Skip to main content

Speciale Guerra in Medioriente

A un mese dall’attacco di Hamas, il rischio è in Cisgiordania. Conversazione con Dentice

Per il responsabile Mena del CeSI, l’esplosione di scontri in Cisgiordania potrebbe essere un detonatore per una nuova fase della guerra, mentre gli Usa muovono la diplomazia e Cina e Russia cercano di sfruttare la situazione per promuovere le narrazioni incendiarie anti-occidentali

Sottomarini, bombardieri e diplomazia. Gli Usa in forcing su Israele

Gli Stati Uniti devono gestire una partita difficilissima su Israele. Hanno la necessità di mantenere i rapporti con il governo Netanyahu (anche se innervosisce gli alleati arabi), gestire il dossier degli ostaggi, evitare l’escalation, pensare al futuro della Striscia e contenere le campagne anti-occidentali

Egitto, Tunisia e Algeria. Il Nordafrica in cerca di una posizione su Israele

Per Alessia Melcangi (Sapienza/Acus), la crisi attorno a Israele è un modo per i Paesi nordafricani di marcare posizioni e interessi sul dopo Hamas nella Striscia. Ecco quali

Hezbollah potrebbe allargare il fronte al Sudamerica? Conversazione con Ottolenghi

Per Emanuele Ottolenghi, senior fellow della Foundation for Defense of Democracy, la posizione espressa dal leader di Hezbollah nel suo primo discorso dall’inizio della crisi mediorientale è coerente con la linea tenuta finora dal gruppo. Ma gli attacchi non si fermeranno, anche senza una dichiarazione di guerra contro Israele. E occhio al Sudamerica

Pausa tattica in Israele? Biden pressato (anche da FT)

L’amministrazione Biden deve gestire la crisi mediorientale tra richieste di “pausa” dei combattimenti, spin-off militari contro i propri interessi, lamentele e criticità tra partner e alleati, interferenze degli attori rivali e pressioni dalle istituzioni finanziarie

Israele, perché Hezbollah è in fermento

Sin dalle prime ore dopo il sanguinoso attacco di Hamas, si è pensato al ruolo che Hezbollah avrebbe svolto contro Israele. Ci sono vari calcoli che l’organizzazione libanese di Nasrallah sta valutando, perché se da un lato la narrazione porta alla guerra, dall’altro il pragmatismo spinge verso un coinvolgimento a bassa intensità

Fame a Gaza, business nel mondo. Le reti internazionali di Hamas

Di Gabriele Carrer ed Emanuele Rossi

Anche l’Italia è parte dell’attività internazionale per contrastare Hamas e i suoi finanziatori. Il gruppo terroristico che guida il regime militarista della Striscia di Gaza riceve aiuti umanitari legali e si garantisce fondi da attività criminali, oltre che finanziamenti dalla rete ideologica e geopolitica composta da chi odia Israele

Perché Hamas (non) è lo Stato islamico

Paragonare Hamas allo Stato islamico serve per poter adeguare la risposta. Le barbarie macabre dell’attacco del 7 ottobre accomunano la spettacolarizzazione violenta delle due organizzazioni, che però sono differenti per visioni del mondo e ideologia. Il rischio di assimilarle è di favorire l’Is e le sue costanti campagne di radicalizzazione

La questione Israele marca le divisioni in Libia (ce ne fosse bisogno)

Le varie posizioni all’interno della Libia cercano di sfruttare la crisi militare in Medio Oriente a proprio interesse. Nel Paese è in corso un riassetto di potere che presto potrebbe portare novità (e squilibri)

Le nuove tensioni israelo-palestinesi possono riaccendere la Fratellanza musulmana

Secondo uno studio di Oxford Analytica, le istanze islamiste potrebbero prendere nuovo spazio anche all’interno delle narrazioni anti-occidentale. Nonostante il declino della loro influenza, questi gruppi possono ancora trovare opportunità per plasmare il discorso politico nella regione.

×

Iscriviti alla newsletter