La firma di Donald Trump sull’ordine esecutivo mette fine a una trattativa fiume. Il social verrà sdoppiato, uno americano e uno cinese, con il primo che sarà gestito per l’80% da una joint venture e investitori statunitensi. A Oracle la gestione della sicurezza. Ma da tutto questo, Pechino vorrà qualcosa in cambio
Cina
Da Murdoch a Ellison. Chi sono tutti gli investitori in pista per TikTok Usa
Ad annunciarli è Donald Trump, secondo cui l’accordo è prossimo al raggiungimento. Sei membri su sette del board saranno americani, mentre ByteDance manterrà una quota inferiore al 20% e dovrà fornire una copia dell’algoritmo a una joint venture statunitense. Bisogna però attendere la risposta della Cina
Nvidia sempre più nel mirino della Cina. Nuova accusa per l'azienda Usa
Dopo l’accusa dello scorso luglio sui problemi di sicurezza, per Pechino il colosso americano avrebbe violato le regole antitrust. Ieri come oggi, l’azienda di Jen-Hsun Huang si dichiara innocente. E pensare che era stata l’azienda dei chip a voler tornare sul mercato cinese
L'affaire TikTok vicino alla conclusione? Cosa sappiamo
Le negoziazioni tra le delegazioni americana e cinese vanno avanti a Madrid, con il segretario al Tesoro Scott Bessent fiducioso che si possa raggiungere l’intesa. Nei colloqui sono ovviamente finiti anche i dazi e altre divergenze tra le due superpotenze. I nodi potrebbero sciogliersi con un faccia a faccia tra Donald Trump e Xi Jinping, ma anche qui c’è da trattare
Roma non è più l’anello debole d’Europa. La visione dei conservatori raccontata da Giordano
“Macron è crollato al 15% nei sondaggi, Starmer è già travolto da proteste crescenti. L’Italia, invece, rappresenta l’opposto. In Ucraina non andrà nessun soldato italiano. La transizione è sostenibile se si difende l’occupazione. L’Europa? Smetta di essere vittima di utopie regolatorie”. Conversazione con il segretario generale di Ecr Antonio Giordano
Da Anchorage a Taipei. Tutte le mosse nello Stretto
Ad Anchorage, Washington e Taipei alimentano il canale di comunicazione, lontano dai riflettori e dalle tensioni dirette con Pechino, che intanto punge nella zona grigia, tra trivellazioni e basi anfibie a ridosso dello Stretto
È la Cina la chiave del puzzle ucraino. Procaccini spiega perché
“Non possiamo far finta di non vedere che esiste un asse formato dalla Cina, dalla Russia, ma anche dalla Corea del Nord e dall’Iran, il cosiddetto quartetto del caos, che ha un atteggiamento estremamente ostile nei confronti dell’Occidente”. Conversazione con il co-presidente del gruppo dei Conservatori di Ecr, Nicola Procaccini
Niente aiuti a Putin, mentalità da guerra fredda. Il botta e risposta Ue-Cina sull'Ucraina
La Commissione pressa Pechino, ma Xi replica a muso duro, sollevando il tema della guerra fredda e delle motivazioni alla base della mancata pace, come il sostegno militare occidentale a Kyiv. Nel mezzo l’incontro dei volenterosi di giovedì prossimo e il dibattito su come costruire le garanzie di sicurezza all’Ucraina
Se New York diventa il laboratorio nascosto dell'influenza cinese
Nella Grande Mela, rivela il New York Times, la Cina sperimenta una nuova forma di influenza attraverso una penetrazione silenziosa che passa per associazioni diasporiche e reti comunitarie capaci di orientare le urne e costruire consenso politico nel lungo periodo
Parlare con la Cina, ma non legarsi mani e piedi. L'intervento di Menia
Dopo le indiscrezioni di Bloomberg a proposito della possibile e progressiva diminuzione di presenza cinese in soggetti industriali italiani di un certo rilievo, come Pirelli, Ansaldo e Cdp reti, ecco alcune considerazioni del vicepresidente della Commissione esteri/difesa del Senato, Roberto Menia
















