Sottoscritto oggi a Milano da 25 città italiane, in occasione della Seconda Conferenza Nazionale delle Green City, la “Dichiarazione per l’adattamento climatico”, un decalogo per rilanciare l’azione sul clima e per difendersi dalle conseguenze della crisi climatica. L’obiettivo è di arricchire la conoscenza delle politiche e delle misure di adattamento ai cambiamenti climatici e sollecitare una maggiore attenzione su un tema cruciale per il benessere e la qualità della vita dei cittadini. L’iniziativa è stata promossa dal Green City Network, la rete promossa dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile per sviluppare attività e interventi per rendere le città italiane più green.
GREEN CITY NETWORK
Queste le città (in stretto ordine alfabetico) che hanno aderito alla Dichiarazione: Assisi, Belluno, Bergamo, Casalecchio sul Reno, Chieti, Cisterna di Latina, Cosenza, Firenze, Genova, Imola, Livorno, Mantova, Milano, Monterotondo, Napoli, Padova, Palermo, Parma, Pordenone, Roma, Siracusa, Sorradile, Tivoli, Torino, Venezia.
Tra l’altro il nostro Paese è uno dei più esposti agli impatti del cambiamento climatico ed è al secondo posto in Europa, fonte Commissione Europea, per le perdite economiche generate da questo fenomeno con oltre 63 miliardi di euro. Il Programma europeo Copernicus ha pubblicato recentemente i dati delle temperature del mese di giugno 2019 e le statistiche lo confermano: si è trattato del giugno più cardo in Europa, da quando esistono le misurazioni, con temperature di circa 2°C superiori al normale. Secondo la Relazione del 2018 della Commissione Europea al Parlamento sull’attuazione della Strategia dell’Unione al Cambiamenti Climatici, le perdite economiche registrate in Europa nel periodo 1980-2016 provocate da fenomeni meteorologici e altri eventi estremi legati al clima hanno superato i 436 miliardi di euro e solo il 26% delle città ha realizzato un piano di adattamento.
“L’iniziativa del Green City Network – ha dichiarato Edo Ronchi, presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile – punta a promuovere un maggiore e più qualificato impegno delle città italiane per l’adattamento climatico. Le 10 proposte della Dichiarazione forniscono gli strumenti per affrontare i cambiamenti climatici per prevenire e limitare rischi e danni”.
L’area mediterranea è particolarmente interessata dagli impatti dei fenomeni atmosferici estremi generati dai cambiamenti climatici. Le città devono essere protagoniste di politiche e misure di adattamento per le quali è indispensabile l’azione locale. Per contenere l’aumento medio globale delle temperature al di sotto dei due gradi, come previsto dall’Accordo di Parigi del 2015, sarà necessario arrivare al 2050 ad emissioni di gas serra vicino allo zero. È necessario, in particolare, aumentare la produzione e l’impiego di fonti rinnovabili di energia per l’elettricità, gli usi termici e i carburanti, il risparmio energetico negli edifici pubblici e privati, la mobilità sostenibile e l’economia circolare.
LE BUONE PRATICHE CONTRO GLI IMPATTI SULL’AMBIENTE URBANO
Occorre, inoltre, aggiornare le conoscenza degli impatti sull’ambiente urbano, disporre di sistemi di allerta preventiva e di piani di emergenza per la gestione dei rischi e per ridurre l’esposizione della popolazione. I progetti per l’adattamento climatico devono contribuire a migliorare la qualità ambientale delle città, dei complessi edificati e degli edifici, attraverso una migliore qualità dell’aria, una maggiore salubrità, una migliore gestione delle risorse idriche e un incremento della biodiversità. Tutto questo dovrà avvalersi della ricerca, delle buone pratiche e delle migliori tecnologie disponibili. Particolare attenzione, nella pianificazione urbanistica, dovrà essere posta alle alberature stradali, ai giardini pubblici e privati, ai parchi, ai tetti e alle pareti verdi, agli arti e alle aree agricole s ridosso delle città: tutto questo contribuisce a ridurre le ondate di calore e a migliorare il deflusso e l’assorbimento delle acque piovane.
“Milano – ha sottolineato Marco Granelli, Assessore all’Ambiente e alla Mobilità del Comune di Milano – sta mettendo in pratica misure per il contenimento dell’inquinamento e degli effetti del cambiamento climatico come l’Area B per il contingentamento della circolazione dei veicoli diesel in ambito urbano. Occorre aumentare la sensibilità dei cittadini verso queste tematiche e aiutare le amministrazioni locali ad adottare provvedimenti in questo senso”.
Tutti questi interventi richiedono necessariamente maggiori investimenti pubblici e privati, un maggiore utilizzo di strumenti finanziari e assicurativi: mettendo in rete adattamento, mitigazione e green economy si può trasformare un rischio in un’opportunità creando sinergie fra interesse pubblico e settore privato. Va da sé che per attuare una strategia di adattamento climatico nelle città occorre aumentare l’impegno politico della amministrazioni locali e un coordinamento con i diversi livelli di governo, locale, regionale e nazionale. Richiede inoltre una attiva partecipazione dei cittadini, un’informazione efficace e un dialogo costante con i diversi gruppi di stakeholder.