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Gaza, Libano, riforme. Il dopo Cina per Giorgia Meloni

Si è chiusa con la tappa francese a Casa Italia la trasferta della presidente del consiglio in Cina, prima di rituffarsi nei dossier interni (ddl sicurezza, riforme) e internazionali (Gaza su tutti). Ecco il punto dei lavori

Quota Attanasio e obiettivi geopolitici, il Piano Mattei si rafforza. Ecco come

La presidente del Consiglio conferma che non si tratta di progetti “calati dall’alto, ma di un percorso che facciamo insieme ai leader, ai governi e ai popoli africani, mobilitando anche il settore privato”. La traccia indicata dal titolare della Farnesina, che ha in programma nei prossimi tre mesi altri viaggi in Senegal, Marocco e Mauritania, è che “il Mediterraneo non sia più cimitero di migranti ma grande mare di commercio, passaggio in cui l’Italia può essere protagonista”

Pmi e cooperazione. Il riequilibrio tra Italia e Cina secondo Meloni

In una Cina che vede scendere i dati dell’attività manifatturiera per il terzo mese consecutivo, la cooperazione economica, commerciale, culturale e scientifica va incastonata in quadro di riequilibrio di rapporti, anche per non smarrire il vantaggio rappresentato dal sostegno a quelle aziende italiane che da tempo hanno deciso di investire in Cina. Particolarmente a Shanghai, dove secondo la premier “hanno contribuito allo sviluppo di questa straordinaria realtà”

Come sarà l’architettura finanziaria per supportare l’attuazione del Piano Mattei

Non risorse già stanziate, ma una vera e propria architrave finanziaria. Tecnicamente il GRAf si somma al Plafond Africa, previsto dal D.L. 89/2024 del 29 giugno scorso, che consente a Cassa depositi e prestiti di elargire finanziamenti, per un massimo di 500 milioni di euro, a valere sulle risorse proprie, a sostegno di imprese che operano in Africa per supportare i progetti promossi nell’ambito del Piano Mattei

Commercio e politica su due piani diversi. La visita di Meloni in Cina secondo Cangelosi

Il viaggio della premier analizzato dall’ambasciatore, già consigliere diplomatico del presidente Giorgio Napolitano: “È importante che ci sia stata questa visita e che si stia cercando di colmare un gap commerciale che si era accentuato subito dopo lo strappo della Via della Seta. Si tratta di ricucire e di ritrovare delle strade di cooperazione e seguendo la formula che ormai è adottata nel mondo occidentale”

Incontri a Pechino, cosa si sono detti Giorgia Meloni e Xi Jinping

Mantenere il canale aperto, dopo l’uscita dell’Italia dal memorandum della Via della Seta, così come fatto da altri stati membri dell’Ue che vantano buone relazioni commerciali con il Dragone senza per questo essere stati accomunati da un memorandum ad hoc. Secondo la premier, poi, “c’è un’insicurezza crescente a livello internazionale” e la Cina è un interlocutore inevitabile “per ragionare insieme su come garantire stabilità, pace, un interscambio libero”

Italia e Cina, ripartire dalle parole di Mattarella. Parla Quartapelle (Pd)

“Credo che si debba ripartire da quello che ha detto il presidente Mattarella ricevendo Xi Jinping nell’anno del Memorandum: vicini ma nell’ambito della strategia tracciata dall’Ue, tenendo fermi tre valori: trasparenza, sicurezza, equità”. Conversazione con la deputate dem Lia Quartapelle sul viaggio di Meloni in Cina

Commercio e geopolitica. I rapporti Italia-Cina spiegati da Loperfido

“La visita rappresenta l’opportunità di rafforzare la comprensione e la fiducia reciproca, per approfondire la cooperazione pratica e per far avanzare costantemente le relazioni tra Cina e Italia e tra Cina e Ue”. Conversazione con Emanuele Loperfido, membro della delegazione italiana presso l’Osce e segretario della Commissione Esteri

Corretto incontrare la Cina, per commercio e dialogo globale. Parla Calovini

Meloni ha riposizionato l’Italia in quella che è la tradizionale politica estera dal dopoguerra in poi. Dopodiché siamo perfettamente consapevoli che la Cina è un interlocutore. È oggettivamente un mercato con potenzialità importanti, ma è un mercato che oggi rappresenta percentuali minime di export italiano a fronte invece di percentuali potenziali estremamente importanti. Conversazione con il deputato di FdI, membro della delegazione italiana presso l’assemblea parlamentare della Nato

Energia, imprese e relazioni. Come procede il Piano Mattei

Le iniziative avranno un effetto significativo sulla crescita, con la possibilità di un incremento del Pil italiano dello 0,5%. Entro la fine del 2024, inoltre, Tajani sarà in visita in Paesi chiave del continente come Senegal, Marocco e Mauritania

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