Pechino si attrezza per limitare l’esportazione delle terre rare e altre materie prime. Come chi vende idrocarburi, preferisce mantenere i prezzi alti a lungo rispetto a provocare uno shock. L’inflazione delle materie prime è l’arma con cui logorare l’Occidente, e senza un approccio strategico l’Ue rischia di uscire ammaccata dal confronto Usa-Cina. L’esperto di commodities e consigliere alla Difesa legge l’attualità
Iran
L’Iran sfrutta la Sco (e la Cina) per diventare hub del gas
Teheran vuole essere un hub regionale per l’energia all’interno della Shanghai Cooperation Organization, l’anti-Nato a trazione cinese – che si sta espandendo oltre la difesa e nelle materie commerciali, facendo perno anche sulla Via della Seta e sulla sponda russa. Alla riunione in Kirghizistan si è parlato di partire dal gas e da nuovi corridoi commerciali. Ma rimane l’incognita delle rivalità tra i membri
Il ritorno in campo di Yossi Cohen, ex capo del Mossad
Due anni fa ha lasciato l’agenzia. Qualcuno lo vedeva come successore di Netanyahu alla guida del Likud. Sulla riforma della giustizia ha cercato di non dispiacere a nessuno. Oggi è al fianco delle famiglie degli ostaggi nelle mani di Hamas mettendo al servizio loro e di Israele i suoi contatti. Domani in politica? Chissà
Tra Iran e Hamas non c’è un rapporto gerarchico. Parla Zimmt (Inss)
Teheran offre sostegno e coordinamento, ma alla fine è l’organizzazione terroristica a decidere cosa fare e quando farlo. Intervista a Raz Zimmt, esperto dell’Università di Tel Aviv e dell’Institute for National Security Studies
Il popolo iraniano è il miglior alleato di Israele. Pagani spiega perché
Forse il regime iraniano è ancora troppo forte e pericoloso, grazie all’appoggio di Russia e Cina. Ma potrebbe bastare una bella spinta, una risposta alla guerra asimmetrica promossa da Teheran, perché sia rovesciato. Se cadrà sarà una vera e propria rivoluzione in tutto il Medio Oriente, perché è lì che affondano le radici della mala pianta del terrorismo
Usa-Qatar, congelati i miliardi iraniani. E ora?
Di comune accordo col Qatar, gli Stati Uniti si sono mossi per evitare che l’Iran possa accedere ai miliardi congelati sulla scia dello scoppio del conflitto tra Israele e Hamas – che Teheran sostiene entusiasticamente. Una mossa necessaria. Ma l’inasprirsi dei rapporti può provocare effetti indesiderati e allontanare la stabilizzazione sia a breve che a lungo termine
Petrolio, perché l’attacco di Hamas può ribaltare l’equilibrio in Medioriente
L’impennata dei prezzi del petrolio sembra più una reazione istintiva che una riedizione della crisi degli anni 70. Ma una “manina” dell’Iran nella guerra in corso tra i militanti jihadisti e Israele può causare effetti a cascata nel complesso reticolo di relazioni tra i Paesi mediorientali e quelli Opec+, ridisegnando gli equilibri globali. Occhio a Arabia Saudita e Russia
Sicurezza e deterrenza. Le mosse obbligate di Israele secondo Lipner
L’errata lettura dei segnali di allarme e il flop della logica tradizionale dei governi sul contenimento di Gaza ha portato all’assalto di Hamas. Ora gli appelli a “spianare Gaza” dovranno essere “bilanciati con gli imperativi strategici di ripristinare la sicurezza e la deterrenza, prevenire l’espansione delle ostilità su altri fronti e riportare a casa decine di ostaggi”. Parla Shalom Lipner, un quarto di secolo passato all’ufficio del primo ministro israeliano (con sette capi di governo diversi) e oggi nonresident senior fellow del think tank statunitense Atlantic Council
L’Iran e l’incontro degli 007 sul Lago Maggiore. Le ipotesi di Intelli Times
Il sito israeliano ha pubblicato la prima parte della sua indagine su fonti aperte sulla tragedia di maggio in cui hanno perso la vita quattro persone, tra cui due funzionari dell’intelligence italiana e un ex Mossad. Ecco cosa ha scoperto
La portata globale del patto Riad-Gerusalemme secondo il gen. Avivi
“Ogni giorno ci avviciniamo” alla normalizzazione dei rapporti, ha detto il principe ereditario bin Salman. Secondo il presidente dell’Israel Defense and Security Forum la firma è necessaria anche a Biden prima delle elezioni e aprirebbe altre opportunità per rispondere anche a Cina, Russia e Iran