Skip to main content

Luca Bergamo, chi è l’assessore alla cultura con Virginia Raggi sindaco di Roma

A quindici giorni dall’esito del ballottaggio – tra polemiche sempre più roventi Virginia Raggi sta cercando di completare la sua giunta. Il nuovo sindaco di Roma – già prima del trionfo alle urne – aveva annunciato che in caso di vittoria la cultura sarebbe stata affidata a Luca Bergamo. E così sarà, come ha scritto il diretto interessato su Facebook: “Sono davvero emozionato. Roma è un bene mondiale e allo stesso tempo di tutti i suoi abitanti. Una avventura ed una responsabilità gigantesche. Grazie a tutti coloro che hanno apprezzato la mia decisione di accettare l’incarico di assessore alla crescita culturale di Roma e spero di dare motivi per cambiare opinione a coloro che invece hanno provato sconcerto“.

L’AMICIZIA CON RUTELLI

Dell’ex sindaco di Roma Francesco Rutelli Bergamo è considerato tuttora un buon amico dopo i tanti anni passati insieme in Campidoglio. Il suo curriculum, d’altronde, (consultabile qui) parla chiaro: dopo le esperienze alla Olivetti e all’AIPA (Autorità per l’Informatica nell’Amministrazione Pubblica) – l’attuale Agenzia per l’Italia Digitale – nel 1994 Bergamo arriva in Campidoglio come consulente per le Risorse Umane e l’organizzazione. Ci rimane in sostanza per l’intero arco dell’amministrazione capitolina, fino al 1999 come capo delle politiche giovanili e poi “da esterno” in qualità di creatore e organizzatore del Festival Culturale Enzimi, molto famoso in quegli anni a Roma.

UNA STORIA A SINISTRA

Una storia personale e professionale ben radicata nel centrosinistra, la sua, come conferma l’incarico ricevuto qualche anno dopo nel corso del secondo governo di Romano Prodi, quando l’allora ministro per le Politiche giovanili Giovanna Melandri gli affida la guida dell’Agenzia Nazionale per i Giovani. Ancora vicinissimo inoltre a un volto storico della sinistra: l’ex Potere Operaio e Lotta Continua Fiorella Farinelli, assessore in entrambe le giunta romane di Rutelli. Convinzioni politiche che sono ben rintracciabili nel profilo Facebook di Bergamo. Tra gli amici – quanto meno di social network – annovera ad esempio molti dirigenti del Partito Democratico non solo capitolino, come l’ex ministro dei Beni Culturali Massimo Bray, l’ex assessore all’Ambiente del Campidoglio Estella Marino, il deputato Marco Miccoli e il renziano Luciano Nobili.

BERGAMO, RENZI E IL PD

Ulteriore conferma in questo senso sono alcuni commenti che si trovano sulla sua pagina Facebook. Ad esempio – in occasione delle elezioni europee della primavera 2014 – suggerì agli amici di votare per due esponenti del Partito Democratico, l’attuale capogruppo dei Socialisti europei Gianni Pittella e l’ex deputata Dc Silvia Costa, entrambi eletti al Parlamento europeo. In un altro post di qualche mese prima si pronuncia spende parole di incoraggiamento nei confronti di Matteo Renzi, fresco di sgambetto ai danni di Enrico Letta: “Ha sempre detto che il governo doveva avere la funzione di motore del cambiamento istituzionale e non dava segni di muoversi“.

BERGAMO E LE AMMINISTRATIVE

Nel corso dell’ultima campagna per le elezioni amministrative della Capitale Bergamo è stato particolarmente attivo ma non a supporto dei cinquestelle come la sua nomina ad assessore di Raggi potrebbe far pensare. Tra gli animatori dell’associazione Contaci che ha animato per mesi il dibattito a sinistra del Pd quando si discuteva di quale fosse il nome giusto da spendere nella corsa al Campidoglio. In questa ricostruzione del Tempo lo stesso Bergamo viene accreditato di chance di candidatura in alternativa alle ipotesi rappresentate da Stefano Fassina, Ignazio Marino e Massimo Bray. In realtà – anche da quanto emerge da questa nota di Askanews – sembra soprattutto che Bergamo si sia impegnato senza successo per ottenere primarie a sinistra alle quali far partecipare pure l’ex sindaco. Nel suo ragionamento – molto simile da questo punto di vista a quello dei cinquestelle – la partecipazione attiva dei cittadini costituisce l’elemento fondamentale da cui ripartire per ricostruire la Capitale come confermano le parole rilasciate al Corriere della Sera in quei giorni: “I problemi di Roma non si risolvono senza il contributo attivo dei suoi cittadini al governo del territorio. Da trent’anni ormai la crescita economica non significa più diffusione del benessere“.

BERGAMO A BRUXELLES

Con il nuovo incarico nella giunta Raggi Bergamo si appresta dunque a tornare in Italia dopo i quattro anni di lavoro a Bruxelles. Dal 2012 è infatti segretario generale di Culture Action Europe, network europeo nato con l’obiettivo di fare pressioni sulle istituzioni comunitarie a tutela e difesa di centinaia di musei, teatri, associazioni e biblioteca sparse nel vecchio continente.

IL GRADIMENTO DEL CENTRODESTRA

Un uomo di centrosinistra – nominato assessore dai cinquestelle – che può contare però anche sul gradimento del centrodestra. E’ questo in fin dei conti l’identikit che si può tracciare di Bergamo per il quale negli ultimi giorni ha speso parole di elogio anche il senatore ed ex segretario regionale di Forza Italia Francesco Giro, sottosegretario ai Beni culturali nell’ultimo governo guidato da Silvio Berlusconi. “Sarà un buon assessore alla cultura. Ha buone relazioni internazionali e conosce bene i sistemi e i modelli europei di valorizzazione del patrimonio culturale e di marketing territoriale senza avere quei vecchi pregiudizi della sinistra sulla cooperazione pubblico/privato. Penso farà molto bene“.



×

Iscriviti alla newsletter