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Tutti gli effetti sulla cyber security Usa dopo l’uscita di Kirstjen Nielsen dal Dhs

Non è un caso che a ricoprire temporaneamente la carica di segretario della Sicurezza interna americana ci sia Kevin McAleenan, un esperto di dogane e immigrazione, tema sul quale la dimissionaria Kirstjen Nielsen e il presidente Donald Trump avevano e hanno opinioni contrastanti. Le conseguenze di una scelta di questo tipo, però, potrebbero avere effetti anche su altre attività cruciali per il dipartimento, a partire dalla cyber security, fino alla sicurezza delle infrastrutture critiche, passando per l’antiterrorismo.

L’ATTENZIONE VERSO LA CYBER SECURITY

Con la Nielsen, esperta di sicurezza informatica, l’Homeland security – rileva Politico – ha rafforzato le difese cibernetiche con la creazione del National Risk Management Center e della Cybersecurity and Infrastructure Security Agency. Il Dhs si è occupato anche di sistemi di riconoscimento biometrico del volto e ha ristrutturato l’unità antiterrorismo nazionale. Progressi che ora, evidenziano alcuni addetti ai lavori negli Usa, potrebbero arrestarsi o comunque rallentare.

I RUOLI VACANTI

Non solo. Ci sono, evidenzia Wired, diverse posizioni ancora non coperte all’interno del Dhs, tra queste solo il 39% di quelle di primaria importanza sono occupate. Nel dipartimento sono ad esempio sprovvisti di guide ufficiali anche l’Office of Strategy, Policy, and Plans, il Science and Technology Directorate, e l’Office of the Inspector General. Assenze che, combinate a quella di un segretario con le competenze della Nielsen, potrebbero portare a una riduzione dei controlli e dei programmi su argomenti come l’intelligenza artificiale e gli investimenti stranieri in tecnologia, ambiti particolarmente delicati per la sicurezza nazionale.

GLI ALTRI EFFETTI

In campo cyber il Dhs è estremamente importante per Washington, in quanto è l’organo responsabile della protezione delle infrastrutture critiche (comprese quelle di voto), che attribuisce la responsabilità degli attacchi informatici e che dialoga con i governi stranieri su tematiche di national security. A questo va aggiunto che negli Usa la concorrenza tra dipartimenti e agenzie per accaparrarsi risorse economiche e influenza è davvero agguerrita, e avere una leadership che non punta molto sull’ambito cyber potrebbe sul medio-lungo periodo penalizzare l’azione del Dhs in questo settore strategico.

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