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Enel, Telecom, Vodafone. Che succederà sulla banda larga

Il governo Renzi fa sul serio sul digitale? Rete a banda ultra larga di proprietà pubblica, riforma della Pubblica amministrazione in chiave digitale e porta spalancata agli investitori statunitensi intenzionati a scommettere sul nostro Paese. Ecco le ultime novità del nuovo anno.

LA RIFORMA DELLA PA

Il ministro per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione, Marianna Madia, ha annunciato il via libera preliminare dei decreti attuativi della riforma che fissano entro il 2017 l’introduzione di alcuni strumenti come l’identità digitale, le modalità elettroniche di pagamento e il concetto del “domicilio digitale”, il diritto del cittadino a ricevere le comunicazioni della PA in modo digitale.
Definito da Renzi come “Una rivoluzione concettuale”, il sistema pubblico di identità digitale (Spid) consente di accedere ai servizi online della PA e delle imprese tramite un pin unico che potrà essere rilasciato sia dagli enti pubblici che da provider privati.
La riforma della PA approvata il 20 gennaio dal Consiglio dei ministri con un decreto legislativo diventerà legge dopo un nuovo passaggio formale in Cdm e varerà il nuovo Codice dell’amministrazione digitale (Cad).

LE SCOMMESSE DI APPLE E CISCO

Tra i colossi a stelle e strisce, per accelerare lo sviluppo digitale italiano si sono fatti avanti prima Cisco e poi Apple. La società californiana guidata da Chuck Robbins ha annunciato di voler investire nei prossimi tre anni 100 milioni di dollari attraverso programmi di formazione per supportare la diffusione delle competenze digitali nella scuola e sostegno alle start up tramite co-investimenti in venture capital (leggi qui l’intervista ad Agostino Santoni, amministratore delegato di Cisco Italia)
Apple ha annunciato invece la creazione del primo Ios App Development Center in Italia, un polo che fornirà agli studenti competenze pratiche e formazione sullo sviluppo di applicazioni Ios.

COSA FARÀ ENEL

L’ipotesi di una rete di Stato per la banda ultra larga nelle aree a fallimento di mercato ha riscosso molto successo tra politici, manager ed esperti. Ma sarà ancora interessante per Enel, la candidata più accreditata a posare la fibra spenta, realizzare l’infrastruttura senza restarne proprietaria?, si chiedono adesso alcuni esperti. Resta ancora da definire la strategia di Infratel, la società in house del ministero dello Sviluppo economico che gestirà la Rete, per il bando delle gare per la realizzazione e la manutenzione delle infrastrutture.

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