Intervista a Stefania Craxi, presidente della Commissione Esteri-Difesa del Senato: “Potrebbe mai convenire a Parigi essere considerato il ventre molle dell’Occidente? Usa e Ue sono le due gambe del mondo libero. Taiwan? Noi siamo dalla parte dei diritti umani e dell’autodeterminazione dei popoli. È fuori strada chi in Europa e in Italia pensa che, come se nulla fosse, si possano continuare a stringere accordi con la Cina. Un mondo è finito”
Ue
La Francia è isolata. Le conseguenze (anche per l'Italia) secondo Pelanda
“Con la mossa pro-Cina ha perso la posizione di proconsole europea nel Mediterraneo. Non è stata comunque una sorpresa, gli indizi c’erano già nel rapporto tra von der Leyen e Borrell. È un brutto evento, ma assorbibile. È un motivo in più per non fidarsi di Parigi, che così si allontana dalla tecnologia di superiorità”. Conversazione con il professore di economia e geopolitica
Tensioni, instabilità e antisemitismo. Che succede nel Mediterraneo secondo Donzelli
“Non nascondiamocelo: in Israele è messo in discussione il diritto a esistere e a difendersi, non è accettabile dal punto di vista morale e geopolitico. Il Piano Mattei? Strategico, nella consapevolezza che è necessaria una cooperazione non predatoria. L’Italia? Collegamento naturale fra le varie culture, esigenze e le differenti sensibilità”. Conversazione con il vicepresidente del Copasir
Così si allarga la famiglia dei conservatori europei di Meloni
L’adesione finlandese all’Ecr se da un lato conferma la spinta meloniana in seno alla nuova Ue, anche grazie al lavorìo di Raffaele Fitto, dall’altro è anticamera (assieme al voto in Finlandia, Bulgaria e in attesa di quello in Francia, Grecia e Spagna) di scenari del tutto diversi rispetto al passato: sta prendendo forma un’alleanza politica per una Commissione politica
Un Bill of Rights per l'IA. La proposta Biden e l'approccio europeo
Mentre cresce l’attenzione delle autorità su ChatGPT, il presidente ha indicato i rischi sociali delle applicazioni di intelligenza artificiale e rimarcato che le aziende devono garantire la sicurezza dei loro prodotti. Biden ha invitato il Congresso a passare leggi sulla protezione dei dati. I legislatori Usa rimangono divisi, ma guardano con interesse alle mosse Ue
L'asse tra Erdogan e Xi arriva fino in Siria. Ecco perché
A Mosca si tiene un incontro sulla Siria con i ministri di Turchia, Russia, Iran e Siria, mentre il responsabile degli Esteri russo Sergey Lavrov si recherà in visita ad Ankara immediatamente dopo. Bri e 5G governano l’asse tra Turchia e Cina
Piano Balcani, il governo accelera. Quale integrazione in Ue? Risponde Sessa
Si è tenuta a Roma la ministeriale sui Balcani, con il Commissario europeo per il Vicinato e l’Allargamento, Oliver Varhelyi, il ministro degli Esteri svedese Tobias Billström, in qualità di presidente di turno del Consiglio dell’Unione europea, e i ministri degli Esteri di Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Macedonia del Nord, Montenegro e Serbia. L’ambasciatore Sessa commenta gli impatti su sicurezza e immigrazione, sul ruolo dell’Italia e sottolinea tre criticità
Finlandia sì, Svezia no. Il gioco geopolitico di Erdogan secondo Fassino
Il Regolamento di Dublino? Sorpassato, perché pensato in un’altra fase, con altri flussi migratori e in un altro contesto internazionale. Serve un’azione da parte degli altri membri della Nato che faciliti un’intesa e consenta di aprire le porte alla Svezia. “La Turchia tende a spingere la propria influenza su tutto il Medioriente, l’importante è che non sia destabilizzante di un quadro già molto precario”. Conversazione con l’ex presidente della commissione esteri della Camera, già ministro della Giustizia
Accordo Usa-Giappone sull’auto elettrica, in chiave Ira. Un’anteprima per l’Ue?
La cooperazione tra Washington e Tokyo passa dalla supply chain dei materiali critici: il nuovo patto impedisce a entrambi di imporre dazi bilaterali sull’esportazione. Così i Paesi puntano a proteggere le rispettive industrie dalle mosse di Pechino. Ecco cosa significa per l’Europa
Tunisia, il Piano Mattei può funzionare. Melcangi spiega perché
“La possibilità di ricadute sulla Libia sono molto elevate, bisogna essere pronti. Se il capofila può essere l’Italia, con l’Ue, ciò significa che va sollecitata Washington a sostenere economicamente la Tunisia, soprattutto se tarderanno i prestiti del Fmi”. Conversazione Alessia Melcangi, docente e analista dello Iai
















