In Iran il regime uccide (ancora). Il silenzio è complicità. Scrive Mohades

Di Esmail Mohades

Ieri il regime iraniano ha giustiziato il wrestler Navid Afkari nonostante una massiccia mobilitazione internazionale (da Trump al Cio). Aveva partecipato alle proteste contro la dittatura. Era accusato di omicidio ma l’unica prova era una confessione estorta. Così Teheran avverte gli oppositori. Il commento di Esmail Mohades, scrittore iraniano e attivista per i diritti umani esule in Italia