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Sbaglia chi, per fare dispetto a Trump, vuole consegnare l’Europa alla Cina. La versione di Fidanza

Intervista al capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo e vice presidente di Ecr Party: “Il governo Meloni ha reimpostato il rapporto con la Cina nel giusto binario, abbandonando la Via della Seta”, ma non solo. I dazi? “Trump vuole riorientare le catene del valore, anche noi europei dobbiamo fare questa scelta: catene più corte e affidabili, preferibilmente occidentali, sono il luogo giusto per diffondere il made in Italy”

Meno investimenti cinesi negli asset italiani. La mossa di Palazzo Chigi

“La presenza cinese continua a impedirle di partecipare ad alcune gare d’appalto e gare nel settore energetico negli Stati Uniti” si legge in un articolo di Bloomberg. In tutto sarebbero 700 le aziende italiane che accusano la presenza di investitori cinesi, “ma l’attenzione del governo è concentrata principalmente sulle grandi entità in settori strategici come l’energia, i trasporti, la tecnologia e la finanza”

Perché Nvidia e Amd pagheranno il 15% dei ricavi agli Usa

Il presidente americano ha dato il via libera alle sue aziende per riprendere l’export di chip in Cina. Ma devono versare una quota dei ricavi al governo americano. Le stime prevedono che Washington incasserà oltre 2 miliardi di dollari, ma gli analisti avvertono che la decisione può aprire un precedente che mette in pericolo la sicurezza nazionale

Legami con la Cina? Da dove nasce lo scontro tra Trump e il ceo di Intel

Il presidente americano ha chiesto le dimissioni immediate dopo che un senatore conservatore ha accusato l’amministratore delegato Lip-Bu Tan di aver investito in passato in aziende tecnologiche di Pechino, alcune delle quali rifornivano l’esercito. Lui si dice estraneo ai fatti, ma la vicenda rischia di complicare i piani suoi e dell’azienda di cui è a capo

Anche Pechino ha difficoltà con l’autonomia sui chip. Ecco quali

Il governo di Pechino sta spingendo per megafusioni tra le aziende affinché la catena dei semiconduttori sia più uniforme e si possano creare dei talenti nazionali. Ma ci sono dei problemi legati alle incomprensioni tra le aziende che rallentano il processo

Belgrado guardi all'Ue e non alla Russia. Il consiglio di Meloni a Vucic

La visita deve essere letta sia come la spia di una visione atlantica comune, sia come opportunità per il governo di Belgrado di avere la spinta di Roma per proseguire con convinzione nella cosiddetta “riunificazione europea” dei Balcani. Italia sempre più pivot per una serie di iniziative legate a immigrazione, difesa, sicurezza dei confini esterni dell’Ue

Il ponte sullo Stretto può inserirsi nella rete transeuropea dei trasporti. Ecco come

Tra Helsinki e Palermo c’è anche il Ponte di Messina, che confluisce sul Piano Mattei. Otto nazioni sono coinvolte da un asse strategico internazionale di comunicazione: il corridoio Scandinavo-Mediterraneo rappresenta un progetto su cui l’Ue ha inteso investire massicciamente, perché va a colmare un gap. E il governo italiano è centrale

Roma e Belgrado, tutti i dossier della visita di Meloni in Serbia

Giorgia Meloni, sarà oggi a Belgrado per incontrare, alle 18:30, il presidente Aleksandar Vucic. Per molte ragioni la Serbia va avvicinata all’Ue, traccia di cui Roma è ampiamente consapevole: per il suo contributo valoriale sulle riforme, per la capacità di trainare altri Paesi in un’ottica comunitaria sulla difesa, per la possibilità di migliorare gli scambi commerciali e la strategia contro l’immigrazione illegale

Le sanzioni contro i mega yacht dei russi stanno funzionando?

Non solo feste e cotillon a bordo dei mega yacht. L’esercito britannico avrebbe scoperto sensori russi nelle acque che circondano il Regno Unito, per tracciare i movimenti dei sottomarini britannici, sganciate in mare da droni “parcheggiati” nelle pance degli yacht russi. Alcune delle navi fantasma si sospetta che vengano usate per inviare equipaggiamento militare al generale libico Khalifa Haftar, l’uomo forte della Cirenaica

La Cina aumenta l'hacking contro gli Usa. E lo spionaggio c'entra fino a un certo punto

Pechino non arresta le sue operazioni per infiltrarsi all’interno dei sistemi sensibili americani. Quello cinese non è uno spionaggio volto solamente a rubare informazioni riservate, ma anche per sfruttare le vulnerabilità delle infrastrutture critiche statunitensi e controllarle quando servirà

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