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L'approccio dirompente di Marchionne raccontato da Roberto Di Maulo (Fismic Confsal)
L’uomo Marchionne ha spezzato i rituali concertativi con un vecchio modo di fare relazioni sindacali in Italia, compresa l’uscita della Fiat da Confindustria
Sergio Marchionne, gli scettici non sono mai mancati
Sergio, come succede agli uomini dalla forte personalità, è destinato a dividere. Certo, è difficile contestare il manager in maglioncino blu, viste le performance accumulate nella sua lunga cavalcata
Marchionne, il manager internazionale nel ritratto di Paolo Mazzanti
L’immagine pubblica di Marchionne ha subìto in questi anni oscillazioni proporzionali alla sua schiettezza. All’inizio è stato salutato da molti esponenti sindacali e della sinistra (da Bertinotti a Renzi) come un innovatore quasi “socialista”. Poi, con la chiusura di termini Imerese e il braccio di ferro sindacal-giudiziario con la Fiom, è diventato un bieco capitalista nemico del popolo
Marchionne e la sinistra: storia di amore e odio
L’ad di Fca ha scelto di fare dell’Italia il marchio di lusso dell’automobilismo mondiale, con qualche idea che viene dal passato sulle vetture a medio costo e a piccole dimensioni. L’obiezione che gli viene rivolta riguarda l’italianità di un gruppo fondato sull’alleanza con gli americani e destinata ad allargarsi ad altri partner
Ecco le multinazionali che vogliono traslocare negli Usa dopo gli annunci di Trump
L’articolo di Rossana Miranda