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Che cosa farà il governo italiano per la Siria

Il titolare della Farnesina in occasione della nona conferenza di Bruxelles “Standing with Syria: meeting the needs for a successful transition”, ha messo l’accento sul ruolo che l’Italia potrà recitare tra Damasco e l’Ue in una chiave propositva. Il futuro del Paese deve essere caratterizzato dalla speranza, dal momento che la caduta del regime di Assad “ha aperto una finestra di opportunità per la Siria per iniziare un percorso di pace, unità, giustizia e crescita”. Nel 2025 il governo italiano è pronto a nuove azioni, come il ripristino della funzionalità della Centrale Elettrica di Deir Ali

Gli F-35 sono questione di sicurezza nazionale e credibilità internazionale. Parla Speranzon

Intervista al senatore di FdI: “Un’Europa vulnerabile e impreparata sarebbe un incentivo per chi vuole destabilizzarla o minacciarla. Gli investimenti in ambito difesa vanno letti nel quadro della ‘deterrenza credibile’. Gli F-35? L’Italia non è un mero acquirente, ma partner industriale”. Colloquio con Raffaele Speranzon

Ucraina, dazi, Medio oriente e difesa. Di cosa hanno parlato Rubio e Tajani

In 60 minuti ribadita la forte intesa tra Usa e Italia. La tesi di Roma è che occorre impedire guerre commerciali perché “non fanno bene a nessuno”, inoltre bisogna evitare “dichiarazioni roboanti, ma bisogna cercare di lavorare affinché il nostro sistema industriale possa continuare ad essere protagonista dell’export, che rappresenta il 40% del pil”

Il Parlamento voterà sì per i nuovi F-35. Menia spiega perché

“Siamo consapevoli che ogni azione in politica estera ha un effetto sulla politica interna. Il dossier degli F-35 è ampio perché investe il potere di deterrenza italiano, il nostro posizionamento nei quadranti strategici, il ventaglio di relazioni su ampia scala che dal Mediterraneo si spingono nei Balcani e in Africa e l’impatto positivo sull’industria interna e sui livelli occupazionali”. Intervista al vicepresidente della Commissione esteri/difesa del Senato, Roberto Menia

Ue e Usa per sempre alleati. Procaccini spiega la risoluzione sull'Ucraina

Il copresidente del gruppo Ecr: “Presidenti e governi passano, ma il rapporto tra Ue e Usa deve essere sempre solido. La nostra iniziativa dimostra che qualcuno si è ‘dimenticato’ che nelle ultime ore a Gedda sono stati compiuti grossi passi in avanti, per cui valeva la pena rimandare il voto. Il sostegno all’Ucraina? Immutato”

Sui migranti l'Ue punta sul modello Italia-Albania. Ecco come

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha presentato a Strasburgo un Regolamento sui rimpatri, che ha ottenuto un’ampia convergenza tecnica e valoriale e che ripercorre le scelte del governo Meloni

Cina blockchain Nft

La Cina lancia il suo ultimo chatbot. Ma non è (ancora) rivoluzionario

Sulla scia di DeepSeek, Pechino svela Manus, un nuovo agente IA open source. La descrizione con cui è stato presentato parla di uno strumento che “eccelle in vari compiti lavorativi e quotidiani, completando tutto mentre ti riposi”. Si dovrebbe sostituire all’uomo, ma l’obiettivo è ancora lontano. Prima vanno perfezionati i limiti che presenta e, solo successivamente, può rappresentare un’alternativa a quelli già esistenti

Dalla pace alla difesa comune. Cosa ha detto von der Leyen (citando De Gasperi)

I singoli Stati membri potrebbero mobilitare fino a 650 miliardi di euro nei prossimi 4 anni, aggiungendo l’1,5% del Pil ai loro bilanci della difesa in 4 anni. Il Consiglio europeo ha aperto a un nuovo strumento finanziario, che sarà chiamato Safe (Security Action for Europe), e che darà agli Stati membri fino a 150 miliardi in prestiti, da investire seguendo alcuni principi di base

Italia, Danimarca e Paesi Bassi. Le strategie comuni sull'asse nord-sud Europa

Il doppio incontro che la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, avrà a Palazzo Chigi con il primo ministro del Regno di Danimarca, Mette Frederiksen e il primo ministro del Regno dei Paesi Bassi, Dick Schoof, mette in luce sia le relazioni italiane con i due Paesi in questione su temi rilevanti come la Nato e l’immigrazione, sia il peso specifico di Copenaghen e Amsterdam nelle dinamiche europee alla voce Ucraina e Usa

Donald Trump mette nel mirino il Chips Act di Biden. Le conseguenze per gli Usa

Il presidente americano ha aspramente criticato il piano di incentivi con cui il suo predecessore voleva aumentare la produzione nazionale di semiconduttori. Il tycoon vorrebbe indirizzare altrove le decine di miliardi di dollari non ancora spesi, ma così facendo rischia di compromettere la corsa all’IA del suo Paese

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