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Si rischia il contagio nei Balcani? Risponde Carteny

“L’accordo di Ocrida? I rischi di una ricaduta nella crisi bilaterale c’erano tutti. La Bosnia-Erzegovina? Considerato da molti osservatori come uno Stato fallito. A Vilnius, oltre la priorità Ucraina, non si potrà dimenticare di rilanciare un messaggio assertivo per la distensione e la cooperazione nei Balcani”. Conversazione con il docente di Relazioni internazionali alla Sapienza di Roma, Andrea Carteny

TTC4

Ue-Usa, partnership più stretta e vista sulla Cina. Le conclusioni del Ttc

Alla quarta riunione del Consiglio commercio e tecnologia gli alleati transatlantici hanno lavorato per perfezionare una strategia politico-economica comune. Economie emergenti, supply chain, tecnologie verdi, materiali critici, acciaio e alluminio, IA e non solo. Il tutto in chiave di de-risking da Pechino, che spinge per allontanare Ue e Usa. Ma l’Europa scala la marcia

Come cambieranno le politiche turche con il nuovo governo di Erdogan

A pochi giorni dal ballottaggio che gli ha conferito lo scettro del Paese per altri cinque anni, il presidente sta definendo la squadra di governo: agli esteri si fa il nome del suo portavoce, Ibrahim Kalin, figura che potrebbe ammorbidire alcune relazioni (occidentali) complicate. Sul piatto gli F-16 Usa e l’ingresso della Svezia nella Nato

Così Mitsotakis ha convinto i greci. Parla Koutsoumbas

“Il nostro governo può garantire stabilità economica e politica, riduce la burocrazia ed è un partner europeo che non si limita a monitorare gli sviluppi ma li co-plasma. Lavoreremo per la creazione di un polo geostrategico di investimenti nel Mediterraneo orientale”. Conversazione con il deputato greco conservatore, Andreas Koutsoumbas (Nea Dimokratia)

Africa, Medio Oriente e Tap. I piani italiani ed europei per l'energia di domani

Il dibattito promosso a Roma da Withub è stata l’occasione per scucire la tela energetica lunga un anno, dall’inizio della guerra ad oggi, e ricucirla tenendo presente le politiche già avviate (come il raddoppio del Tap) e quelle da costruire rapidamente per evitare nuovi scenari di crisi. Presenti tra gli altri i ministri Tajani, Urso e Pichetto

Tutti gli errori europei sulla crisi tra Serbia e Kosovo (con Mosca alla finestra)

Conversazione con Matteo Bonomi, analista dello Iai: “Senza dubbio si è verificato, soprattutto nella volontà di forzare questi insediamenti dei sindaci, un eccesso da parte di Pristina che però chiaramente si inserisce all’interno di una situazione tesa e irrisolta nel nord del Kosovo. I Balcani? Al centro delle lotte e delle diverse narrazioni”

Nagorno-Karabakh, prove di dialogo. Armenia e Azerbaigian costrette all'accordo?

Giovedì prossimo in Moldavia un altro round di negoziati, dove il peso specifico di altri player, più o meno vicini, giocherà un ruolo. Pashinyan e Aliyev, al netto dei riverberi interni di questo possibile passo avanti, devono osservare con attenzione gli sforzi di mediazione americani ed europei senza farsi distrarre da elementi esterni che distolgono l’attenzione dagli obiettivi condivisi

Cinque volte Erdogan. È l'ora per una pax del gas? L'auspicio di Politi

Conversazione con il direttore della Nato Defense College Foundation: “Erdogan? Un capo politico formidabile, ma lui stesso sa che non è eterno. Tutti sappiamo quale è il peso della storia, ma al contempo esiste la necessità di vivere e sopravvivere in un’epoca che è estremamente difficile. Siamo alla fine di un ordine mondiale dove emerge una nuova costellazione di ordini”

Gigante nelle analisi, rapido nel correggersi. Kissinger letto da Parsi

Di Vittorio Emanuele Parsi

Oggi sulla necessità di sostenere l’Ucraina, di bloccare la guerra di aggressione russa e di accelerare l’ingresso di Kyiv nella Nato, il grande vecchio ha cambiato opinione, diventandone un sostenitore da scettico che era. A 100 anni suonati, e con tanta carriera e prestigio alle spalle, una dimostrazione della sua straordinaria vivacità e onestà intellettuale

Dall'euro-atlantismo non si torna indietro. Roma e Washington, ieri e oggi

La lezione di De Gasperi, accolto negli Usa “non da vinto, ma da amico”, si mescola alla contingenza attuale a alle minacce che giungono da sud, verso le quali la risposta che l’Italia può mettere in campo sarà determinante. Chi c’era e cosa si è detto al Centro studi americani durante il dibattito “L’Italia e le relazioni euro-atlantiche, da De Gasperi a Craxi”, organizzato da Fondazione De Gasperi e Fondazione Craxi

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