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La tecnologia corre più veloce dell'antitrust. Il caso Google (e non solo)

Il Dipartimento di Giustizia americano vuole fare a pezzi le attività di Google nel settore “ad tech”, una mossa estrema che non si vede dagli anni ’80. Il mercato pubblicitario è davvero così pietrificato da aver bisogno di una picconata statale, che arriverà se va bene tra qualche anno? I numeri dicono di no. È il momento di ripensare l’approccio antitrust nei confronti delle società tecnologiche, o resteremo fermi al 1911

Photo by Ravi Sharma on Unsplash

Paura, delirio e licenziamenti. La prima settimana di Musk

A rischio c’è il 50% del personale (3.700 dipendenti), che attendono di conoscere il proprio destino. Le novità che vuole introdurre il tycoon non convincono gli inserzionisti, anzi molte aziende hanno deciso di sospendere temporaneamente le pubblicità sulla piattaforma. In attesa di capire cosa diventerà, se il luogo incantato descritto da Musk o il nido delle cospirazioni

YouTube si dà una mossa e trova il modo per contrastare TikTok

Cambia il programma degli Shorts di YouTube, ampliando così il numero di “creators” che potranno ricevere compensi e vivere grazie ai loro brevi video. Si tratta di una mossa per fermare l’espansione dell’app di ByteDance, che è stata sovvenzionata con miliardi e miliardi di dollari da investitori cinesi, e anche per puntare a creare contenuti di qualità e non solo balletti virali che durano il tempo di una moda

Produrre Domanda per condizionare l'Offerta

I medici medicano, gli insegnanti insegnano, i vigili vigilano e i consumatori? Già, se ciascuno esercita la propria competenza, medici, vigili, insegnanti fanno e sanno cosa fare i consumatori no; hanno rinunciato all’esercizio di quelle competenze. Sono marketing e industria pubblicitaria a produrre domanda di consumo. Lo fanno su commissione dei produttori: a noi non resta che acquistare e farlo…

Twitter blocca gli spot politici. E gli Usa si dividono

Mentre negli Usa monta la preoccupazione per possibili interferenze russe, cinesi e iraniane alle prossime elezioni presidenziali del 2020, Twitter decide di mettere al bando, a livello globale, gli spot politici sulla sua piattaforma. Una scelta che divide non solo il mondo dei legislatori americani, ma anche quello degli stessi social network, che sugli introiti derivanti dalle inserzioni basano una grossa…

Nuova crisi? Occhio alle tecniche di reflazione e alla Bce

Occhio Gente, occhio, una nuova crisi si intravvede. Le cause? Beh, esattamente le stesse che avevano generata quella appena prima e quella ancora prima: la sovraccapacità produttiva e/o l'insufficienza della domanda che rendono anelastico il meccanismo dello scambio tra offerta e domanda. Manomesso il dispositivo che trasforma il valore in ricchezza, vengono compressi i margini di guadagno delle imprese. Collaudate…

Il buon senso è andato!

Se per non mostrarsi ci si sovrabbliglia o, pur di mostrarsi, ci si sottoabbliglia, beh è la sessuofobia bellezze cos'altro senno'? Cos'altro? Beh, quando vedo in giro gente che rischia di cadere dai tacchi 18 / in sovrappeso dentro fuson che certificano la cellulite sulle chiappe sovraesposte per i tanga / foderata in maglie striminzite a mostrar ciambelle / imbrattate…

Energia connessa. Ecco la nuova comunicazione nell'era della rivoluzione digitale

Connessi e interconnessi. Viviamo così, senza soluzione di continuità tra l’offline e l’online. Onlife, dunque, come ha sentenziato efficacemente il filosofo e accademico Luciano Floridi, autore di numerosi studi sull’etica dell’informazione. E onlife corre la comunicazione. Tutto per il meglio? No, non tutto. Soffre la qualità: non tanto per la saldatura tra off e on, quanto per massa e velocità…

I genitori, gli insegnanti e il due di briscola

Nella Grecia antica c'era gente che meditava sul significato dell'esistenza. Lo facevano nelle scuole, alla tribuna, quancuno sotto un albero. Molto tempo dopo, in ben altri luoghi, con ben altri modi di dire e modi per dirlo si misero a filosofeggiare pure quelli del "cosa/come/perchè"; lo dissero, ebbero ascolto. I primi furono esiliati in ricetti a meditar se stessi, i…

Perché Twitter dice no alle pubblicità di Kaspersky Lab

Di Michele Pierri e Rebecca Mieli

Twitter dice stop agli annunci pubblicitari di Kaspersky Lab. La notizia, che alimenta di nuova tensione i rapporti tra la società e gli Stati Uniti, si aggiunge a quelle che negli scorsi mesi hanno visto più volte contrapposti gli apparati di sicurezza di Washington alla compagnia di cyber security russa. LA LETTERA DI KASPERSKY Con una lettera inviata alla società…

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