La giornata politica di oggi è segnata dalla Direzione del Partito Democratico di questo pomeriggio. Non vale quasi la pena di sottolineare che si tratta di un dibattito magari interessante, ma di cui è già stata decretata la premessa e la inevitabile conclusione da Matteo Renzi domenica scorsa a "Che tempo che fa". Dunque, è l’attualità di un appuntamento ormai…
Politica
Se il Parlamento dorme è perché le commissioni speciali sono (quasi) ferme
La politica può anche permettersi il lusso, pro tempore s'intende, di cercare se stessa ma il Paese, quello reale, dovrebbe andare avanti. Mentre al Colle Sergio Mattarella, attorniato dai suoi consiglieri, si scervella per trovare un punto di caduta alla crisi politica (lunedì è previsto un nuovo giro di consultazioni), l'Italia continua a galleggiare nell'ordinaria amministrazione, un po' ingessata e un po'…
Un giorno di lotta e l'altro di governo, così Emiliano sacrifica l'Ilva sull'altare delle nozze con Di Maio
Si è sempre pensato che l'espressione “sinistra di lotta e di governo” mirasse a garantire l'esercizio contemporaneo dei due attributi posti in relazione al soggetto. Il Pci che Enrico Berlinguer immaginava dopo le elezioni del 1976 di certo aveva queste caratteristiche, avrebbe dovuto cioè incarnare un soggetto politico in grado di tenere insieme l'anima battagliera del “vecchio” Pci con l'approccio…
#Senzadime o senza più il Pd? La crisi dei dem alla vigilia della direzione
Una direzione potenzialmente esplosiva. La politica italiana si ferma in attesa della direzione del Partito Democratica prevista per giovedì 3 maggio: in ballo non c’è solo l’evoluzione delle consultazioni per la creazione del nuovo governo, ma il destino stesso del Partito democratico. Dopo due mesi dalla più cocente sconfitta della storia recente del centrosinistra, i nodi all’interno del Pd sembrano…
Un governo (almeno) per la legge elettorale e dopo. La suggestione di Crosetto
Matteo Renzi dopo un lungo silenzio è tornato a parlare da Fabio Fazio in prima serata e le sue parole non hanno lasciato dubbi sul futuro di un governo targato M5S-Pd. È a questo punto che si sono aperte altre ipotesi. Una di queste l’ha annunciata Guido Crosetto su Twitter: “Forse a questo punto il cdx dovrebbe chiedere l’incarico e…
Perché serve un nuovo Pdl per far ripartire il centrodestra. L'opinione di Mario Mauro
Alla prossima tornata elettorale, il centrodestra può facilmente raggiungere il 40% dei consensi, se riuscirà a unirsi in una casa dei popolari moderati come fu il Popolo delle libertà guidato da Silvio Berlusconi. Ne è fermamente convinto Mario Mauro, presidente del partito “Popolari per l’Italia”, che lo scorso 22 aprile ha visto la sua lista raccogliere oltre 10mila voti, portando…
Ecco come funziona una legge elettorale con il doppio turno
Non si deve permettere neppure ai più acrobatici interpreti dei sistemi elettorali di scrivere, à la D’Alimonte, di doppio turno indifferentemente, che sia di collegio (uninominale) oppure fra partiti/coalizioni come quello previsto nell’Italicum. Faccio, non completamente, grazia ai lettori sottolineando, per l’ennesima, ma non ultima, volta che da nessuna parte al mondo esiste un meccanismo come quello del defunto, da…
Almeno il Parlamento inizi a lavorare. Perché Salvini ha ragione (su questo)
L’immagine del Parlamento italiano come un soprammobile è forte, ma rende le parole del leader del Carroccio ancora più cogenti. A margine della visita ad Euroflora a Genova Matteo Salvini, ha lanciato un messaggio a Luigi Di Maio, a Matteo Renzi, e a Pietro Grasso affinché la legislatura prenda il via al di là dei tempi che porteranno alla formazione…
Caro Pd, contro il bipolarismo dei populisti occorre una proposta nuova
Nel Pd si fa strada il vero oggetto di scontro e divisione. Che è strategico. E non tattico (dialogare o meno con i 5 Stelle). E che è destinato a scomporre le forze interne al Pd oltre le tradizionali divisioni e articolazioni (renziani e non renziani). Il tema è il giudizio sui 5 Stelle e l'evoluzione del rapporto con essi.…
Sì all’intesa sul doppio turno e subito al voto (il 7 ottobre). Parla Roberto Maroni
Roberto Maroni è l’esponente delle Lega con il “palmares” istituzionale più ricco dell’intera storia del movimento fondato da Umberto Bossi. Più volte ministro, capogruppo alla Camera e negli ultimi cinque anni presidente della Regione Lombardia, ha rinunciato a candidarsi pur se certo della rielezione pochi mesi fa. Dopo il voto del Friuli e il naufragio della trattativa tra M5S e…