Il dazio climatico e anti-dumping che l’Ue sta implementando ai suoi confini rischia di colpire lo sviluppo (e la transizione verde) dei Paesi emergenti. La chiave della soluzione è nei fondi che ne deriveranno. Il punto di Piergiuseppe Morone, professore di politica economica all’Unitelma Sapienza, e Alessandra Alfino
Ue
Partita a scacchi tra Yerevan e Mosca. L'Armenia sceglie (quasi) l'Occidente
Una mossa che si presta ad una doppia valutazione: se da un lato l’Armenia in questo modo mostra di sposare ulteriormente la propria alleanza con l’Occidente in chiave futura, dall’altro spicca in chiave presente la contiguità di valori e sentimenti con la Francia, con cui la relazione resta solida, anzi, da un punto di vista geopolitico si intreccia ancora di più (con tutto ciò che comporta a livello di micro alleanze)
Le elezioni in Serbia sono state regolari? Bruxelles indaga
Non solo l’Ue chiede un esame approfondito dei parametri con cui i cittadini si sono recati alle urne, ma ragiona su un possibile congelamento dei fondi europei in un momento geopolitico in cui le influenze esterne dei big player nei Balcani rappresentano un elemento di forte criticità
Perché l'Ue che vira a destra avrà bisogno di Giorgia Meloni. Firmato Nyt
Il quotidiano americano mette l’accento non solo sul suo essere leader credibile e influente, ma sul fatto che diventerà “gancio” indispensabile in grado di gestire la fase europea in cui le destre stanno avanzando massicciamente
Pristina chiama Roma, perché la piattaforma balcanica è una priorità
L’appello lanciato dalla ministra degli Esteri del Kosovo, Donika Gervalla Schwarz, in un’audizione presso la commissione Affari esteri e difesa del Senato, spinge l’Occidente ad accelerare verso una strategia più decisa. Passaggio più volte ribadito da Giorgia Meloni: “Non possiamo permettere che questo quadrante strategico resti ancora a lungo fuori dalla Casa comune europea”
Azerbaigian al voto, Aliyev in cerca di record e nuove cooperazioni (anche con l'Italia)
Scontato l’esito delle presidenziali in un Paese che è player sempre più strategico dell’intera area che connette idealmente Oriente e Occidente. Ma non c’è solo l’energia a rappresentare il fil rouge con l’Europa, bensì anche il partenariato tra imprese e la finestra ideale su un istmo che connette Mar Nero, il Mare d’Azov e il Mar Caspio, lì dove l’Europa è congiunta all’Asia
Così nasce la piattaforma di Roma per crescita e integrazione dei Balcani
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani al meeting di Roma “racconta” la strategia, italiana ed europea, sulla frontiera più esterna dell’Ue, nella consapevolezza che il percorso di integrazione è ormai irreversibile (per tutti)
Proteste, elezioni rinviate e ombre esterne. Il Senegal come il Mali?
Il governo di Dakar vuole chiudere una tv privata rea di aver trasmesso le proteste di piazza, altro segno di una destabilizzazione ormai oggettiva in una porzione africana tornata di attualità dopo il disimpegno francese e l’esigenza di una strategia amministrativa diversa rispetto al passato, incarnata dal Piano Mattei
Berlino lascia da parte le paure sull'AI Act. Per l'Ue la strada è in discesa
Alla vigilia del voto del Coreper, il governo tedesco avrebbe abbandonato le reticenze che nutriva sul testo, simili a quelle francesi. Ora l’approvazione sembra più vicina, ma è presto per cantare vittoria
Veto di Orban su Kyiv. Bivio al Consiglio europeo
Il consiglio straordinario dovrà decidere sull’ok ai 50 miliardi per l’Ucraina ma con la spada di Damocle del voto contrario ungherese: si tratta sulla contromossa europea
















