Con la riunione del Consiglio commercio e tecnologia ormai alle porte, Bruxelles e Washington vogliono allineare i controlli sugli investimenti verso l’estero. Si tratta di espandere la spinta del G7 di Hiroshima. Il primo ostacolo sarà convincere i produttori esposti verso la Cina: ecco cosa hanno detto i ceo di Nvidia e Siemens
Cina
Come Fedriga ha fermato la Via della Seta a Trieste
Folli su “Repubblica” scrive che il leader del Carroccio ha usato “la consueta ambiguità” sul rinnovo del memorandum con la Cina mandando segnali sia a Meloni sia a Pechino. Il governatore del Friuli Venezia Giulia, invece, ha evidenziato la necessità politica di rapporti strategici con gli alleati, e non con chi “vuole decidere chi e che cosa può arrivare o non arrivare in Europa”
Altro che tregua, il divieto a Micron è un nuovo siluro nei rapporti Cina-Usa
Il divieto imposto da Pechino sui prodotti realizzati dall’azienda americana di chip è l’ennesima dimostrazione di quanta fatica facciano le due parti a comprendersi, dopo un G7 infuocato. I legami sono ai minimi storici, ma nella tempesta ci sono dei segnali di schiarite, come dimostra il via vai di alti funzionari da una parte all’altra del Pacifico
Cosa rimane del G7 giapponese in vista di quello italiano? Risponde Mayer
L’anno prossimo la presidenza italiana dovrà dare impulso, continuità e sostanza a una visione nuova del summit, aperto ai problemi del mondo e non condizionato esclusivamente dagli interessi e dalle politiche dei Paesi più avanzati
Xi ci punisce se usciamo dalla Via della Seta? Un debunking
Da Hiroshima il G7 manda un chiaro segnale alla Cina, mostrandosi compatto contro le pratiche coercitive. Ma anche all’Italia, con il governo Meloni chiamato a decidere sul memorandum. Gli esempi di Lituania e Australia raccontano che le minacce di Pechino possono perfino essere un boomerang
G7, Cina e Pacifico. Tripodi spiega la strategia del governo italiano
Pechino è “un partner commerciale importante e i rapporti bilaterali rientrano nella normalità delle relazioni commerciali e diplomatiche”, dice Maria Tripodi, sottosegretario agli Esteri, a Formiche.net. “Spetta però al nostro governo valutare approfonditamente quale sia la scelta migliore” sulla Via della Seta “per tutelare l’interesse nazionale”
India-Ue, avanti su commercio e tecnologia (ma occhio a petrolio e clima)
La prima riunione del Consiglio commercio e tecnologia è stata incupita da tensioni sul petrolio indiano di derivazione russa e sulle eco-tasse Ue in arrivo. Tuttavia, segna il progresso di una collaborazione più profonda e multisettoriale tra le due democrazie più grandi del mondo. Sviluppo tecnologico, barriere al commercio, intesa sui semiconduttori e molto altro: ecco i punti salienti
Cosa significa (anche per l’Italia) l’ingresso della Spagna in Blue Dot Network
Madrid si unisce a Washington, Tokyo, Canberra e Londra nel meccanismo lanciato per promuovere standard elevati negli investimenti pubblico-privati infrastrutturali nel mondo, anche nei Paesi in via di sviluppo. Cioè per fronteggiare l’espansionismo cinese
Più competitività, più in fretta, e meno Cina. La ricetta di Macron per l’industria verde
Il presidente francese ha in mente una cura ricostituente per il Paese, che dopo la riforma delle pensioni passa dal bruciare le tappe della conversione industriale verde per aumentare l’attrattività. Rispondendo al protezionismo Usa, ma allineandosi alle posizioni di Washington sul limitare l’esposizione al dumping cinese (prima di tutti gli altri)
La Cina è un nostro competitor. Le parole di Tajani sulla Via della Seta
“Stiamo riflettendo se rinnovare il memorandum”, ha detto il ministro degli Esteri. “Vogliamo buoni rapporti ma le regole devono essere uguali per tutti”