Skip to main content

Le elezioni francesi scuoteranno anche l'Europa. Pirozzi (Iai) spiega perché

L’opinione della responsabile delle relazioni istituzionali dello Iai: “Dobbiamo rassegnarci ad una fase di navigazione a vista per l’Europa? Il fenomeno Macron è stato di rapidissima ascesa, ma poi di anche graduale deterioramento della sua presa sull’elettorato. Sulla politica europea ci sono delle zone grigie: tutto questo potrebbe creare veramente un cortocircuito che farebbe venir meno il ruolo dirimente della Francia come spinta per la politica europea e per l’integrazione”

Programmi e proposte di Bardella-Glucksmann. Così nasce il dopo Macron

Le elezioni parlamentari francesi di domenica prossima potrebbero segnare uno spartiacque storico nel Paese, con la rarità rappresentata da un premier e un Presidente della Repubblica di orientamenti politici differenti. I programmi dei partiti e i volti in campo

Vi spiego perché Meloni (e l'Ecr) giocheranno un ruolo forte in Europa. Parla Carteny

“Di fatto l’Ecr è diventato il grimaldello con cui l’Italia di Meloni può giocare un ruolo da protagonista in Europa: la maggioranza all’europarlamento avrà bisogno di voti in molte questioni. Il governo italiano, che raccoglie nella stessa coalizione anche i popolari con Forza Italia e le destre identitarie con la Lega, si propone anche come forza mediatrice in Europa, dove è importante tenere aperto il dibattito tra gli eurogruppi e le delegazioni nazionali”. Conversazione con il docente di Relazioni internazionali alla Sapienza di Roma

Premierato, stop ai ribaltoni, decidono (solo) gli elettori. Parla Gardini

Conversazione con il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera: “68 governi dal 1948 ad oggi: basta solo questo per cambiare registro. Industria e professioni ci chiedono una visione ampia, che può essere data solo da esecutivi stabili. La sinistra? Era d’accordo con la riforma, come scritto da D’Alema, Prodi e Occhetto nel 1995. Poi oggi ha cambiato idea”

Ecr di Meloni cambierà il paradigma europeo. Procaccini spiega come

“Qualcuno ha pensato che Giorgia Meloni fosse solo una piccola sovranista e invece abbiamo appurato che rappresenta proprio un nuovo paradigma della destra europea”, spiega a Formiche.net Nicola Procaccini, non solo co-presidente del gruppo Ecr al Parlamento europeo, ma uno di quelli che a Bruxelles ha lavorato da tempo per una legittimazione (politica e personale) dinanzi ai vertici europei

Ucraina, Israele e Sud globale. A cosa punta il G7 italiano secondo l'amb. Checchia

Conversazione con l’ex ambasciatore italiano in Libano, presso la Nato e presso le Organizzazioni Internazionali Ocse, Esa, Aie: “Al G7 ci sarà uno storico accordo con la firma in Italia tra Joe Biden e Volodymyr Zelensky del patto di sicurezza tra Usa e Ucraina”. Il lavoro in sinergia tra i grandi della terra darà forza anche al Piano Mattei per l’Africa

Ppe al bivio, schema italiano (con le destre) o ancora coalizione?

Seconda puntata di uno speciale sui gruppi che siederanno nel nuovo euro-emiciclo, questa volta tarato su mosse e aspirazioni dei Popolari. Il partito resterà centrale, ma con due opzioni distinte. Tutto dipenderà dalla mole dei voti…

Vi racconto la svolta dell'Ue non più matrigna. Parla Sberna (FdI)

Intervista alla candidata di FdI, Antonella Sberna: “Fratelli d’Italia crede nell’Europa unita e vuole impegnarsi per un suo rafforzamento. Ma per fare ciò è necessaria una svolta. Dobbiamo tornare allo spirito dei padri fondatori che sognavano un’Europa unita su comuni valori di pace, sviluppo sociale ed economico, un’Europa solidale in grado di dare risposte ai grandi bisogni del continente. Dobbiamo tornare ad una politica che rimetta al centro i cittadini europei e i loro bisogni”

Così l'Italia avvicinerà la Georgia all'Europa. Parla Calovini (FdI)

Il parlamentare di FdI, dopo il viaggio a Tiblisi con una delegazione parlamentare, spiega che la capacità di dialogo dell’Italia può aiutare ad avvicinare sempre di più la Georgia all’Unione europea

Il voto Ue è la porta sulla seconda metà della legislatura. L'analisi di Orsina

“Quindici anni fa, è arrivata la rottura, una sorta di ribellione contro la politica centrista – ribellione che abbiamo chiamato populismo. Quello che sta accadendo adesso è che una parte di questa ribellione populista, in particolare quella che si colloca a destra, si sta consolidando e sta costruendo una nuova dialettica politica: sta riprendendo forma il conflitto politico con il vecchio establishment centrista da una parte, la destra populista dall’altra”. Conversazione con il politologo Giovanni Orsina

×

Iscriviti alla newsletter