lucia Albano, sottosegretaria del ministero dell’Economia e delle finanze
Taiwan, Kyiv e Tel Aviv, il rischio per i sistemi liberali. Parla Orsini (FI)
C’è un filo rosso che lega i focolai dei conflitti sparsi in giro per il mondo: la contrapposizione tra i sistemi liberali e quelli illiberali. Il ruolo degli Usa in Medio Oriente è quello di trovare non solo una soluzione militare, ma anche diplomatica e politica alla questione palestinese. Bene la posizione italiana. Conversazione con Andrea Orsini, capogruppo di Forza Italia in Commissione Esteri alla Camera e vicepresidente della delegazione italiana presso l’assemblea parlamentare Nato
Missione transizione ecologica ed energetica. Penna (Mase) racconta a che punto siamo
Investimenti, riforme e progetti della Missione transizione ecologica ed energetica “una delle più importanti del Pnrr: in termini di impegno economico ma anche per le sfide di performance che pone a tutta l’amministrazione pubblica”. Intervista a Fabrizio Penna, capo dipartimento Pnrr del ministero dell’Ambiente e sicurezza energetica
Un ritorno di fiamma tra Varsavia e Berlino? Parla Basil Kerski
La tanto attesa svolta europeista del potenziale governo presieduto da Donald Tusk basterà a colmare il divario che separa Berlino da Varsavia? Che ne sarà della richiesta di riparazioni di guerra, delle istanze sovraniste in chiave anti-Ue, del Trimarium e della Polonia ipermilitarizzata sognata dal potere diarchico Kaczyński-Morawiecki? Intervista a Basil Kerski, direttore dell’Europejskie Centrum Solidarności di Danzica, e caporedattore della rivista polacco-tedesca Dialog
Un pasticcio che lega le mani al Capo dello Stato. Clementi sulla riforma
Non si capisce a cosa serva eleggere il premier direttamente, in una campagna elettorale di tipo presidenzialistico, da tifosi, se questi può essere disarcionato dalla sua maggioranza parlamentare, illudendo così gli elettori per tornare ad una palude trasformistica. Questo ddl è ambiguo e rigido. Il Capo dello Stato esce fortemente indebolito. Conversazione con il costituzionalista Francesco Clementi, docente di Diritto pubblico italiano e comparato all’Università Sapienza di Roma
Il presidenzialismo del “vorrei ma non posso”. La versione di Marchi (Unibo)
Manca chiarezza sulla legge elettorale e sul modello che la riforma sul premierato vuole introdurre. Il ddl conferisce al presidente del Consiglio un maggior potere rispetto al Capo dello Stato, sotto il profilo della legittimazione popolare, ma poi lo rende “ostaggio” della fiducia alle Camere. E il semi-presidenzialismo francese non è applicabile in Italia. Conversazione con Michele Marchi, professore di Storia Contemporanea all’Università di Bologna
Con il Piano Mattei Italia e Ue rinsaldano i rapporti con l'Africa. Parla Sanguini
“Tunisia ed Etiopia? Due punti di riferimento non solo storici ma anche attuali e quindi tutto ciò che va a favore di questi due Paesi deve essere considerato positivamente e sostenuto. L’errore da evitare? La distrazione: viviamo in un mondo in cui ogni giorno si presenta un’emergenza”. Conversazione con Armando Sanguini, già ambasciatore italiano in Tunisia e in Arabia Saudita e ora senior advisor Medio Oriente e Nord Africa dell’Ispi
Un'altra manovra era possibile. Misiani (Pd) spiega quale
Io, come Meloni, vittima dei comici russi. Parla Paolo Alli
Nel 2017, da presidente dell’Assemblea parlamentare Nato, finì nel mirino del duo che ha colpito Meloni a settembre. “Ci sono aspetti che rimangono, come un forte condizionamento psicologico. Si tratta di operazioni molto più potenti dei cyber-attacchi, poiché impattano direttamente sull’opinione pubblica”